Chapter eight

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Zayn ha iniziato a seguirti.

"Come ha fatto a trovare il mio profilo?" chiedo ad Emma. 

"Non è difficile eh, avrà cercato un po' tra i miei followers" rispose la mia migliore amica, non curandosi di quella situazione, mentre io stavo letteralmente per scoppiare. 

"Adesso vedrà tutte le mie foto imbarazzanti, Emma" lei scrollò le spalle, mentre io le lanciai un'occhiata scettica. 

"Non capisco stia il problema" disse onestamente, mentre io restai in silenzio. 

"Per te Zayn non è nessuno, non lo conosci nemmeno così bene. Perché dovresti farti tutti questi problemi?" proseguì, notando il mio mutismo improvviso. 

Emma aveva ragione, non avevo motivo di fare quella scenata. Ma dall'altra parte...

"Infatti non ho nulla" scrollai le spalle, mentre Emma mi guardò confusa. Qualche istante prima avevo affermato il contrario. Nonostante questo però, lei lasciò perdere ed accese la tv. 

"Io guardo SpongeBob" la guardai divertita, mentre lei mi ignorò totalmente e si buttò sul letto. 

"Hai quasi diciotto anni e ancora guardi SpongeBob?" ridacchiai. 

"Non importa, SpongeBob non ha età" risi silenziosamente, mentre mi sdraiai accanto a lei con il mio telefono in mano. 

Andai sul profilo di Zayn, e guardai alcune delle sue foto. 

Ma l'hai già fatto, dal telefono di Emma. 

E quindi? Voglio riguardarle. 

Menomale che sono solo la tua coscienza, altrimenti ti prenderei a schiaffi. 

Ah ah, ma che spiritosa. 

Non per niente sono la tua coscienza. 

Rinunciai a quella piccola discussione con il mio subconcio che, solo a dirlo, pareva una cosa da pazzi. 

Notai molte foto di chitarre e pianoforti sul suo profilo, così supposi che fosse un amante della musica. Interessante. 

"Hai intenzione di rimanere attaccata al cellulare tutto il giorno?" alzai un poco la testa per fare la linguaccia verso Emma e poi tornai sul profilo di Zayn. 

"Torno da Spongebob, va" borbottò qualcosa e poi si zittì per un'ora intera, lasciandomi navigare tranquillamente tra le varie foto del moro. 

Non sapevo dire perché fossi così incuriosita e questo era frustrante. 

"Ok, adesso basta" mi alzai stiracchiandomi e posai il telefono sul comodino. 

Mi ero scocciata di frugare tra le varie foto di Zayn, mi sentivo una stalker. 

"Emma, cosa facciamo?" mi buttai sul letto accanto alla mia migliore amica e lei mi zittì sventolando la mano sul mio viso. 

"Io guarderò Spongebob, tu puoi continuare a fare la stalker" sbuffai una risata davanti alla sua infantilità e le tirai giocosamente un cuscino in testa, ma sembrò non farci caso. 

"Io esco, se hai bisogno di me non chiamarmi" ridacchiai silenziosamente e mi preparai per uscire. 

Scesi le scale velocemente, presi il giubbotto, dove avevo inserito il telefono, le cuffiette ed uscii di casa. 

Subito l'aria fredda di Manhattan mi colpì dritta in volto e misi il cappuccio, cercando di spostare alcune ciocche di capelli che mi erano cadute sul volto. 

Le strade erano quasi tutte deserte, non passavano tante macchine se non due o tre. Era tranquillizzante, adoravo la solitudine; soprattutto in quella città così grande. 

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