Quella notte sogno occhi marroni, che sfumano fino a diventare di un bellissimo azzurro ghiaccio, che mi fissano sospettosi, inquieti e leggermente irritati.
Il viso non si vede, ma io so giá a chi appartiene.
E quando sto per pronunciare il suo nome, mi sveglio.
- Sveglia del cazzo - mi trattengo dal non distruggerla solo perchè è incorporata nel mio amato cellulare.
Stordita dal sogno appena fatto, vado a lavarmi.
In 20 minuti sono pronta per andare a scuola, e iniziare una nuova giornata.
Il tempo è promettente anche oggi.
Quando esco da casa, come d'abitudine, infilo le cuffie nelle orecchie e vado verso la metro.
L'aria è minimamente umida, il che mi ricorda l'arrivo dell'inverno. Tra poco torneranno maniche lunghe, giacconi e felpe.
Che palle.
In metro mi rilasso, godendomi la musica, cercando di scacciare la stanchezza mattutina che incombe nella mia testa.
Quando, finalmente, arrivo in classe, getto lo zaino a terra e mi getto sulla sedia.
- Ho sonno - mormoro a nessuno in particolare.
- Sei di bell'aspetto stamattina - Sabrina mi sorride, sedendosi accanto a me, come il giorno prima.
- Visto sì? - dico sarcastica. - Anche tu stai messa bene - constato notando le occhiaie.
- 'Mazza. Direi proprio un buon inizio, per il secondo giorno.
- Dobbiamo riprenderci, se vogliano arrivare sane a fine anno.
- Mmh! - mi giro al mugugno inaspettato di Mark che si accascia sul banco.
Sussulto impercettibilmente. - Nottataccia?
- Lasciatemi dormire, addio - mormora.
Quasi rido, ma poi mi ricordo del giorno prima al parco. È bizzarro che lui si stia comportando in maniera totalmente normale, quando di normale c'è poco.
Sono sicura che ieri sia successo qualcosa che non posso ignorare, e non lo farò.
Ma non voglio farne un affare di stato.
Col passare dei minuti la classe si riempie, e alla fine arriva l'ultima presenza: il prof di inglese, che si siede e inizia a fare l'appello.
- ...Owen...
Nessuno risponde, i miei occhi volgono automaticamente verso di lui, che a giudicare dal ritmo che compie la sua schiena a ogni respiro rilassato, sta dormendo.
- Eccolo! - esclamo, e gli do una botta per svegliarlo.
- Ahi! Ma che...?- si gira verso di me, arrabbiato, poi gli indico il prof, a sua volta arrabbiato.
- Oh, ehm, sì scusi. Presente. - alza la mano.
Il professore decide di ignorare e torna all'appello.
- Ringrazia, ti ho salvato il culo - gli sussurro all'orecchio.
- Pft - sogghigna - Tu dovresti ringraziare me.
- Ah, sì? E cos'hai fatto per meritarlo?
- Bè, ti ho, come dire... salvato il culo - mi imita.
- Bah - non capisco a cosa si riferisca, e sconfitta mi appoggio allo schienale della sedia, pronta a due ore di inglese.- C'è tuo fratello, in cortile? - mi sussurra Sabrina, all'inizio della terza ora.
- Ovvio - rispondo seccata, non da lei, ma dalla presenza di Adam.
- No, perchè mi sono procurata un pacchetto di sigarette solo per lui.
- Ma che cazzo?! - abbasso la voce - Tu sei malata! - sibilo.
- Di cazzo - mi sorride maliziosamente.
- Brava, che te lo dici da sola. Ma vai seriamente dietro a quell'idiota?! - sono sconvolta. Mio fratello può essere figo quanto volete, ma rimane pur sempre la persona più stupida che io conosca.
- A-ha - annuisce con entusiasmo.
Oh, Dio, dove sono finita.
La campanella suona, liberandoci.
Sabrina, con troppa foga, mi porta giù. Neanche il tempo di arrivare, che vedo Adam squadrarmi da lontano.
- Io lo occupo, tu pensa a come procedere, e intanto prendi un pacchetto di M&M's - le do i soldi e lei va, sorridendo.
Mi avvicino, poggiandomi a un muro, ignorando Adam, che si avvicina cauto.
- No - lo blocco prima che apra bocca.
- Sì - ribatte.
- No. - lo guardo. - Potevi procurateli.
- Mamma e papá non perdono di vista le loro borse! - lagna.
- Avranno i loro motivi, idiota.
- Ciao, belli! - Sabrina torna dopo circa cinque minuti. - Tieni, Dani, le M&M's- me le porge. - Ciao, Adam.
- Ciao - borbotta lui in risposta, senza guardarla.
Stringo gli occhi, infastidita.
- Vabbè, hai almeno una sigaretta?
- Oh, come devo dirtelo! Io-non-fumo!
- Ma dài cazzo, hai 17 anni!
- E allora? Il fumo mi fa schifo, ho provato, e mi fa ancora schifo.
- Mah - come si può essere così stupidi? - I tuoi amici l'hanno?
- Sicuramente - borbotto irritata.
- Aspetta...- Sabrina fa l'indifferente, cercando nella tasca della felpa, e tira fuori un pacchetto di Marlboro. - Tieni - sfila fuori una sigaretta e gliela porge.
Adam le guarda come affamato. Mi disgusta.
Gli da anche l'accendino. Questa qui si era preparata tutto. - Senti, io le avevo comprate per una mia amica, ma visto che se n'è dimenticata, puoi prenderle tu - gli posa il pacchetto sul palmo della mano.
Adam la guarda con gli occhi luccicanti. - Io ti adoro - la stringe velocemente. - La tua amica mi piace, sorella! - mi batte il cinque e si dilegua.
- Hai solo montato il suo ego, te ne rendi conto, vero? - mi giro verso Sabrina, che sta quasi per andare in iperventilazione.
- No, ti prego! - la scuoto. - Esci da questo corpo! No! Cancella dalla testa quel coglione, è un idiota! Non farmi questo!
- Mi ha... abbracciata - arrossisce. - Aaaaaaah - strilla e inizia a saltellare.
- Sssh, ti prego, non far in modo che ti veda, sennò il suo ego cresce e cresce fino a dominarlo, e io sarò costretta a ucciderlo.
- Aaaah aiuto - non mi ascolta, meglio andare.
La porto in classe, calmandola, dopo averle ricordato la prossima ora: matematica.
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Lotewers - Il regno delle creature mistiche
FantasyDanielle inizia il terzo anno di liceo, sperando che le porti avventure e nuove conoscenze. E Sabrina, con il suo carattere solare e gioioso, appare nella vita di Danielle. Le due stringono un legame che si rafforzerá sempre di più. Ma, con Sabrina...