Nottataccia.
Una vera nottataccia.
Ho passato due ore a rigirarmi nel letto cercando di dare una spiegazione a quello che è successo, e indovinate? Non sono arrivata a nessuna conclusione. Nada. Lo stress mi si legge nelle occhiaie che fanno ombra ai miei occhi stanchi, che cerco di far riprendere con un po' di acqua fredda.
Il correttore mi aiuta, ma non nasconde la stanchezza.
Ho un sonno immane, e quasi rischio di addormentarmi in metro.
Quando arrivo in classe, trovo Sabrina al suo posto, che chiacchiera con qualche compagno.
- Ciao - mormoro, e mi accascio sulla sedia.
- Ma quante ore hai dormito? - mi fissa ironica.
- Non lo so, e non lo voglio sapere - rispondo laconica.
- Bè, allora buona fortuna per le prossime due ore di geografia.
- Oh, no! - quasi piango.
In quel preciso momento, la professoressa entra.
È una figura minuta, con i capelli castani perennemente legati in una coda: la ricrescita rossa è ben visibile.
Le occhiaie sono due borse gonfie e gli occhi sono marroni, spenti, vuoti.
Le rughe che il suo viso mostra parlano al posto suo.
- Buongiorno. - saluta con la sua voce pacata, calma e stanca.
Dio, come si può avere una professoressa del genere in una materia orale?
Fa l'appello, e solo dopo averlo finito, entra Mark. Come può qualcuno essere così perfetto?
Mi sorprende sia qui, dopo ieri pensavo che si sarebbe dileguato per un bel po'.
Svegliati, Danielle, questa è la vita reale.
- Buongiorno - guarda Sabrina poi nota me e si corregge. - Malgiorno.
Alzo gli occhi al cielo e lo ignoro.
Ma come fa a essere così impassibile?
Sento il suo sguardo ancora su di me, e quando noto che si ostiene a non distoglierlo, lo guardo anch'io: le iridi sono cambiate, e ora sono di un colore stupendo, quasi arancione. Ma un arancione naturale, che avevo giá visto negli occhi di una mia amica in primo superiore. Le varie colorazioni delle sue iridi sono assolutamente normali, l'unica cosa che non è normale è il fatto che cambino ogni giorno, o anche più volte al giorno.
"È la paura..."
Cambiano a seconda delle emozioni?
Assurdo. Cos'è, un alieno?
Distolgo lo sguardo e nascondo la testa tra le braccia, mentre la prof inizia a spiegare.
Chiudo un momento gli occhi, e li riapro al suono della campanella.
Sollevo la testa e mi ritrovo il viso di Mark a pochi centimetri dal mio. - Buona dormita?
Quasi sobbalzo, ma non mi sposto.
- Mi ha beccato?
- No - ghigna.
Mi allontano e mi guardo attorno. - Dov'è Sabrina?
- Sparita - continua a sorridere.
- Eh? - aggrotto la fronte. - Gli altri?
- Spariti.
Ma che...?
Mi precipito fuori la classe, affacciandomi alla finestra che da sul cortile interno della scuola. Non c'è nessuno.
Improvvisamente, penso che tutti siano usciti perchè sono le due passate, ma poi controllo l'ora e noto che è l'intervallo.
- Dove sono tutti? - mormoro spaventata.
- Spariti, ho detto - me lo ritrovo dietro e sussulto violentemente. - Ehi, calmati - ridacchia.
- Ma come faccio a calmarmi! Dove sono gli studenti, e Sabrina?! - quasi urlo, ma non gli do tempo di rispondere che inizio a perlustrare tutte le classi del corridoio.
Niente.
Niente di niente.
Sono spariti tutti. Tutti.
Mi giro verso Mark, che mi fissa e quasi reprime un sorriso divertito.
Respiro profondamente per non rischiare di picchiarlo, anche se non sarebbe una cattiva idea. Ma lui è più forte e qui non c'è un'anima.
Mi si avvicina, sovrastandomi con la sua altezza, tanto che devo gettare la testa all'indietro per guardarlo. Gli occhi sono tornati marroni; marroni come il cioccolato, buono e gustoso.
- Danielle - la sua voce ha la stessa consistenza del caramello fuso - Stai tranquilla... - faccio dei profondi respiri con la bocca e mi calmo, concentrandomi sul suono della sua voce.
- Così... - fa un passo indietro e passa una mano tra i suoi bellissimi capelli castani. Sembrano morbidi, setosi, e ho troppa voglia di toccarli che incrocio le braccia.
- Odio quel gesto - le indica - Mi sfidi ogni volta che lo fai.
Sgrano gli occhi e lascio cadere le braccia lungo i fianchi.
- Meglio. - sembra soddisfatto. - Ora... dobbiamo parlare. - si fa improvvisamente serio.
- Di cosa?
- Di te... Di me.
- Spiegati - tento di nascondere la confusione.
- Iniziamo da te, direi: Danielle - enfatizza il mio nome - Non devi tornare mai più nel parco. È pericoloso.
- Me l'hai giá detto, Mark. Io voglio sapere perchè.
Sospira. - Sapevo che non sarebbe stato facile... - mormora. - Sono indeciso se dirtelo, o meno. Non sono ancora sicuro, devo pensarci su. Devo avere delle conferme.
- Ma di cosa diavolo stai parlando? - sibilo irritata.
Si volta a guardarmi. - Non è facile, Danielle... Allora, cerco di farti capire: quel parco è come... una specie di... porta. Una porta che solo delle persone speciali possono vedere.
- E tu sei una persona speciale? - giá sapevo la risposta.
- Fammi finire. Quella porta, per queste persone speciali, è importante. Anzi, importantissima. E, in questo momento, questa porta è attaccata da tante persone cattive. Io, insieme ad altre persone speciali, do una mano per proteggerla. Quella porta è invisibile alle persone cattive, e se questi cattivi vedono una persona non speciale che va in questa porta che loro non hanno mai visto, si creeranno tanti guai.
- E credi che con questa favoletta tu mi abbia chiarito le idee?
- Non sono tanto bravo, eh? - si passa di nuovo la mano tra i capelli.
Sento ancora il bisogno di incrociare le braccia, ma mi trattengo.
- Ehm, no.
Sbuffa, arrabbiato con se stesso. - Io non so come fare, Danielle. Ho bisogno di altre prove. Tu... tu hai qualcosa... di diverso.
- Diverso?
- Sì, e non me lo so spiegare.
- E cosa dovrei fare? - vorrei poterlo aiutare.
- Non devi tornare lí - lo sguardo si fa severo.
- Sì, ho capito! - sbotto nervosa - intendo: posso fare altro per aiutarti?
- No, farò tutto io. Tu vai tranquilla.
- Non dirmi di far finta di niente, che ti tiro un pugno.
Ride. - No, tanto so che non lo farai. Non ti eviterò, e non sparirò come in quei stupidi film - scuote la testa, divertito.
- Bene. E ora abbiamo parlato di me. Di te, invece?
Sembra preso in contropiede; pensava me ne fossi dimenticata?
- Ehm... Ecco. Io sono una di quelle persone speciali, che riesce a vedere quella porta.
- E queste persone speciali hanno un nome?
Annuisce.
- Cioè?
- Troppo facile.
Sospiro.
- Non mi dici nient'altro?
- No - reprime una risata alla mia espressione infuriata.
- Non è giusto - incrocio le braccia.
- Smettila di farlo. - mi si avvicina. Il respiro mi si blocca. Con una mano snoda le mie braccia. La sua pelle è vellutata, e le vene sporgono dalla pelle. Le dita sono affusolate e lunghe: riuscirebbe a circondarmi il polso con pollice e mignolo senza problemi.
- Mark... - sussurro.
- Cosa? - mi guarda.
- Perchè tutti sono spariti? - gli ripeto.
- Perchè io posso far in modo che spariscano.
- Come?
- È facile. È facile anche farli ritornare. Anche se la scuola è molto meglio così silenziosa.
- Quindi sei tu a farli ritornare?
- Certo - sorride.
- E come fai? - insisto.
- Così. - ma non fa nulla. Continua a guardarmi, e improvvisamente sento il suono della campanella, e il vociare degli alunni.
Il cuore inizia ad aumentare i battiti.
- Ma cosa sei...? - sussurro.
Nota la paura nella mia voce e si affretta a rassicurarmi: - Non avere paura di me. Io non ti farò mai nulla.
- Ma...
- Niente ma. Puoi fidarti di me; non ho nessun motivo per farti del male.
- Mi svelerai mai il tuo segreto? - perchè ormai lo so: ha un segreto.
- Forse - di nuovo quel sorriso.
- Quando... capirai quel che devi capire su di me, mi avvertirai?
Sorride alla mia espressione preoccupata e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. - Certo, ne hai tutto il diritto.
- Grazie - sorrido anch'io.
- Dani? - dice d'un tratto.
- Sì? - rispondo in un soffio, concentrandomi in quei due pozzi profondi color cioccolato.
Posa delicatamente una mano sui miei occhi, e quando la toglie, è sparito.
Rimango sola, in mezzo al corridoio, frastornata, chidendomi cosa sarebbe accaduto, di lì a qualche tempo.______________________________________
Angolo autriceCiaaaao! Buon pomeriggio, lettori!
Come state? Spero bene :-)
Scusate se il capitolo, a differenza degli altri, è un po' più corto. Ho voluto concludere così per lasciare un po' di suspence ahahaha.
Spero vi piaccia. Buona giornata e buona lettura!♡
~ Sofia☆
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Lotewers - Il regno delle creature mistiche
FantasyDanielle inizia il terzo anno di liceo, sperando che le porti avventure e nuove conoscenze. E Sabrina, con il suo carattere solare e gioioso, appare nella vita di Danielle. Le due stringono un legame che si rafforzerá sempre di più. Ma, con Sabrina...