15 Agosto 1998 (Francia - Normandia) ~presente~«E così è come finisce la mia storia Andy...» conclusi distogliendo lo sguardo dalle lapidi fatte a forma di croci.
Alzai lo sguardo e vidi tutte le persone della troup, mia figlia con i suoi figli, suo marito e lo stesso Amdy che piangevano.
Alcuni tentando di coprirsi e altri tirando su col naso.«Wow... Sid... Tu... Tu ai passato il peggio degli infermi, e... e io sono onorato che tu abbia deciso di affidare le tue parole a me... io... non so che altro dire...» disse tentando di nascondere la voce rocca dal pianto.
«Oh, Andy... Mio caro Andy...» gli presi la mano.
«Non devi propio dire niente, il tuo silenzio mi basta...«
«Ma ti prego solo di una cosa...» continuai.«Certo... Quello che vuoi Sid...» disse incuriosito.
«Vorrei dare un ultimo saluto...» conclusi, per poi alzarmi faticosamente dalla sedia.
Venni sostenuta da mia figlia e Andy, ma con un cenno di mano mi rilasciarono.
Camminai nella soffice e fresca erba, fino a raggiungere le lapidi di marmo bianco splendente, con inciso sopra ad ognuna di esse un nome e un cognome.
«Nel 44... avevo detto ai miei compagni che non mi importava niente di loro... e che erano solo dei nomi...» presi un pausa.
«Ma non era affatto così... Guarda tutto questo bianco...» dissi indicando a Andy l'ampia distesa di croci bianche che rifletteva sul terreno verde.
«Questi sono tutti uomini liberi... Liberi nel cielo... Come i miei amati fratelli e compagni di squadra... dal primo all'ultimo, nessuno escluso... Horvarth, Mellish, Wede, Caparzo...» presi un'altra pausa.
«...Daniel e John...» mi stoppai per qualche secondo.
«Non ho nemmeno un qualcosa di loro... Vivono soltanto tutti nei miei ricordi...» conclusi riprendendo a camminare verso le lapidi.Mi fermai davanti a... due... lapidi bianche con delle bandierine Americane appoggiate sotto di esse.
Chiusi gli occhi e accarezzai il punto in cui c'erano incise le scritte.
Pur avendo gli occhi chiusi riconobbi subito le due scritte:
Daniel B. Jackson e John H. Miller
Mi inginocchiai davanti ad esse continuando a guardarle, presi un profondo respiro, poi dissi:
«Vede capitano... Questo è tutto quello che sono riuscita a costruire nella mia vita...» indicai la mia famiglia che mi guardava.
«...Non sono riuscita a creare una lampadina a lunga durata, nè a trovare la cura per una malattia... Non ho creato niente... A parte una famiglia...»
«Quindi spero che almeno ai suoi occhi... fosse abbastanza...» conclusi spostando lo sguardo invece, sulla croce con sopra inciso "Daniel B. Jackson"In quel momento una brezza d'aria mi scompiglio i capelli bianchi e sottili, come una carezza.
«Ricordi Sid... Mi piace pensare che ogni stella che vediamo sia una persona cara, che veglia su di noi... E che il vento sia una sua carezza» mi sussurrò Daniel all'orecchio, prima di svanire come quella piccola ma intensa soffiata d'aria.
𝙵𝙸𝙽𝙴
~~~~ Spazio Autrice ~~~~
Io vi ringrazio di cuore ragazzi e ragazze se siete restati fino a qui. Questa storia io l'ho scritta col cuore... E grazie ancora per chi la letta fino a qui! ❤️❤️ VI VOGLIO BENE!
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Saving private Ryan
Historical FictionD-DAY - Normandia 6 giugno 1944 Le barche alleate sbarcano sulla costa francese con l'obiettivo di impadronirsi della spiaggia, così da poter liberare la Francia dai nazisti. Fra tutti quei soldati, due fratelli, di cognome Ryan, morirono lí, insie...