Parte 8 ~ punto assegnato ~

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Ci spostammo verso Ravell, dove ci unimmo al 102* per aiutarli.

Poco dopo il nostro arrivo, arrivarono anche dei ricognitori della 102*, che ci avvertirono di carri tedeschi sulle nostre linee, e che molto probabilmente sarebbero passate di lì verso l'indomani, così il sergente e il capitano andarono in disparte per analizzare la faccenda.

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«Quali sono gli ordini?» Domandò il sergente seguendo il capitano sul ponte principale.

«Sergente abbiamo oltrepassato degli strani confini qui»
«Il nostro mondo a sterzato sul surreale» disse Miller sedendosi sulle macerie del ponte, seguito dal sergente, che fece lo stesso.

«Questo è chiaro, ma la domanda rimane» rispose il sergente guardando il capitano.

«Non lo so... Tu che ne pensi?» Chiese Miller.

«Ci tiene tanto a saperlo? È meglio che non me lo chieda» rispose Horvarth.

«No, Mike. Ci tengo» confessó Miller.

«Be...» il sergente ci pensò un po' su.
«Una parte di me dice: la ragazza era destinata ad arrivare qui, invece che dove l'abbiamo trovata. Quindi lasciamola qui, e torniamo a casa» disse.

«Già...» sospirò Miller.

«Ma un'altra parte di me pensa: ma se per qualche miracolo restiamo, e in effetti riusciamo a venirne fuori. Un giorno potremo ripensare a questo è dire: salvare la soldatessa Ryan, è stata l'unica cosa decente che abbiamo fatto in questo... orrendo casino di merda. E questo che pensavo, signore» continuò, mentre Miller guardava me seduta sulle macerie a parlare con Jackson e Reiben.
«Quindi, e come ha detto la ragazza: se lo facciamo, guadagniamo il diritto di tornare a casa» concluse il sergente.

Miller e Horvarth si lasciarono ad un ultimo sguardo, ed ebbero la conferma di star pensando la stessa cosa.

«Oh dio...» scoprirò infine Miller.

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«Questo è tutto quanto...» disse il caporale della 102* mostrandoci tutta la loro artiglieria.

«Abbiamo: due mitragliatrici calibro 30, 17 granate e 11 mine Hawkins»
«Ci sono due bazooka, ma ci sono rimasti solo 8 razzi e varie armi leggere»
«Avevamo un mortaio da 60, ma una raffica lo ha fatto fuori» continuò.

«Sono palline di carta con lo sputo, rispetto hai loro carri» conferí un soldato.

«Che sicuramente useranno» conclusi io con aria assente.

«A cosa pensi Ryan?» Mi chiese il capitano girando lo sguardo verso di me, stessa cosa fecero tutti.

«Penso che cercheranno di attaccarci ai fianchi...» risposi avanzando verso la strada, seguita dal capitano, il sergente e i soldati della 102* che mi ascoltavano attentamente.
«A meno che non li facciamo imboccare questa strada principale, tra questi palazzi. Dove le macerie creano... una specie di strozzatura» indicai al strettoia principale, sembrava un lungo corridoio a cielo aperto.

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