D-DAY - Normandia 6 giugno 1944
Le barche alleate sbarcano sulla costa francese con l'obiettivo di impadronirsi della spiaggia, così da poter liberare la Francia dai nazisti.
Fra tutti quei soldati, due fratelli, di cognome Ryan, morirono lí, insie...
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~ 9 giugno 1944 (Francia - Neuville) ~
Mi svegliai per via di una donna francese con una splendida voce che cantava. Ero sdraiata dietro alla balaustra rivestita dai sacchetti di sabbia, infatti avevo utilizzato propio uno di quelli come cuscino. Mi alzai a malapena notando che come coperta avevo usato la giacchetta di Daniel. La spostai al mio lato e mi alzai a sedere ma venni subito abbaglita dalla luce del sole che mi costrinse a grinzate gli occhi e a ritirarmi per sdraiarmi, stranamente era una bella giornata con poche nuvole in cielo.
Mentre tentavo di abituare gli occhi alla luce solare, un'ombra fece capolinea davanti a me, coprendomi il viso dal sole.
«Buongiorno Angioletto. Hai dormito bene?» chiese quell'ombra.
Riconobbi subito la sua voce, pimpante e allegra di vedermi appena sveglia.
Gli sorrisi, ma anche se non vedevo il suo volto dato che era controluce, capii che stava sorridendo. Si chinò in avanti e fece congiungere le nostre labbra come un puzzle.
«Buongiorno tiratore scelto» risposi io sopra le sue labbra.
Lui sorrise sulle mie, poi si rialzò e aiutò me a sedermi dietro alla colonna, dove probabilmente era seduto prima lui. Mi fece sedere davanti a lui dove continuò ad ammirarmi come se fossi un quadro di Van Gogh.
«Sei bellissima angioletto...» sussurrò accarezzandomi la guancia, mentre prendendo una ciocca di capelli arrotolati attorno al suo indice me la fece passare dietro all'orecchio per appoggiarla.
Io feci un sorriso imbarazzato prima di nascondermi il viso nelle mani. Daniel non si fermò neanche a quello, e ridendo si avvicinò alla maschera che avevo fatto con le mani. Sentii la punta del suo naso che sfiorava la superficie delle mie mani, poi la soffice pelle delle sue labbra che lasciava dei baci lungo la mia mano. Non resistetti più, e spedita e decisa aprii le mani al mio volto prendendo quello di Daniel da entrambe le guance, tirandolo verso di me per baciarmi. Lui fú ben contento della mia improvvisa gioia, e mi baciò a sua volta amorevolmente.
Quando ci staccammo ci guardammo ancora per qualche secondo con dei sorrisi dipinto sulle labbra.
«Prima che mi dimentichi» iniziò Daniel. «Il capitano ti vuole sotto con lui. Dice che non sa quando potranno arrivare i tedeschi... quindi è meglio che scendi subito» nel mentre fece scivolare le sue mani dalle mie guance, alle mie spalle, alle mie mani, tenendo brevemente quelle fra le sue.
«Si, ha ragione» risposi alzandomi.
Mi sistemai la divisa, presi la mia M1 Garand e me la misi a tracolla. Mi diressi verso la botola per scendere, quando Daniel mi rifermò baciandomi.