Qualche oretta dopo, io e Jackson decidemmo di salire sul campanile, così da poter ammirare il paesaggio notturno.Entrammo nella chiesa, e stranamente era ancora intatta.
Certo, qualche muro o pezzo di soffitto era crollato, ma confronto a quella di Neuville, questa era messa molto meglio.Si potevano ancora ammirare i bellissimi affreschi sulla cupola che aveva per soffitto, rappresentava un cielo azzurro con delle nuvolette ai lati, e da quelle uscivano degli angioletti, tutti rivolti a Gesù.
Il punto di partenza è il monogramma IHS (Gesù in greco antico) da cui la luce inonda le scene dell'affresco.
La parte alta dell'affresco, cioè quella verso l'abside, è riservata alla luce abbagliante di Gesù e a cori di figure celesti.
Immediatamente alla sinistra (sempre guardando l'abside), li c'è l'oeil che supera il bordo dell'affresco per allargarsi nel soffitto a cassettoni, da lì in poi iniziano i personaggi umani.«Porca puttana...» la mia voce riecheggiò nelle pareti della chiesa con un briciolo di meraviglia, mentre ammiravo quello spettacolo.
«Sid! Le parole!» mi rimproverò Jackson.
«Siamo sempre in chiesa»«Excuse moi» mi affrettai a dire, ma lui subito sorrise per accettare le mie scuse.
Tornammo entrambi a guardare gli affreschi principali sull'abside.
«Che cosa vogliono rappresentate, Jackson?» chiesi.
«Prima di tutto chiamami Daniel» precisò lui.
«E secondo, vogliono rappresentare il passo di San Paolo: "nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo in terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore"» disse a memoria, mentre il suo sguardo vagava fra me e l'affresco.Rimanemmo in silenzio ad ammirare tutta la chiesa, finché Daniel non vide un confessionale mezzo distrutto al fondo della navata destra, vicino alla scala che portava al campanile.
«Se hai qualche peccato, posso immedesimarmi prete» disse con live sarcasmo nella voce.
«Basterebbe una notte?» risposi con altrettanto sarcasmo abbozzando un sorriso, che Daniel ricambiò con una risatina divertita.
Ritornò a guardare il confessionale, e dopo di chè riguardò me.
«Vogliamo andare?» chiese indicando col pollice la scala che conduceva al campanile.
Io risposi con un cenno di capo, e subito dopo mi avviai, seguita a passo da Daniel.
«Prego» mi fece un leggero inchino, indicando col braccio la scala.
«Prima le donne»Io lo guardai con aria divertita.
«Oh. Grazie mille» risposi trattenendo una risata mentre mettevo un piede sul primo bastone della scala di legno.
«Ma non è forse solo una scusa per guardarmi il culo?» Volli sapere.«No, no. Puoi stare tranquilla» mi assicurò.
E in effetti era vero, non alzò mai lo sguardo fin chè non fossi salita sul campanile, dopo di chè poté seguirmi anche lui.
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«Cazzo...» mi scappò dalla bocca, dopo aver visto l'impressionante numero di stelle nel cielo nero.
Voltai lo sguardo a Daniel, rispettivamente seduto affianco a me, dietro alla balaustra rivestita dai sacchetti di sabbia.
«Me lo concedi questo?» chiesi.
Lui fece finta di pensarci.
«Si» uscii come risposta.
«Si. Potrei farti un'eccezione» dopo di che si lanciò a ridere, e io lo seguii.
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Saving private Ryan
Historical FictionD-DAY - Normandia 6 giugno 1944 Le barche alleate sbarcano sulla costa francese con l'obiettivo di impadronirsi della spiaggia, così da poter liberare la Francia dai nazisti. Fra tutti quei soldati, due fratelli, di cognome Ryan, morirono lí, insie...