Skylar's POV
C'era un bel novantotto per cento di possibilità che potessi morire proprio adesso.
Fu il due per cento rimasto a convincermi, la pura probabilità di ottenere delle risposte senza morire. E stavo davvero, davvero facendo il tifo per quel due percento. Soprattutto perché, credevo, fosse in gioco anche la mia vita.
"Dove diavolo sei?" Alex chiese al telefono mentre scivolavo in un tavolo con separé vuoto del bar in cui mi trovavo. "Pensavo avessi detto che saresti stata qui dieci minuti fa."
"Beh, ci sarò." Sussurrai al telefono.
"Non è vero." Mi corresse. "È passata un'ora dai tuoi dieci minuti, Sky."
"Non proprio."
"Sì è proprio così," sembrava seccato. "Dove sei? Il film sta iniziando-- be', è già iniziato".
Feci una smorfia e dovetti nascondere la faccia dietro l'alta carta del menu che avevo in mano mentre la persona al bancone a pochi piedi davanti a me si guardava intorno.
Che era anche il mio inquietante stalker incappucciato. La ragazza dagli occhi scuri della gang di Blake.
"Non posso andarmene da qui, Alex," sussurrai. "Devi capirlo."
Sentii una voce debole che parlava dietro di lui al telefono, e pensai che fosse Hanna. Non vedevo l'ora di fare la terza ruota.
"Saluti Hanna da parte mia?" Chiesi.
"Perché sussurri?" Sussurrò di rimando, suonando un po' preoccupato.
Chiusi gli occhi e abbassai la testa, strofinandomi la fronte. "Non sto sussurrando." Dissi sussurrando.
Alex sbuffò rumorosamente. "Dove sei?"
Perseguitando il mio stalker, avrei potuto dire. Ma non lo feci. Sbirciai oltre la carta del menu e la vidi ancora in piedi accanto al bancone, in attesa del suo ordine. Era strano perché ogni volta che l'avevo vista in passato, era sempre stata vestita di nero. Tutta in nero e da ragazza tosta.
Ora, però, sembrava normale. Jeans e una maglietta blu ampia non la facevano sembrare più pericolosa di una persona normale. Solo io sapevo di cosa era capace
"Ho alcune cose da fare," dissi ad Alex.
"Sì, hai detto esattamente questo negli ultimi tre minuti."
"Senti, mi dispiace ma non posso venire a vedere quel film con voi due perché ho visto qualcuno con cui ho davvero bisogno di parlare." Mantenni la voce bassa, giocherellando con il menu.
"Qualcuno?" Sembrava sconcertato ora.
"Qualcuno che ha reso la mia vita un inferno visibile."
Mi risvegliai quando la vidi prendere una tazza di caffè e pagare in contanti, prima di dirigersi verso l'uscita. Oh no, non l'aveva fatto.
"Devo andare, devo andare, ci sentiamo più tardi. Ti voglio bene. Ciao." Mi affrettai e terminai la chiamata, infilando il telefono nella tasca del cappotto prima di correre -non così discreta, lo so. Ma i tempi disperati richiedono azioni disperate- dietro di lei.
Aveva iniziato a piovigginare un po' quando uscii dal bar, e le nuvole scure che si raccoglievano intorno al cielo serale alludevano abbastanza chiaramente ad una tempesta.
Mi strinsi nel mio trench e mi avviai lungo la strada, tenendo d'occhio le spalle della ragazza dai capelli scuri.
Non sapevo il suo nome. Non sapevo nemmeno quale fosse il suo problema. Tutto quello che sapevo era il suo viso e il suo coinvolgimento con Blake. Sempre Blake, in un modo o nell'altro. Aveva fatto parte della gang di Blake. Forse lo era ancora.
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Lost Heart | ✔ (Italian Translation)
Teen FictionEra trascorso un anno, Skylar Anderson frequentava la Philadelphia College of Arts e non aveva più nulla di cui preoccuparsi, a parte appisolarsi tra una lezione e l'altra. E la relazione non cosi semplice con il suo ragazzo: Caden Miller. La relaz...