Trenta

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Skylar's POV

Quella notte mi addormentai seduta sotto la finestra nella presunta stanza di Caden, spaventata e sola nel buio a cui non ero ancora riuscita ad abituarmi. Da qualche parte nel mezzo della notte, avevo fatto irruzione nell'armadio per lo più privo di vestiti, ed era stato un breve sollievo quando vi avevo trovato una delle sue giacche di pelle consumate. La indossai prima di rannicchiarmi sotto la finestra, perché quello sembrava essere l'unico modo per diminuire un po' il dolore nel mio cuore.

Portai le ginocchia al petto e mi sedetti proprio lì, premendo la schiena contro il muro e fissando il letto di fronte a me.

Era stato qui proprio la notte prima, sussurrò la mia testa. Eravamo stati entrambi lì e io non ero sola in questa grande stanza, seduta in un angolo e chiedendomi perché tutto fosse andato così male. E se non lo avessi più rivisto? E se non avessi rivisto nemmeno Alex?

Espirando tremante, premetti il ​​viso contro le ginocchia e mi avvolsi le braccia intorno. Me l'aveva promesso. Ci sarebbe stata una casa per noi. Solo nostra. Avremmo vissuto insieme, l'aveva detto. Non è vero?

Non è vero? Pensai in silenzio.

•••••

Quando scesi in salotto la mattina dopo, la nuca mi faceva male per la posizione scomoda in cui avevo dormito la notte prima. E c'era un putiferio nel salone, mi resi conto proprio mentre scendevo l'ultimo gradino--proprio quando vidi qualcosa che volava verso di me, e quasi venni anche trafitta da esso -che guarda caso era un coltellino svizzero- se Alexis non mi avesse tolta di mezzo.

L'ossigeno mi sparì di colpo quando andai a sbattere contro il muro più vicino. "Blake!" sbottò Alexis mentre lasciava andare il mio braccio.

"Che cosa?" La testa di Blake apparve da dietro il bancone della cucina. Lo stesso bancone di marmo su cui erano stati gettati una manciata di coltelli. Coltelli di quasi tutte le dimensioni, realizzai con orrore mentre mi avvicinavo al bancone. Guardai Blake e lo vidi esaminare alcune altre piccole lame prima di gettarle da parte.

"Smettila di lanciare coltelli in giro, cazzo." Lei sibilò e gliene strappò uno dalla mano, uno che stava per lanciare oltre il bancone e probabilmente con cui avrebbe pugnalato qualcun altro.

"Cosa...cosa sta succedendo?" chiesi, guardandomi attorno con circospezione. C'erano frittelle ordinatamente impilate su un piatto e poi c'erano una serie di pistole allineate proprio accanto. Deglutii e feci un piccolo passo indietro. "Di cosa diavolo si tratta?"

"Abbiamo rintracciato la posizione di Felix." Una voce familiare proveniva da dietro di me.

Mi voltai e un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra quando vidi Seth in piedi proprio lì. Non lo vedevo da tanto tempo, mi resi conto e una risata sorpresa lasciò le mie labbra. "Seth."

"Ehi, Sky." Mi sorrise di rimando prima che potessi avvicinarmi ad abbracciarlo, e quando lo feci, ricambiò l'abbraccio e si chinò, mormorando piano nel mio orecchio, "Tornerà, Sky, e non vorrà che tu ti preoccupi così tanto." Sapevo che stava parlando di Caden, ma come potevo non preoccuparmi?

Mi staccai e gli rivolsi un sorriso un po' forzato e dubbioso. "Come stai? E' da un po' che non vedo te o Jesse o Shane in giro."

Si strinse nelle spalle imbarazzato, infilandosi le mani nelle tasche della felpa, e i suoi riccioli rosso scuro rimbalzarono con il movimento. "Siamo stati in giro." Il suo sguardo si spostò dietro di me -su Blake- e credo di aver compreso la sua esitazione. Non voleva parlare troppo con Blake.

"Quindi." Cambiai argomento. "A proposito di Felix. Cosa bisogna fare?"

Questo sembrò finalmente interrompere Blake da qualunque cosa fosse impegnato a fare e si alzò, facendo spazio sul bancone prima di estrarre una pistola nera dalla tasca e posarla. Guardò, per lo sguardo turbato sul mio viso, e rispose, "Uccidere quel figlio di puttana."

Lost Heart | ✔ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora