Cap 4 - I see you

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È un nuovo giorno a Polis; Lexa ed Aden, come ogni giorno, si trovano al mercato per rubacchiare qualcosina.
Il mercato, come ogni mattina, era pieno di gente pronta a comprare e vendere di tutto.
Questa mattina I fratelli decisero di saccheggiare una bancarella di cocomeri «Ok Aden pronto? Sai cosa fare »  «Si certo, pronto» disse Aden facendo un cenno con la testa.
Lexa partì per prima e, facendo un po di parkour, si posizionò sulla tenda che faceva da tettuccio alla bancarella.
Al segnale affermativo della sorella Aden si avviò anch'esso alla bancarella richiamando l'attenzione del mercante «Mi scusi signore, mi sa dire quale di questi mi consiglierebbe? Sa mia madre è molto esigente» disse il ragazzo facendo girare verso la sua direzione il mercante «Ma certo ragazzo, te ne faccio vedere un paio» disse il mercante cominciando a rovistare tra i suoi cocomeri.
"Eh bravo il mio fratellino» pensò Lexa osservando la scena; si calò piano e, senza farsi vedere e sentire, afferrò un bel cocomero sparendo sul tettuccio.
Aden, che sottecchi osservava la sorella tenendola d'occhio, aspettò il segnale che non tardò ad arrivare «Guardi ne ho visto uno lì che potrebbe essere perfetto» indicando un cocomero dall'altra parte del bancone «Ma certo» disse il mercante allontanandosi.
Aden ne approfittò e, prendendo la ricorsa verso un muro, saltò afferrando la mano della sorella che lo stava aspettando tirandolo a sé nascondendosi «Ecco ragazzo è questa quella che..» si interruppe non vedendo più il ragazzo «Ma dove?..» si chiese guardandosi attorno non trovando nessuno e riposando il suo cocomero; intanto i due fratelli se la ridevano e, dopo essersi dati il cinque, Lexa divise in due il frutto e lo diede al fratello «Che bel colpo Aden, la colazione è servita» disse Lexa fiera e contenta «Sono stato bravo?» chiese curioso e speranzoso il minore «Bravo? Sei stato bravissimo scimmietta» disse scompigliandogli i capelli e cominciando a mangiare e il ragazzo contento la seguì a ruota.

Nel frattempo una strana ragazza mai vista da quelle parti stava passando per il mercato e Lexa non potè fare a meno di notarla, sembrava spaesata ed affascinata da ciò che la circondava, come se non avesse mai visto un mercato in vita sua. Atteggiamento che stranì Lexa e la invogliò a non perderla mai di vista.

Clarke era affascinata nel vedere tanta varietà di prodotti e così tante persone. Molti mercanti nel vederla incuriosita da tutto cercavano in tutti i modi ad avvicinarla per venderle qualcosa «Bella signora compra un bel vaso, abbiamo i più bei vasi di ottone e argento» diceva uno «Datteri squisiti! Datteri squisiti e fichi!» gridava l'altro sventolandole la merce davanti al viso; ma Clarke rifiutava tutti, persino chi voleva venderle dei gioielli, lei non era interessata a comprare, era più concentrata ad osservare ogni minimo particolare di quel posto, a viverlo ad imprimerlo nella propria mente.
Al suo passaggio non si accorse di un mangia-fuoco, intento a fare il suo numero, ed ebbe uno scontro con lui che, dalla spinta ricevuta, fece cadere tutto a terra tra cui alcool e il bastoncino infuocato «Scusatemi tanto» provò a scusarsi, il fachiro infuriato si girò verso di lei per urlarle contro ma non fece in tempo che una fiammata si liberò in aria, facendo spaventare Clarke che, saltando dallo spavento, le cadde il cappuccio che aveva in testa.
In quel momento a Lexa le sembrò di vedere la ragazza più bella del mondo, con quei lunghi capelli biondi, quella fascia azzurra con una bellissima pietra smeraldina incastonata in cima le fasciava perfettamente la testa, quelle labbra sottili e rosee con un piccolo neo al disopra di esse e poi due pozze blu come cielo «Wow..»  disse avvicinandosi al bordo del tetto, come se fosse un pezzo di metallo attirato da un magnete.
Lexa ne rimase affascinata e incantata da quella ragazza così misteriosa e strana. Se prima aveva la curiosità di Lexa ora aveva la sua totale attenzione, la vide mentre continuava a scusarsi e rimettersi il cappuccio proseguendo il suo cammino.
Aden, notando la sorella così tanto distratta, le si avvicinò confuso, iniziò a sventolagli una mano di fronte il viso per risvegliarla «Ehy Lexa. Lexa? Ehy tutto ok? Che guardi? Terra chiama Lexa» con scarsi risultati.
Rassegnato provò a guardare giù per capire l'interesse della sorella, ma appena si mosse per guardare Lexa fece uno scatto per avvicinarsi ancora di più al bordo per guardare meglio, gesto che fece spaventare Aden.
Clarke si era avvicinata ad una bancarella di mele e vedendo un bambino in difficoltà nel prendere una mela, intenerita allungò la mano prendendone una e porgendogliela «Devi essere affamato, ecco prendi» il bambino non se lo fece ripetere due volte, afferrò la mela e scappò via.
Soddisfatta se ne stava andando, ma il suo gesto non passò inosservato dal commerciante che seccato si rivolse a Clarke «Guarda che devi pagarla quella mela» prendendola dal polso, Clarke si voltò confusa dall'atteggiamento e dall'improvviso contatto da parte dell'uomo «Pagare?» domandò «Nessuno ruba dalla mia bancarella!» disse più furioso che mai «Vi chiedo scusa signore, io non ho nemmeno un soldo» disse Clarke cercando di mantenere la calma, anche se dentro di lei era spaventatissima e nel panico.
Uno strattone improvviso da parte dell'uomo fece arrivare Clarke più vicino alla bancarella «Ladra!» urlò l'uomo «Vi prego se mi lasciate andare a palazzo li chiederò al sultano» spiegò cercando di liberarsi dalla sua presa.

Intanto sia Lexa che Aden stavo osservando la scena e quest'ultimo, stranito dal comportamento della ragazza, commentò «Ma che fa quella? È pazza a farsi prendere così? Secondo me è pazza» rivolgendosi alla sorella, che però non rispose, rimase concentrata a guardare, intervenendo se le cose si fossero messe male.

L'uomo, sentendosi preso in giro, con forza sbattè la mano di Clarke sul suo bancone ed estrasse la sua spada «Sai qual è la punizione per chi ruba» alzando in aria la spada pronto a mozzarle la mano.

A quel punto Lexa decise che era il momento di intervenire, scese rapidamente da dove si trovava lasciando un incredulo Aden da solo «Ma dove vai?» provò a chiederle, ma ormai era tardi, era già partita.

«No vi supplico!» provò a dissuaderlo senza successo, chiuse gli occhi pronta a ricevere la sua punizione, che però non arrivò mai, aprì gli occhi e davanti a lei le si parò una volta chioma castana e un esile ma definito e alto corpo, fermare la mano dell'uomo «Oh grazie gentile signore» disse Lexa abbassando la mano dell'uomo e allentando la presa dal polso di Clarke, che sentendosi libera ritrasse subito la mano «Lei è stato davvero prezioso lo sa!?» togliendo la spada dalla mano del mercante e porgendogliela ad una confusa Clarke che la prese senza pensarci.
Lexa si girò verso di lei fingendosi arrabbiata, istintivamente Clarke mise l'oggetto dietro la schiena, la ragazza le prese un braccio « Ti ho cercata dappertutto lo sai?» rimproverò la ragazza provando a portarla via da quella situazione «Ma cosa dici?» chiese confusa Clarke a bassa voce «Tu stai al gioco» le rispose Lexa silenziosamente. Una mano possente sulla spalla la fermò «Tu la conosci questa ragazza?» chiese il mercante «Eh purtroppo si» scostando la mano «È mia sorella. È pure un pò matta» informò il mercante gesticolando col dito vicino alle tempie «Ha detto che conosce il sultano» la sollevò da terra prendendola dal giacchetto e spostarla malamente.
Lexa rise leggermente togliendosi le mani dell'uomo «Lei crede che quel ragazzetto sia il sultano» indicando Aden, che nel trambusto era sceso dal tettuccio.
Clarke, capendo le intenzioni di Lexa, resse il gioco  e si inginocchiò davanti ad Aden «Oh saggio sultano in che modo posso servirla?» Aden rimase interdetto ma conoscendo la sorella continuò la recita.
«Una tragedia vero?» disse sconsolata prendendo di nascosto una mela dal bancone «Ma non è successo niente» disse lanciando la mela ad un mercante al quanto confuso.
Lexa si avvicinò a Clarke aiutandola ad alzarsi «Su sorellina dobbiamo andare dal dottore» trascinandola «Salve dottore come state?» chiese Clarke ad un cammello «No, no non quello» allontanandola dall'animale «Andiamo sultano» si girò verso Aden, che colto in flagrante mentre derubava ad una donna si misero tutti a correre.

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Nel laboratorio Titus era indaffarato a riuscire a trovare la persona adatta per entrare nella caverna «Finn vai lì ed inizia a correre» ordinò Titus al suo scagnozzo «Si signore» rispose eseguendo gli ordini e posizionandosi sopra uno strano macchinario ad ingranaggi, iniziando a correre.
Dopo svariati minuti di corsa la voce di Finn richiamò l'attenzione di Titus «Con tutto il dovuto rispetto vostra putritudine, ma non potevamo aspettare che arrivi un vero temporale?»  chiese rallentando, esausto di correre «Risparmia il fiato Finn. Piú veloce!» ordinò appoggiando l'anello su un piedistallo a forma di serpente «Si signore» rispose riprendendo a correre più veloce che poteva.
Dei fulmini si manifestarono, andando a colpire l'anello che, facendo da conduttore, fece azionare una grande clessidra «Dividetevi sabbie del tempo, rivelatemi colui che può avere accesso alla caverna» formulò Titus.
La sabbia all'interno cominciò a girare sempre più veloce colando dalla fessura, muovendosi ancora più veloce, freneticamente creando, piano piano la figura di Lexa «Si eccola lì, il mio diamante allo stato grezzo» disse Titus soddisfatto con un ghigno sul viso «È quella?! Sarebbe quella clown l'eroina che cerchiamo?» chiese stranito inciampando e cadendo rovinorosamente a terra spegnendo il macchinario «Mandiamogli le guardie affinché le diano un invito a palazzo, che ne dici?» chiese con un sorriso malevolo «Fantastico signore» rispose Finn ancora dolorante.

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Ciao a tutti lettori 😊 che ne pensate del capitolo? Fatemelo sapere se vi va nei commenti e se volete lasciarmi una stellina.
Mi scuso per eventuali errori😅 Cercherò di aggiornare il più presto possibile fino ad allora...

Al prossimo capitolo, Heya✌🏼
  

Aladdin (Clexa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora