Aladdin (Clexa)

Cap 11- La resa dei conti

La torre si schiantò sulla neve dividendosi a pezzi, rotolando verso un precipizio ma che, con l'attrito della neve, arrestò la sua corsa appena in tempo.

La bufera si scagliava violenta contro Lexa che, infreddolita, si guardava intorno alla ricerca di Aden « Aden! Aden dove sei?» urlava chiamandolo, un brutto pensiero le passò per la testa e sperava che non fosse così. Si avvicinò al burrone, guardò di sotto nella speranza di non vederlo, ma niente, la neve e il vento non rendevano la visione possibile. La sua ansia continuava a salire, il cuore le era arrivato in gola, dei lamenti la fecero voltare, si avvicinò ad un cumulo di neve e cominciò a scavare. Non sentiva più le mani dal freddo ma non le interessava, continuò fino a che non lo vide, Aden era lì tutto infreddolito e incosciente. Immediatamente lo prese e se lo strinse a sé nel tentativo di riscaldarlo un minimo, delle lacrime le si formarono agli occhi e portandosi il volto di Aden al viso le sussurrava all'orecchio « È tutta colpa mia, avrei dovuto liberare Raven quando potevo farlo. Avrei dovuto dare retta a tutti voi. Mi dispiace piccolo, ti prego non lasciarmi.. Mi dispiace non avrei dovuto metterti in pericolo.. ti prego svegliati» diceva disperata.

Aden cominciò a muoversi e lamentarsi « Lexa?» chiamava aprendo gli occhi « Aden! Oh dei, stai bene?» chiedeva sollevata Lexa mentre lo controllava « Si sto bene. Sto morendo di freddo» diceva tremante mentre si stringeva alla sorella « Lo so piccolo, lo so. Mi dispiace ho rovinato tutto» diceva dispiaciuta Lexa, pronta a rimettersi a piangere. Aden le prese la mano e la strinse « Non sei sola. Ti aiuterò a sistemare le cose. Insieme possiamo farcela» Lexa sorrise « Hai ragione, in qualche modo dobbiamo tornare indietro» disse alzandosi e cominciando a camminare.

Mentre camminavano, Lexa avanti ed Aden dietro, all'improvviso la maggiore calpestò il tappeto, si abbassò felice di vederlo « Tappeto!» disse Aden contento.

Lexa si voltò notando che era rimasto sotto la torre, provò a tirarlo ma senza successo, si avvicinò alla torre e cominciò a scavare « Aden, dammi una mano, comincia a scavare» il biondo non se lo fece ripetere due volte, si mise a scavare non lontano da Lexa « Bravo così» lo incitava.

Quando Lexa sentì che la torre cominciava a muoversi si spostò, vedendo Aden ancora intento a scavare si precipitò da lui e lo tirò via.

La torre rotolava, i fratelli correvano per evitare di essere schiacciati ma la loro fuga venne interrotta dal burrone; la torre si avvicinava pericolosamente, Aden agitato si voltò verso la sorella « Che facciamo adesso Lexa?» Lexa si guardava intorno alla ricerca di una soluzione e ne trovò una proprio sulla torre, vide una finestrella e prendendo per mano Aden corse verso di essa, si mise inginocchiata sopra il fratello per proteggerlo. La torre passò sopra di loro candendo nel dirupo; quando i due si rialzarono Aden guardava esterrefatto la sorella con il cuore che andava mille « Ma sei pazza?! Potevamo morire!» gli urlava Aden sotto shock « Lo so, ma non è successo. Ora andiamo» disse andando verso il tappeto e saltandoci sopra « Forza torniamo a Polis, di volata» disse Lexa tenendo forte a sé Aden volando velocemente a Polis.

***

Intanto a palazzo Finn si divertiva a prendere in giro Kane tirandogli addosso di tutto « Adesso che è che viene malmenato eh? Ti divertivi a venirmi addosso con quel coso volante. "Ti sei fatto male vecchio? Scusa non sono riuscito a trattenermi» diceva divertito.

Titus si divertiva nel vederlo umiliato e rideva di gusto, Clarke accanto a lui era infuriata, ma non potendo fare niente e preoccupata per lui fu costretta ad implorarlo per poterlo proteggere « Smettila! Titus digli di lasciarlo in pace» provò a fare la sua faccia implorante migliore. Titus acconsentì, Finn non molto contento lo lasciò stare andando a sedersi vicino a Madi, incatenata come la sorella « Che hai da guardare? Ti dispiace per il tuo paparino?! Bene, ne sono contento. Adesso passami quel bicchiere. Svelta!» gli urlò Finn, Madi infuriata fece come richiesto.