Cap 8 - La Principessa Alycia

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« Titus questo è un oltraggio» lo rimproverava il sultano Kane seduto sul trono. Al suo cospetto c'era Titus insieme al suo servitore Finn « Se non fosse per tutti i tuoi anni di fedeltà..» continuò il sultano fermandosi e sospirando stanco e sconsolato alle sue figlie, che sedevano accanto a lui « D'ora in avanti esigo che tu discuta delle condanne dei prigionieri con me prima di farli decapitare» ordinò perentorio e arrabbiato.
« Vi assicuro Maestà che non succederà più» disse Titus inginocchiandosi davanti al Sultano « Clarke, Titus, dimentichiamo questa sciagurata vicenda, per favore» chiese gentilmente Kane prendendo la mano della figlia più grande.
Clarke infastidita guardava il padre, sperando in una punizione che però non avvenne, poi volse lo sguardo al suo sottoposto « Le mie più servili e umili scuse anche a voi principessa» disse Titus avvicinandosi a lei per poterle baciare la mano.
Clarke, sentendo il contatto con la viscida mano di Titus, disgustata la tolse via, scansadosi da lui e guardandolo negli occhi con rabbia « Se non altro queste nozze forzate porteranno qualcosa di buono. Quando sarò regina avrò finalmente il potere di sbarazzarmi di te» finì andandosene furiosa nelle sue stanze seguita da Madi che le correva dietro urlandole « Clarke aspettami» Kane si voltò per parlare con la maggiore delle sue figlie « A proposito dei pretendenti» disse ma ormai entrambe se ne erano andate lontane « Clarke!» urlò per provare a chiamarla ma era tardi, così la seguì lasciando Titus e Finn da soli nella sala del trono. Rimasero in silenzio per qualche secondo, Finn guardava il suo padrone cercando di decifrare la sua espressione « Se solo fossi riuscito a prendere la lampada» disse infuriato Titus guardando un punto indefinito della stanza «  Finalmente avrò il potere di sbarazzarmi di te» disse Finn facendo il verso alla principessa « Se penso che dovremmo leccare i piedi a quel rimbambito e a quella smorfiosa e bisbetica di sua figlia e anche alla più piccola per il resto della vita, ti giuro che..» disse arrabbiato ma venne interrotto da Titus che nel frattempo si era avvicinato ad un balcone seguito dal ragazzo « No Finn, fino a che non troverà un rimbambito di marito, dopodiché ci farà bandire o peggio.. decapitare» lo corresse Titus toccandosi il collo guardando il ragazzo che fece lo stesso gesto. Il volto del ragazzo cambiò sorridendo e chiamando Titus per avere la sua attenzione « Aspetta Titus e se fossi tu quel rimbambito di marito?» chiese, Titus si voltò con uno sguardo assassino, d'istinto Finn si coprì per proteggersi per poi continuare « Si, ecco, tu sposi la principessa giusto?  E di conseguenza diventi sultano» a quella informazione lo sguardo di Titus cambiò, elaboando tutto e valutando la possibilità del piano, un ghigno comparve sul suo volto e si avvicinò al trono « Sposo la bisbetica, divento Sultano» rifletteva mentre di sedeva su di esso « L'idea ha un certo fascino» si compiaceva immaginandosi già al potere accarezzando il bracciolo del trono « Un grande fascino, grandissimo, e poi noi due buttiamo l'amato suocero, la marmocchia e l'adorata mogliettina giùda una rupe» incalzòelettrizzato Finn di fronte a Titus, il quale provocò una risata in entrambi per il commento del giovane e della prospettiva che dava « Mi piace come ragiona quella tua testolina malvagia» commentò compiaciuto Titus scompigliando i capelli del ragazzo.
Ridevano, assaporando già la vittoria.

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« Hey sorellona, posso entrare?» chiese dolcemente una piccola Madi sull'uscio della stanza di Clarke, quest'ultima si voltò e forzando un sorriso l'ha invitò ad entrare « Certo tesoro, puoi entrare sempre» le disse la più grande, Madi titubante entrò e si sedette accanto, guardandola dispiaciuta nel vederla così triste.
Ancora incerta, provò ad approcciarsi a lei « Vuoi un abbraccio?» chiese sussurrando, la grande intenerita dalla dolcezza della sorella le fece un cenno con la testa di approvazione, la piccola non perse tempo e la strinse a se, provocando in Clarke  un sospiro, gesto che rallegrò la giovane contenta di aver capito di cosa avesse bisogno la sorella.
Dopo un lungo abbraccio la più piccola si fece coraggio « Ti piaceva quella ragazza?» domandò.
A quella domanda Clarke sciolse quel contatto non guardando sua sorella negli occhi « Si.. anche se per poco, ho sentito con lei una connessione che non ho mai provato con nessuno, un benessere sincero.. e adesso lei..» si fermò scoppiando a piangere non riuscendo a trattenere le lacrime « È tutta colpa mia» la piccola venne colta alla sprovvista da quelle parole, si impanicò nel vedere sua sorella, sempre sorridente, risoluta e forte, crollare di fronte a lei.
L'abbracciò di nuovo più forte è l'unica cosa che riuscì a dire fu « Non è colpa tua, non potevi saperlo» le disse lasciandola sfogare e aspettando che le passasse.

Aladdin (Clexa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora