Cap 2- La Stracciona

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«Fermati! Brutta ladra!» grida una guardia ad una ragazza al margine di un tetto mentre cerca di sfugirgli «Come dici?» chiede girandosi verso le guardie che minacciose la stanno sopraggiungendo «Ti farò tagliare le mani una volta per tutte, stracciona» dice intimidatorio estraendo dalla fibia la sua spada «Tante storie per un pezzo di pane?» si chiede incradula la ragazza guardandosi le mani dove teneva il pane appena preso.
Vedendoli arrivare troppo vicini a lei, capendo di non avere altre via di fuga salta giù dal tetto, aggrappandosi a dei fili molto spessi su cui vi erano dei vestiti appesi e usandoli per scivolare giù e arrivare per strada.
Riuscita a mettere i piedi per terra senza essersi fatta male, si gira sentendo le guardie che le urlano dal tetto «Eccola laggiù! Non ti sarà facile sfuggirci!» dice gesticolando e spintonando le altre guardie «E me lo chiami facile?» domanda ironica la ragazza mostrandogli il pane.
Cercando di camuffarsi per non farsi prendere, si mette addosso dei vestiti a caso caduti mentre scendeva, ma nel vestirsi sente le guardie avvicinarsi e delle signore ridere li vicino a lei, che nel vederle, fa spallucce sorridendo «Voi due da quella parte e tu vieni con me!» ordinò il capo delle guardie, la ragazza per non farsi vedere si avvicina alle signore con fare disinvelto salutandole «Buongiorno signore » dice facendo un mezzo inchino «Già nei guai di prima mattina oggi, non è un pò presto Lexa?» chiede una delle signore «Nei guai? Pff uno è nei guai solo se lo prendono» dice strafottente e spavalda «Presa!» urlò la guardia prendendola dal colletto del vestito «Ecco appunto» continua sarcastica «E questa volta..» all'improvviso un bambino vestito con un gilet viola, pantaloni larghi color panna e con un cappellino decorato anch'esso viola, salta addosso alla guardia abbassandogli il copricapo fino agli occhi e facendolo cadere a terra con uno spintone, liberando Lexa dalle sue grinfie «Tempismo perfetto Aden come al solito» disse Lexa ringraziandolo per averla liberata con un gesto della mano «Di niente sorella» detto ciò i due iniziarono a correre «Filiamo via Aden» «Ok Lex» ed entrambi fuggirono via.

Riusciti a sfuggire alle grinfie delle guardie si infilarono all'interno di un vicolo «Ok qua dovremmo essere al sicuro» disse Lexa cercando di riprendere fiato «Wow Lexa, siamo stati fantastici!» disse Aden tutto eccitato mentre provava a riprendere fiato anche lui «È stato fortissimo! Hai visto come gli ho buttato i barili addosso? Ho come ci siamo lanciati da quel palazzo? Wow è stato fantastico!» continuava gesticolando il tutto, per poi alzare a mezz'aria la mano «Già forte» conferma la sorella battendo il cinque al fratellino.
Capito lo scampato pericolo si misero a terra seduti per dividersi il loro bottino, cosa che Lexa fece immediatamente dando l'altra metà del pane ad Aden «Ed ora eccellenza illustrissima, si mangia! Tieni» disse provocando nel fratello una risata.

Lexa, pronta a godersi il suo bottino, nota due bambini piccoli intenti a cercare del cibo.
I bimbi erano due, un maschietto e una femminuccia più grande che, notando Lexa che la stava fissando, d'istinto prese il fratello portandolo dietro di sè per proteggerlo.
Lexa alla reazione della bambina, sorrise, ricordando quando anche lei faceva cosí con Aden.
Diede un rapido sguardo ad Aden e fece qualcosa che quando era piccola sperava lo avessero fatto con lei, si alzò e lentamente si avvicinò ai bambini, in modo da non spaventarli facendoli scappare via.
Li rassicurò, continuando a sorridere in maniera gentile, cosa che i bambini percepivano e rimasero fermi «Ehy tranquilli non voglio farvi del male. Tieni» disse allungando la mano dove aveva il pezzo di pane «Coraggio prendilo» disse abbassandosi alla loro altezza.
Vedendo che Lexa non era un pericolo la più grande si avvicinò a lei e prendendo il pane ringraziò e lo divise col fratello.
Lexa provò tenerezza e tristezza per quei bambini, così piccoli senza nessuno che si prendesse cura di loro, costretti a crescere troppo in fretta.
Così prima di andarsene si alzò in piedi, accarezzò la testa dei bambini e rivolgendosi alla più grande, con dolcezza e un po di amarezza, disse «Sai anche io sono come te, anche io ho un fratello più piccolo da proteggere come lo hai tu» indicando Aden seduto appoggiato al muro «Sai, ti ho vista prima e ho notato una cosa di te, sai cosa?» chiese alla bambina che fece di no con la testa «Ho visto forza, ho visto una bimba che non ha paura di fronteggiare una più grande per proteggere il fratello. Ecco cosa ho visto, continua così. Però mi raccomando stai attenta ok?» chiese preoccupata, guadagnandosi un "Si signora" dalla piccola, poi si rivolse al più piccolo ed accarezzandogli la testa disse «E tu piccolino, osserva quello che fa tua sorella, impara da lei e aiutala anche tu sempre, d'accordo?» il bimbo annuí.
Detto ciò li salutò e se ne andò, passando davanti al fratello che, dopo aver visto e sentito le parole della sorella, decise di imitarla, dando anche lui il suo pane, ispirato e ammirato dalla sorella che raggiunse immediatamente alla fine del vicolo.

Aladdin (Clexa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora