"Elisa." Mi chiamò Austin camminando almeno dieci metri distante da me. Non mi voltai e proseguii per la mia strada.
"Elisa!" Disse più forte velocizzando il passo per raggiungermi.
Dopo la festa di ieri sera nessuna ragazza voleva più avvicinarsi ad Austin. Si era fatto una brutta fama all'interno del college e nel dormitorio delle ragazze appena si nominava il suo nome correvano tutte a fare delle domande a Carol, ma quello era l'ultimo argomento di cui voleva parlare.
Addirittura Layla aveva lasciato Austin, ma lui per fortuna non le fece niente, perché al contrario di Carol non aveva alzato la voce con lui o tentato di ribellarsi.
Austin era diventato cupo e solitario.
Anche io avevo paura di lui, come tutte le altre, per questo cercavo di evitarlo, perché sennò l'avrei preso a pugni se avesse osato dire qualcosa di male su Carol.
Mi bloccò da un braccio e mi disse: "È importante."
"Non voglio sapere niente."
"Dov'è Carol?"
Aveva il coraggio di chiedermi dov'era Carol?! Ma stiamo scherzando?! Era fortunato che stavo cercando di essere più calma e tranquilla possibile sennò avrei urlato così forte che mi avrebbero sentito fino alle Hawaii.
"Perché non ti chiedi piuttosto come sta?"
"Voglio parlarle."
"Bhè allora il tuo desiderio è irrealizzabile. Dubito, anzi sono sicura che non voglia parlare con te e non vuole neanche vederti. Le hai rovinata sia la festa di compleanno che la vita non ti senti un po' in colpa?! Non si trattano così le ragazze! E Carol, merita più di tutti una persona che la renda felice, e quella persona sicuramente non sei tu."
Il suo viso divenne ancora più triste di quanto non era. Mi faceva un po' pena...ma se cedevo avrebbe reso Carol triste un'altra volta.
Se ne andò scoraggiato ed io andai in biblioteca a finire di leggere il mio libro, quello che mi aveva consigliato John.
Appena pensavo a lui mi veniva la rabbia e in mente mi tornava quel bacio che aveva tentato di darmi ma con scarsi risultati.
Non volevo una relazione, desideravo solo concentrarmi sui miei studi e poi il mio cuore aveva troppe ferite e non voleva averne altre.
"Hey!" Saltai in aria urlando e la signora First mi rimproverò per il troppo rumore. Era John. "Wow, non pensavo di farti così paura."
"Ero immersa nella lettura..." Si sedette accanto a me e diede un'occhiata alla copertina del libro.
"Ah è il libro che avevi ordinato."
"Si..."
"Ma stai bene?"
"Si..."
"Secondo me no."
"Mi lasci in pace?! Sto cercando di leggere!" Dissi arrabbiata a bassa voce per non farmi richiamare dalla signora First.
Lui si alzò a testa bassa e se ne andò tra gli scaffali a prendere dei libri.
Mi sentii in colpa...non dovevo trattarlo in quel modo, quindi lo raggiunsi.
"John, scusa." Gli dissi, ma lui non si voltò. "Non dovevo trattarti in quel modo, è che oggi è una giornata no e me la sono presa con te che non c'entravi niente."
"E per l'altra sera vero?"
"Cosa?"
"Che sei così con me."
"Bhè...forse...non...cioè, io..."
"Non dovevo cercare di baciarti, ma tu mi piaci molto e non sapevo che fare per fartelo capire."
"Forse potevi dirmelo."
"Hai ragione."
"Ti avevo detto che l'amore non fa per me, voglio concentrarmi solo sullo studio. Mi dispiace John, tu sei un bellissimo ragazzo, intelligente, simpatico, dolce, affettuoso, ma io non sono pronta ad innamorarmi di nuovo e neanche il mio cuore."
"Capisco."
"Amici?"
"Amici."
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Una ragazza in Inghilterra
RomanceElisa ha lasciato Parigi, anche se a malincuore, per andare a studiare ad Oxford grazie ad una borsa di studio. Dopo la grande delusione che le ha dato Alex, Elisa è convinta che l'amore per lei non arriverà mai, quindi decide di lasciar perdere ogn...