Non mi va di addormentarmi...penso ad Alex...che potrebbe esserci o non esserci più da un momento all'altro.
Forse dovrei tornare in ospedale, ma non avrebbe senso. Mi farebbe stare ancora più in ansia.
Ormai sono le 09:00, gli occhi mi si chiudono, ma non posso dormire. Devo aspettare di avere informazioni dai medici. Prima di andarmene ho lasciato il mio numero, ma ancora niente. Non posso addormentarmi. Non posso.
Ma gli occhi diventano sempre più pesanti. Mi accascio sul divano con due cuscini sotto la testa e lentamente mi addormento.
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"Eli, sono le tre del pomeriggio, svegliati." Disse Yoko dandomi una piccola scossa con la mano sulla schiena.
Mi alzai, un po' intontita. Sono davvero le tre del pomeriggio? Wow.
Vado in cucina con Yoko e trovo seduti al tavolo Matheu e Julie. Cosa ci facevano lì? Forse Yoko li aveva informati dell'incidente di Alex, ma a me non andava di parlarne.
Li salutai e andai a farmi un breve doccia.
Insaponai i capelli abbondantemente due volte e in seguito tolsi la schiuma dalla testa e uscii dalla doccia, mettendomi l'accappatoio.
Mi asciugai i capelli in un batter d'occhio, indossai un paio di jeans, una maglietta a maniche lunghe nera con sopra un maglione bianco e delle scarpe da ginnastica. Forse camminare mi avrebbe fatto bene.
Presi il piumino e mi indirizzai verso la porta.
"Hey, stai uscendo?" Mi chiese Julie vedendomi aprire la porta.
"Uhm...si, vado a fare una passeggiata."
"Posso venire con te?"
"Certo." Prese la sua giacca e chiudemmo la porta alle nostre spalle. Scendemmo le scale del pianerottolo e uscimmo dal palazzo.
Il cielo è nuvoloso, il sole si nasconde dietro le nuvole bianche e tante di uscire allo scoperto, ma con scarsi risultati.
"Mi dispiace per Alex..." Disse Julie.
"Già. Anche a me."
"Ma Antoine lo sa?"
"Non gliel'ho ancora fatto sapere. Non ho avuto il tempo."
"Certo..." Abbassa lo sguardo e ad un tratto si volta verso di me. "Eli, non abbatterti. Vedrai che si risolverà tutto quanto. Sei venuta qua per passare le vacanze di Natale con noi e per diverti, quindi sorridi e cerca di non pensarci."
"Hai ragione Julie." La abbraccio.
"Devo fare il regalo di Natale a Matheu, vuole aiutarmi? Non so mai cosa comprargli."
"Certo."
Entriamo in un negozio di abbigliamento solo uomo.
Ci sono molte cose da poter regalare a Matheu, ma per Julie nessuna è quella giusta per lui.
"Che ne pensi di questa felpa?" Le chiedo dopo mezz'ora alzando la felpa verde fino al mio naso, in modo che possa vederla bene.
"Mmh...non è male" risponde. "Ce ne sono anche di altri colori per caso?"
"Si, c'è gialla, rossa e blu."
"Vada per il blu." Afferra la taglia giusta e ci dirigiamo alla cassa per pagare.
Julie estrae un piccolo portafoglio fucsia dalla borsa, prende la carta di credito da esso e la porge al commesso.
Dopo due minuti usciamo dal negozio, Julie saltella di qua e di là per aver finalmente trovato qualcosa per Matheu.
Quando deve fare il regalo a qualcuno entra in crisi, tutto l'opposto di quando compra delle cose per lei, sa subito dove e cosa prendere.
Ci dirigiamo verso la piazza del Panthéon e ci sediamo su delle panchine.
Il panorama è fantastico. Mi manca moltissimo questa città. Peccato che non potrò starci ancora per tanto tempo, dato che a Capodanno devo raggiungere i miei in Italia. Non volevano passarlo da soli, ma io non voglio lasciare Parigi.
DRIIN DRIIN, sento squillare il telefono. Infilo una mano nella borsa e quando lo afferro sblocco lo schermo e rispondo.
"Pronto?" Chiesi.
"Eli, sono Giovanna. Ti disturbo?"
"Giovanna? No, non mi disturbi affatto. Da quanto tempo!"
"Già. Avevo perso il tuo numero e quindi non sapevo più come rintracciarti. Ho saputo che tornerai a casa per Capodanno."
"Si, i miei genitori vogliono passarlo insieme a me."
"Allora che ne dici se quando vieni ci incontriamo? Ti devo raccontare un sacco di cose."
"Bhè, anche io ahahah. Allora a presto. Ciao, Giovi." Chiusi la chiamata e tornai a concentrarmi sul panorama.
"Chi era?" Mi chiese Julie.
"La mia migliore amica. Era da un sacco che non la sentivo."
"Eli..." Disse con gli occhi sbarrati e il viso pallido.
"Hey, stai bene...?"
"Tu provi ancora qualcosa per Antoine?"
Non sapevo che rispondere...quando ero con lui provavo un sentimento forte. Il cuore mi batteva all'impazzata e se fissavi troppo allungo quegli occhi azzurri svenivo. E poi...il bacio dell'altra sera è stato...mozzafiato.
"Uhm...si, in effetti, si." Divenne ancora più pallida.
Decisi di guardare nella sua direzione e dopo qualche secondo, capii subito perché era in quel modo. Infatti, lo diventai anch'io...
"S-si...sta b-ba-ba-ciando...con un'altra." Dissi balbettando.
Ero pietrificata. Volevo urlare, strillare, piangere, gridare come non mai!
Sono soltanto un illusa!!!! Pensavo fosse perfetto...pensavo non avrebbe mai e poi mai fatto una cosa del genere! Come poteva baciarmi e poi il giorno dopo baciare un'altra ragazza?! Era uno schifo!!!!!!!
Corsi via in lacrime, con Julie dietro che mi chiamava, ma dopo qualche istante non sentii più niente...solo il battito del mio cuore che, ormai, era in frantumi.
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Una ragazza in Inghilterra
RomanceElisa ha lasciato Parigi, anche se a malincuore, per andare a studiare ad Oxford grazie ad una borsa di studio. Dopo la grande delusione che le ha dato Alex, Elisa è convinta che l'amore per lei non arriverà mai, quindi decide di lasciar perdere ogn...