Risveglio

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Mi asciugai le lacrime. "Sinceramente...sono stanca di queste ferite. Piccole o grandi che siano."

"Ti capisco." Disse accarezzandomi il viso. "Ma bisogno conviverci."

Si aprì la veranda e comparve Antoine.

"Lei, posso parlarti un secondo?" Mi disse guardando male John.

John rientrò in casa e mi salutò, ed Antoine ed io rimanemmo soli.

"Che vuoi?"

"Voglio capire che cos'hai." Iniziai ad innervosirmi. "Perché sei così acida con me? Ti ho fatto qualcosa?"

"Si. Mi hai fatto qualcosa." Dissi scocciata. "Sai, ho sempre pensato che tu fossi perfetto...ma mi sbagliavo."

"Cosa intendi?"

"È possibile che tu non lo capisca?!"

"Capire che cosa?! Spiegami!"

"Ti ho visto mentre baciavi quelli ragazza..." dissi singhiozzando "...per te sono solo un giocattolo, a quanto pare."

"No...Eli, c'è stato un malinteso...!"

"Tentò di accarezzarmi il braccio ma lo ritrassi.

"Non ti azzardare a toccarmi! Mi fai schifo!"

"Eli, ascoltami!"

"No! Non voglio più sentirti!" Urlai. "Nella mia vita ne ho avute di delusioni, ma da te...proprio non me lo aspettavo."

Rientrai nell'appartamento e mi chiusi in camera di Julie e Matheu a piangere.

Ad un certo punto sentii squillare il telefono nella borsa. Lo presi in mano e risposi.

"Pronto?" Dissi tirando su col naso.

"Salve, chiamo dall'ospedale 'De Gaulle', parlo con la signorina Elisa?"

"Ehm...si, mi dica."

"Mi scusi per l'orario ma il suo amico ha ripreso coscienza." Mi venne un tuffo al cuore. Grazie al cielo!

Gli occhi iniziarono a diventare umidi e qualche lacrima di gioia scese lungo la mia guancia.

"Non sa che notizia meravigliosa mi sta dando! Grazie, arrivo subito." Chiusi la chiamata e andai ad avvertire le mie amiche che sarei andata in ospedale a vedere come stava Alex. Anche loro erano molto contente della notizia.

Presi la macchina di Yoko e mi recai al più presto possibile in ospedale.

Un infermiera mi portò nella stanza di Alex. Lui era sdraiato sul lettino. Aveva un espressione sfatta.

"Hey," gli dissi con gli occhi rossi e pieni di lacrime. "Ce l'hai fatta giusto in tempo per Natale, eh?"

"Non potevo perdermelo." Emise un piccolo sorriso. "Come stai?"

Non mi andava di affliggerlo con la storia di Antoine quindi gli dissi una piccolo bugia: "Bene." Gli rivolsi un piccolo sorriso, per far sembrare piu' convincente cio' che avevo detto. "Ma non sono qui per parlare di me. Voglio sapere come stai tu."

"Un po' ammaccato, ma sto bene."

"Sono felice che ti sia ripreso." Gli dissi accarezzandogli affettuosamente il braccio. "Scusa se negli ultimi giorni non sono venuta a farti visita, e' che ho avuto un po' da fare."

"Sta tranquilla." Sorrisi di nuovo.

******
Alex dorme gia' da un po'. Sento vibbrare il cellulare nella tasca della giacca.

E' un messaggio di Yoko:

ANTOINE STA VENENDO IN OSPEDALE.

Oh cavolo! Non voglio vederlo. Non voglio parlarci! Sara' meglio andare via da qui prima che arrivi.

Presi la borsa e nel silenzio piu' totale, cercando di non svegliare Alex, uscii dalla stanza. Corsi piu' veloce che potevo e appena fui fuori dall'ospedale, lo vidi. Era gia' fuori dall'auto e veniva verso di me. Cercai di fare finta di non averlo visto e mi incamminai verso la mia macchina, la quale era nella direzione opposta alla sua, ma propio quando stavo per entrare in macchina, mi affera il braccio e mi attrae a se.

"Mi dici cosa ti ho fatto?"

"Lasciami!"

"Ti lascio se mi dici perche' sei cosi fredda con me." Guardo I suoi occhi...poi le sue labbra...c'e' sempre qualcosa in lui che mi rende impotente...che mi attrae...che mi fa perdere il controllo, che non mi fa ragionare.

"Okay..." Mi lascia il braccio ed io mi distacco da lui. "Ti ho visto Antoine."

"Mi hai visto fare cosa?"

"Hai baciato quella ragazza..."

"Ragazza? Io non ho baciato nessuna ragazza."

"Per favore evita queste scene. Ero dietro l'universita' con Julie e ti abbiamo visto."

"Dietro l'universita'...? Ahh! No, Eli hai frainteso!"

"Si certo, ho frainteso! Come fai a baciarmi e ad illudermi e poi a baciare un'altra?! Da te non me lo aspettavo!" Feci per andarmene, ma mi blocco' di nuovo, questa volta con piu' dolcezza. Non mi voltai. Sposto' i miei capelli da un lato e mi accarezzo' il collo.

"E' stata quella ragazza a baciarmi...mi dovevo vedere con un amico in un locale. Si era portato dietro sua sorella minore, la quale aveva bevuto un po' piu' del dovuto. L'ho fatta uscire fuori per prendere un po' d'aria fresca e invece di vomitare, cosa che avrei preferito di gran lunga, mi ha baciato."

Mi voltai di scatto verso di lui. "Pensi che io ci creda?"

"E' la verita' Eli...che tu ci voglia credere o meno." Non lo avevo mai visto cosi' serio.

"Dimostramelo."

"Okay." Prese il cellulare e inizio' a svogliare la rubrica. "Pronto Ralph?" Disse con tono deciso. "Sono Antoine si...senti c'e' tua sorella con te per caso?...Grazie." Ci fu qualche secondo di silenzio e poi riprese a parlare, questa volta pero', mise il vivavoce. "Caroline...ciao, sono Antoine, ricordi?"

"Antoine! Scusa per la scorsa volta...e' che avevo bevuto troppo e non ragionavo."

"Tranquila, e' tutto apposto. A proposito, non e' che potresti spiegare cos'e' successo alla mia amica per favore?"

"Certo!"

Antoine mi porse il telefono e Caroline mi disse le stesse identiche cose che mi aveva detto lui. Quando ebbi finito di parlare con lei diedi il telefono ad Antoine, il quale lo conservo' nella tasca dei pantaloni.

"E' tutto vero...?"

"Bhe'...veramente una cosa no..."

"Cosa?" Divenni pallida.

"Che sei una mia amica."

"Perche'? Che cosa dovrei essere?"

Mi attrasse a lui. "Non saprei...sta a te deciderlo." Mi baciò, e la pioggia iniziò a cadere...

Una ragazza in InghilterraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora