Malinconia

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Distaccai dolcemente e lentamente le mie labbra dalle sue. Appoggiai la fronte contro la sua e gli rivolsi un sorriso.

"Ti riaccompagno a casa?" Mi chiese.

Ero bagnata fracida. Gli dissi di si anche se non c'era bisogno, dato che avevo la macchina di Yoko. Ma volevo stare con lui. Del resto non mi importava piu' nulla.

"Si." Salii in macchina e Antoine accese la radio. C'era la mia canzone preferita!

'Met you by surprise
I didn't realise, that my life would change, forever
Saw you're standing there, I didn't know I care, there's something special,in the air

Dreaaaams! Are my realityyyy! A different kind of reeaal faaantasyyyy!...........'

"Domani devo partire." Gli dissi.

"Di gia'?"

"Si...devo andare in Italia per passare con la mia famiglia il Capodanno. Loro ci tengono ad avermi a casa."

"Capisco..." disse. "E poi...tornerai direttamente ad Oxford, ovviamente."

"Si."

Lo osservai lentamente. Era triste. Forse dovrei restare. Tornare a studiare a Parigi e lasciare l'Inghilterra.

Le relazioni a distanza non funzionano...quando ero andata in Russia, avevamo rotto proprio per questo...e da quell giorno sono iniziati tutti i casini.

Lui si era messo con Sonia. Abbiamo iniziato a non parlarci piu'. Poi sono caduta nella grande trappola di Alex, architettata da Sonia, e infine sono andata via da qui...cio' che avevo sempre desiderato era diventato un incubo. Quando dovevo scegliere se accettare o no....l'idea di ricominciare da capo mi attraeva e mi terrorizzava allo stesso tempo, ma alla fine mi sono buttata.

Forse sono solo scappata via per rifugiarmi dai vari problemi che si erano creati nella mia vita.

Ecco che cosa sono...sono una ragazza che fugge, e basta. Non so affrontare i problemi, non so affrontare le conseguenze, non so affrontare niente!

Il significato che ha avuto il mio trasferimento in Inghilterra e' quello di un rifugio.

Mia madre mi ha sempre detto: "Troverai un sacco di persone che ce l'avranno conte, incontrerai mille problemi sul tuo cammmino...ma tu devi avere il coraggio di affrontarli e risolverli, e se non si risolvono la prima volta, tenterai una seconda, una terza e quarta volta." Era un insegnamento che dovevo mettere in atto...e non l'ho fatto.

Ad un tratto una forza mi spinse contro il sedile nel quale ero seduta. Aveva frenato, ed ora eravamo fermi.

Scese dall'auto e calpesto' un ciottolo e urlo', facendolo arrivare dall'altra parte della stradina buia in cui eravamo.

Lo vidi arrabbiato e quindi decisi di scendere anche io dall'auto.

"Ma che ti prende?!" Gli chiesi alazando il tono della mia voce.

"Mentre tu eri via, non c'e' stata una volta in cui non abbia pensato a te! Ed ora che si e' sistemato tutto non voglio lasciarti andare via!"

"Hey!" Dissi avvicinandomi a lui, "hey..." misi le mie mani sulle sue guancia. Eravamo ad un centimetre di distanza. "Non me ne vado okay? Torno qui." Avevamo emtrambi le lacrime agli occhi. "Ho passato troppo tempo a fuggire dai problemi. E poi...voglio stare con te. Sempre."

"No Eli, non voglio che tu stravolga la tua vita un'altra volta."

"E' una mia decisione...e voglio farlo. Domani partiro' per l'Italia. Quando finiro' la vacanza andro' in Inghilterra per fare i bagagli, organizzarmi per l'universita' e infine risolvere delle mie piccolo cose personali."

"Va bene. Ti accompagnero' all'aereoporto."

"Okay, lo diro' a Yoko." Ci misimo in macchina e in poco tempo arrivammo nel vialetto di casa di Yoko.

"Ci vediamo domani. Anzi, fra qualche ora." Disse dandomi un altro bacio.

"A dopo, allora."

Una ragazza in InghilterraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora