Buongiorno Oxford

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"Ecco qui cara, questa è la tua stanza. L'altra ragazza dovrebbe arrivare a momenti." Disse la signore McQueen mostrandomi la camera.

Era una signora molto simpatica e cordiale. Aveva dei capelli raccolti con un piccolo chignon, degli occhiali dalla montatura sottile nera, e un completo con giacca e gonna blu abbinata, con una camicia bianca e dei mocassini che non miglioravano certamente la sua piccola statura.

"Perfetto, grazie signora McQueen."

"Figurati cara. Io vado, se hai bisogno di me questo è il mio numero. Ah, l'orario delle lezioni puoi trovarlo nella segreteria del college, inizieranno domani."

Se ne andò e mi lasciò da sola a disfare i bagagli.

Misi tutto nell'armadio e nei vari cassetti.

Ad un certo punto vidi la porta di legno scuro della camera aprirsi.

"Oh ciao." Disse la ragazza che era appena entrata in camera. Doveva essere la mia compagna di stanza.

"Ciao." Risposi.

"Tu devi essere la ragazza nuova, piacere sono Carol."

"Io Elisa, piacere di conoscerti."

"Il piacere è tutto mio! Allora che cosa studi?"

"Lingue, e tu?"

"Giurisprudenza. Dov'eri prima?"

"A Parigi. Frequentavo la Sorbonne."

"Wow, Parigi? Dev'essere un sogno!"

"Eh già. Spero di tornarci appena finita l'università, ma devo dire che l'Inghilterra non mi dispiace affatto, ahah."

"Bhè, allora benvenuta ad Oxford. Vieni, ti faccio conoscere un po' di gente."

"Uhm...okay."

Scendemmo le scale e uscimmo dal dormitorio femminile. Ci sedemmo su un prato attorno a due ragazzi.

"Ragazzi vi presento Elisa, è appena arrivata da Parigi, le hanno offerto una borsa di studio." Disse Carol ai due ragazzi, i quali si alzarono per salutarmi.

"Piacere Elisa, io sono Austin e lui è Paul."

mi strinse la mano ed io ricambiai. Parlammo un po'. Erano molto simpatici. Dopo mezz'ora trascorsa a parlare e a scherzare ci raggiunse una ragazza. Il suo nome Layla, la quale era la fidanzata di Austin.

"Scusatemi, posso rubarvelo un secondo?" Disse avvicinandosi al suo ragazzo.

Carol fece silenzio, mentre Paul le disse che andava bene. Austin si alzò e si appartò in un posto con Layla, in modo che potessero parlare in pace.

Gli occhi di Carol erano diventati tristi...avevo capito subito che provava qualcosa per Austin...era talmente chiaro. Molto probabilmente era invidiosa di Layla perché stava con lui...d'altronde Layla era anche una bella ragazza. Aveva dei lunghi capelli color grano, gli occhi verde smeraldo, la carnagione bianca e candida, come la neve appena caduta, e per finire le labbra rosse. Possiamo dire che Layla, incarnava la ragazza che tutte vorrebbero essere.

Durante la giornata avevo avuto l'opportunità di scambiarci due parole e sembrava molto gentile e cordiale.

Carol non era da meno però. Aveva quella spruzzata di lentiggini attorno al basino all'insù che la facevano sembrare un bambolona di porcellana. Per non parlare poi di quei capelli castano scuro che le arrivavano fino alle spalle e le incorniciavano il viso.

Si Layla era bella, molte la ritenevano perfetta...ma secondo me la perfezione è quella cosa che più cerchi e più non la trovi. E anche quando credi di averla trovata...alla fine ti rendi conto che è meglio l'imperfezione alla perfezione. Perché quest'ultima stanca...nell'imperfezione, invece, c'è sempre qualcosa che non ti aspetti...ed è meglio una vita di sorprese che di aspettative.

Una ragazza in InghilterraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora