Capitolo 6 : nemici ed eroi improbabili (seconda parte)

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Dopo quell'urlo di battaglia, i due si lanciarono addosso l'uno all'altro di Zuffa, colpendosi violentemente con pugni e calci. Continuarono per tanto tempo a combattere in quel modo, cercando di colpire il più ripetutamente possibile l'avversario. Ogni colpo risuonò nell'ambiente come un colpo di campana: la forza dei due era equivalente, e non c'era modo per i due di superare l'altro. Più che questo, forse, vi era un secondo sentimento nascosto che aleggiava tra i due combattenti: per quanto con volontà di vincere, Ryokushin Rokujo voleva godersi il combattimento il più a lungo possibile, ed inebriarsi dello scontro epico che aveva aspettato per tutta la sua vita; Ōryugo Rukio, invece, voleva testare le sue capacità, ed assicurarsi che non avesse un asso nella manica che, più avanti nel combattimento, avrebbe potuto determinare la sua sconfitta.

In questo frizzante e caotico scontro di guerra, il Frogadier del team Skyriders aveva deciso di prendersi una tazza di tè verde. Alla vista non curante, quell'azione invece aveva un fine molto caro alla pigra ranocchia: rilassarsi dalla tensione dello scontro, che stava sovraccaricando i suoi già tesi nervi. Fece un sorso leggero chiudendo gli occhi, per poi riprendere ad assistere allo scontro.

- (Magnifique... già va meglio.)

Con un'occhiata furtiva guardò gli scagnozzi dietro di sé: tutti quanti erano concentrati su quella scena, senza preoccuparsi di quelle che dovevano avvenire in futuro. Probabilmente, lo scontro avrebbe determinato la fine della missione, e lui non si sarebbe dovuto sporcare minimamente le mani.

- (Quell'energumeno ha certamente dei fan accaniti. Useranno tutte le loro energie solo per fare il tifo.) - Pensò con un sorriso.

Si girò di nuovo in avanti, prendendo un altro sorso di tè. L'aria della violenza creava delle brezze alterne sul suo capo, vibrando la sua viscida pelle da anfibio come la carezza di un'amorevole madre. Alzò la testa verso il cielo, facendo in modo che quel vento passasse sulle sue guance.

- (Questo posto sarebbe perfetto per rilassarsi, se non fosse per questa scaramuccia. Ci tornerò durante il mio giorno libero! Potrei raggiungere la pace con il mondo.)

Chiuse gli occhi, prendendo un altro sorso di tè.

- (Se non altro... Fintanto che loro lottano...)

Si girò verso sinistra, puntando i suoi occhi verso il suo compagno Legnogeco.

- (Mister guerrafondaio rimarrà bello tranquil-)

Per qualche ragione, la ranocchia si bloccò alla vista del Grovyle: delle gocce di sudore si materializzarono come improvvisa condensazione di vapore acqueo, per poi evaporare in seguito al bollore rosso del pericolo. Byakuken Kenji non era tranquillo come lui credeva: era a gambe incrociate, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento appoggiato sulle mani. Il suo sguardo era annoiato e stretto, e tremava come in preda al nervosismo.

- (ALLARME ROSSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!) - Urlò dentro di sé la Schiumorana.

Ogni particolare del corpo dello spadaccino saltò all'occhio del ninja puntato da frecce rosse cartonesche, che lampeggiavano come un gigantesco segnale di pericolo stradale, ed ogni lampeggiamento batteva sulle sue tempie senza tregua.

- (Gamba destra vibrante con retto femorale contratto; tremori per tutto il corpo ma dita immobili e contratte; sguardo acuminato e respiro teso; palese fatica nello stare fermo; CIGLIA SINISTRA INRCATA IN ALTO!)

Lo sguardo di morte si stampò sul volto della povera rana, pietrificato in orrore.

- (VUOLE COMBATTERE A SANGUE!)

In quella dimostrazione di timore, la sua bocca si era chiusa ritraendo le labbra e il respiro si era bloccato, mentre la forza nelle sue dita era aumentata per mantenere statica la posizione della tazza e del piattino: non voleva assolutamente accelerare il processo che avrebbe portato il Legnogeco a creare una ressa da bar in club Newyorkese del Bronx.

Pokèmon Super Mystery Dungeon: Le cronache dell'Oricalco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora