Limpido è, sentire, invero,
Lacrime dipinte, sottile sincero.
Sempre mi fu, abbraccio caloroso,
Pensiero dolce, di bambino ansioso.Aria femminea, tra dita tremanti,
Persa nel vuoto, fulmineo domani.******************************
Si dice che da grandi poteri, derivino grandi responsabilità. Molti mi remano contro quando prendo troppo spunto da pellicole fantasiose o cartoni discutibili, ma ritengo sempre che uno abbia il diritto e il dovere di prendere tutto quello che più gli aggrada e interpretarlo per sé, costruendo leggi morali che permettano di definire un individuo elegante ma al tempo stesso giusto.
- Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz...
Mi farebbe molto piacere descrivere anche il mio protagonista come tale in ogni occasione, ma più che la precedente frase iconica il motto giusto per descrivere Rukio in quel momento sarebbe stato "da grandi poteri, derivano grandi russate".
- Zzzzzzzzzzzz...
Centosettantesimo anno del drago, ore 12:00. Il piccolo licantropo aveva dormito pressoché per un giorno intero, completamente distrutto dall'esperienza della Caverna del Tartaro. Per riuscire a fargli mettere qualcosa sotto i denti, la sera prima, Shinso e Kenji si sono dovuti adoperare per portargli la cena in camera. Non appena egli aveva sentito l'odore di cibo, dal letto si era precipitato sui piatti preparati a base di Baccarancia, Baccapesca, riso bianco e e dolcetti alla Baccacao e Baccasalak, i suoi preferiti. Aveva consumato una quantità di leccornie pari a cinque volte il suo peso, per poi crollare sul pavimento nel precedente letargo, lasciando ai suoi compagni il compito di rimetterlo un'altra volta sul letto.
- zzz... Yaaaaawn...Uff...
Rukio aprì gli occhi lentamente, cercando di rimettere insieme i pezzi del giorno precedente.
- (Stavo... Ancora dormendo?)
Si guardò intorno nella sua stanza, ancora con gli occhi annebbiati. Poté notare sulla scrivania, in fondo a sinistra, dei piatti di ceramica lucidi con sopra delle posate argentate.
- (Mi hanno portato il cibo in camera... eheh)
Grattandosi la testa, cercò di fare mente locale sugli avvenimenti di due giorni fa. Si ricordò della mattina precedente, quando fece la chiacchierata con Mawile sulla pericolosità del suddetto oggetto.
- (Veloscuro... eh? Un oggetto in grado di fornire un potere tremendo a chiunque la indossi... E quelle scritte... In che guaio mi sono cacciato, stavolta? Una cosa è certa, - pensò, cercando di rimettersi in piedi, - non posso stare ancora su letto! Dev- )
Non fece in tempo a finire la frase che cadde in avanti, sbattendo la faccia sul materasso. Purtroppo, le sue gambe non erano ancora nelle condizioni di sostenerlo adeguatamente, rendendogli impossibile la riuscita dei suoi buoni intenti.
- (Eheh... Accidenti... Sembra che dovrò davvero riposarmi questa volta, eh?) - Pensò sorridendo, - (Beh, se non altro... sono tutto d'un pezzo, no? )
Cercando di mettersi a pancia in su rotolando da sinistra verso destra, il piccolo licantropo esaminò il suo corpo: attorno alle braccia aveva ancora delle fasciature, mentre le gambe erano completamente ingessate da cima a fondo. La schiena era a posto, anche se un po' indolenzita, mentre la soffice coda era completamente guarita e lucidata.
- (Poteva andare peggio, - pensò toccandosi sul collo, - e anche tu sei intatta... cara Amelia...)
Quest'ultimo verso lo rivolse alla sua sciarpa, che fedelmente era rimasta attorno al suo collo per tutta la convalescenza già attraversata.
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Pokèmon Super Mystery Dungeon: Le cronache dell'Oricalco.
FanfictionCentosettantesimo anno del Drago. Erano passati due anni da quando Rukio Ōryūgo, Co-fondatore del team Skyraiders, aveva salvato il mondo Pokémon dalla minaccia della Materia Oscura. Dalla perdita della sua compagna Amelia, si era impegnato a manten...