Per ognuno di noi, arriva un momento in cui bisogna prendere una decisione e per Paul è successo prima del previsto. Suo padre, il duca Mattlen Mervyn, viene a mancare lasciando così il trono all'unico figlio che per tutta la sua adolescenza era sta...
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Subito dopo essere stato incoronato a nuovo reggente di Crimellian, ho dovuto rinunciare a vecchi capricci da gaudente reale e tra questi, c'è uno in particolare di cui sento spesso la mancanza. La mia fama può confermarlo. So delle voci che girano sul mio conto. Quello che ho fatto prima della morte di mio padre, non definisce quello che sono davvero. Mi sono solo lasciato trasportare dalla libertà e dai vizi, ottenendo la reputazione di donnaiolo – per non usare il termine con cui mi descriveva il Consiglio. Sono gli stessi che adesso mi venerano, e quelli che mi stanno obbligando a prendere in moglie una principessa con cui non ho mai avuto a che fare. Dovrò invitarla a corte per poterla conoscere e avere finalmente un'idea chiara su chi dovrei sposare ma stanotte, dopo che Kaylan ha lasciato le mie stanze, non riesco a concentrarmi o a svuotare la mente per potermi addormentare. Mi metto a sedere, sentendomi esausto, confuso. Ho bisogno di tornare su quel vecchio capriccio; non posso più attendere. Le guardie sono alla mia porta, e impediscono agli altri di entrare ma non impediranno a me di darmela a gambe. Mi muovo a passo felpato verso la finestra, scavalcando il davanzale per poter uscire.
Conosco un posto speciale dove mi accoglieranno a braccia aperte, dove potrò essere un'altra persona. Il gestore mi dà una pacca sulla spalla, considerandomi un suo pari ed io non ho intenzione di cambiare le regole. Sanno chi sono, e non oserebbero mai tradirmi, confessando ai miei nemici quello che faccio fuori del palazzo. Kenna è in piedi vicino al camino, e tiene tra le dita un vecchio corno ricolmo di birra. Mi sorride, invitandomi con un cenno a seguirla al piano di sopra. Mi trovo in un postribolo e Kenna è una delle meretrici in questione. Ho passato molto tempo con lei. Mi conosce più di chiunque altro, fisicamente parlando. Si può dire che Kenna è stata la mia prima, e una volta mio padre ci ha colti in flagrante. Anche per questo mi ha fatto esiliare, per poter ritrovare me stesso. Non ha funzionato. Adesso ho più dubbi che altro. Kenna mi libera del mio travestimento per la fuga, spingendomi verso il materasso per potersi mettere a cavalcioni su di me. Si struscia sul mio corpo, baciandomi dal collo alle labbra ma stranamente non mi sento ispirato. Continua a massaggiarmi con le sue lunghe mani. "Basta" brontolo, non avendo le forze per respingerla. "Cosa avete? Vi ricordavo più appassionato".
"Non sono in vena" rispondo, divincolandomi da lei. Mi metto a sedere, infilandomi di nuovo i vestiti. "Sapete di poter parlare con me. Non dirò ad anima viva, tutto quello che mi confiderete" le sorrido. "So che non lo faresti. Ho sbagliato a venire qui. Devo tornare a palazzo" le scocco un bacio fugace sul labbro superiore, salutandola.
[...]
Non riesco a prendere sonno. Sono troppo euforica, estasiata al pensiero di dovermi allenare con il duca in persona. Vuole apprendere con i suoi occhi quello di cui sono capace, e quelli stessi occhi mi hanno percorso dalla testa ai piedi quando ero nella sua stanza. Non siamo più due bambini di sette anni. Le cose potrebbero complicarsi con una tale facilità da cui non riuscirei a svincolarmi. Mi rivolto a destra e a sinistra sotto le coperte. Poco prima che il sole sorga, mi impunto davanti allo specchio per poter indossare qualcosa di discreto e maschile. Fermo i capelli con una pinza dietro la nuca, passandomi le mani sulle guance per poterle imporporare e dare un po' di colore. Mi guardo e scuoto la testa, trovandomi ridicola. Halden mi fa visita, accomodandosi al bordo del mio letto. "Non ti torturare. Il duca non starà mica lì a giudicare il tuo abbigliamento". Le sue parole non mi facilitano il compito. "È la mia prima lezione. Voglio essere impeccabile". Hal si schiarisce la gola. "Quindi si ricorda di te" lo guardo nello specchio, annuendo. "E questo episodio potrebbe in qualche modo cambiare le tue sorti come suo Custode?".
