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Ridestandomi da quel bellissimo sogno e aprendo gli occhi su un pavimento vuoto, ho creduto di essermi immaginato ogni cosa. Mi sono rivestito, ho atteso inerme, incamminandomi lungo i corridoi ancora avvolti dalla semi oscurità del primo sole mattutino. Ho incontrato Rayan, ho discorso qualche minuto con lui e quando mi ha chiesto che cosa stessi provando davvero alla presenza del mio Custode di cui gli ho confessato di essermi innamorato, sono solo arrossito evitando di rispondergli. Non sarei riuscito a celare quello che ho percepito al solo sfiorare il suo corpo nudo. "Cosa pensate di fare con la Duchessa? Il consiglio si aspetta..." ho scosso la testa. "Non riesco ad immaginare con lei, quello che con Kay provo al solo guardarla negli occhi. È patetico da parte mia, vero? Sono uno sciocco. In questi momenti, non do l'idea di un duca assennato bensì di un ragazzino in piena fase ormonale". Rayan mi ha sorriso, mostrandosi d'accordo con me. "Siete innamorato, è normale. Mi dispiace che lei non abbia accettato la condizione di condividervi con la Duchessa" ho annuito, proseguendo da solo lungo il corridoio. Ad un certo punto l'ho vista. 

Infondo alla stanza. Kay è apparsa come per magia, in un abito color avorio che mette in risalto la sua pelle olivastra. Appena i suoi occhi scuri incrociano i miei, mi sento sollevare da terra. Mi sorride, si nasconde dietro la mano mentre si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e un brivido improvviso freme contro la patta dei miei pantaloni. "Ciao..." le sorrido, trovandola così naturale, perfetta. Come posso pretendere di provare qualcosa con mia moglie, se queste sensazioni si avvertono una sola volta nella vita e le sto provando in questo corridoio, a pochi centimetri da quella che per me è la donna più affascinante al mondo, il sorriso più bello che io abbia mai visto. Halden ci interrompe, e poco dopo anche il duca di Celinden con cui ci dirigiamo nella sala pranzo. Appena mi allontano per poter richiamare Neferti ormai in enorme ritardo per la colazione, riprendo fiato e ritrovo un po' di buon senso. Neferti è ancora in camera, seduta a letto con un vecchio diario tra le mani. "Mia cara, vi stiamo tutti aspettando di là..." lei sembra non essersi accorta di me. Resta immobile, dopo sospira. "Non hai dormito qui stanotte?" domanda, tenendo gli occhi bassi. Ingoio la saliva, guardando il mio lato del letto ancora intatto. "Ho vagato per il castello. Temevo che il duca Alexander potesse attentare alla mia vita". Finalmente si volta verso di me, gli occhi lucidi. "Quindi non hai avvertito alcuna reazione emotiva nel rivedere il tuo Custode?".

"Mi è dispiaciuto che abbia preferito il mio nemico a me, ma alla fine di tutto comprenderà da quale parte merita di stare. Lui è pericoloso".

"E lei?" domanda, la voce rotta. "Lei com'è? Cosa mi sai dire di Kaylan Schibst? Quanto la conosci?". Sono ancora fermo sulla porta, le braccia rigide lungo i fianchi. "Siamo stati compagni di giochi quando eravamo solo due bambini. Non avevo alcuna memoria di lei prima che arrivasse al castello per presentarsi al colloquio per il nuovo custode". Neferti si mette in piedi, avvicinandosi alla finestra. "E non hai alcun sospetto su questo? È arrivata all'improvviso, si è insinuata nel tuo castello e ora ha sposato il tuo nemico... Non possiamo fidarci di quelle persone, Paul". Non so come risponderle, tanto so che Kay lascerà il castello oggi stesso. Neferti si volta, viene verso di me e fermandosi al mio fianco, alza lo sguardo. "C'è qualcosa... non ho ancora capito che cosa ma ho intenzione di scoprirlo. Stasera, non accetterò che tu ti rifiuta di toccarmi. Abbiamo bisogno di un erede, e se ti ostini a non concederti, supporrò che il tuo cuore sia già impegnato. Non vuoi che io pensi che sei innamorato di un'altra, vero?". Ingoio la saliva, consapevole della sua scoperta. Neferti sa. Mi limito ad annuire, forzando un sorriso. Lei fa lo stesso, sporgendosi per baciarmi sula guancia. "Adesso possiamo andare" mi supera, aprendo la porta per potersi incamminare verso la sala pranzo. Qualsiasi cosa succeda di qui in avanti, non avrò più modo di mentire o temporeggiare. Neferti vuole fare l'amore con me, e da marito fedele devo acconsentire. Lei si siede difronte a Kay e comunque non la guarda, distoglie gli occhi conversando con il duca. Avverto una certa tensione nell'aria, e dovrei solo farmi scivolare tutto addosso. Invece sento di dover avvisare Kay, passarci ancora qualche minuto insieme prima di poterla vedere andar via per sempre. Le faccio sapere che Halden vuole incontrarla nel pomeriggio, mentre io mi accerto di poter parlare con Rayan.

Siamo di nuovo da soli, in uno dei nascondigli segreti che in pochi conoscono. Appena la porta si chiude, e lei lentamente volge il suo sguardo nella penombra verso di me, le prendo il viso tra le mani facendo schioccare le nostre labbra, entrambi alla ricerca di quel pizzico di mordente che ora manca nelle nostre vite coniugali. Kay mette entrambe le mani dietro la mia nuca, attirandomi a sé e gemendo ad ogni bacio lasciato sulle nostre bocche avide, pregne di desiderio che non si può spegnere. "Paul..." sibila contro la mia pelle, posando i polpastrelli sulle mie spalle "...tutto questo è...".

"Eccitante? Sexy? Rischioso?" continuo a dire al posto suo, provando a liberarla del corsetto. "Sbagliato, Paul. Noi stiamo con altre persone" afferma una cosa e contemporaneamente il suo corpo sembra affermare altro. Sento come risponde al mio tocco, e ad ogni suo spasmo rispondo a modo, strusciando la mia erezione contro il suo monte di Venere. "Ma non possiamo fingere che questo non ci stia rendendo le cose migliori... ieri sono tornato a sorridere perché sei tornata nella mia vita... e stasera la Duchessa si aspetta che io la soddisfi". Smetto di baciarla per poterla guardare negli occhi. "Lo ha capito, Kay. Neferti sa cosa provo per te". Sposta la mia mano dalla sua guancia, portandosela sulla bocca. Mi bacia le dita mentre le sfioro le labbra carnose. "Allora questa è la nostra ultima volta insieme..." annuisco, mostrandole la mia sofferenza. "Magari in un'altra vita potremo essere sposati, avere un figlio per ogni anno che trascorreremo sotto lo stesso tetto e ti amerei con tutte le mie forze..." sibila, afferrandomi il polso per poter portare le mie dita umide sul suo seno. Mi invita a prenderglielo nella mano. 

"...ma adesso ci faremo bastare questo. Lasciami un tuo ricordo, Paul. Voglio portarti sempre con me, voglio averti dentro di me". Le sorrido, e dopo chino il capo sul suo seno per poterlo prendere con i denti. Lei sussulta, tenendomi la testa, insinuando le dita tra i miei capelli. Indietreggia, incontrando il muro e dandogli la schiena si abbarbica a me, agganciando le gambe sui miei fianchi. Scosto la spallina del suo vestito, baciandole il collo. Mi prende il viso, mi guarda fisso negli occhi. "Ricorda che ti amo. Ti amerò sempre. Non importa con chi io sia sposata. C'è posto solo per un uomo nel mio cuore ed è tuo. Sarò sempre tua, Paul..." la penetro fino in profondità, sento il suo calore, il battito del suo cuore. "Ti amo, Kay" sospiro, e dopo gemo sulle sue labbra quando torno a baciarla con veemenza. Restiamo aggrappati l'una all'altro, contro il muro, dimenticandoci di quello che ci aspetta oltre la porta alle nostre spalle. 

Al crepuscolo, io e Neferti la salutiamo quando con Alexander lascia il nostro regno, agitando la mano in aria. Sono triste e contemporaneamente mi sento sollevato. Ora so che cosa Kay prova davvero per me, so dove si trova e siamo stati insieme come speravo accadesse da tempo. Entrambi ci accontenteremo di un matrimonio di facciata, continuando a viverci pienamente nei nostri sogni. Dopo cena, quando sono in camera con mia moglie e la vedo liberarsi della sottoveste, facendola ricadere morbida lungo i fianchi, mi dico che è la cosa più giusta da fare. Sono ancora capace di dissimulare i miei sentimenti, e quando sarò dentro di lei le farò credere che questo matrimonio è l'unica cosa di cui mi importa. "Neferti, tu sei la regina del mio cuore e ti amo con tutto me stesso" dichiaro, standole sopra e passandoci la notte insieme, avvinghiati sotto le lenzuola. In due settimane, quando la vedo tornare dal bagno con un'espressione corrucciata sul suo piccolo viso, comprendo che non è ancora incinta e in qualche modo la notizia non mi turba. La osservo nella sua bianca camicia da notte, con i capelli castani sciolti sulla schiena e ricordo Kay. Mi domando se anche lei, adesso, sta pensando a me. 

𝙁𝙊𝙍𝘽𝙄𝘿𝘿𝙀𝙉 | 𝙏.𝘾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora