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La prima settimana come Custode ufficiale del duca, sono stata subito messa alla prova. Le guardie nemiche dell'esercito del duca Alexander Parrin hanno provato a fare irruzione a palazzo. Ho coadiuvato con i collaboratori del reggente – anche Halden ne è entrato a far parte – e per il momento siamo riusciti a scampare il pericolo ma la minaccia è sempre dietro l'angolo. In un mese mi sono esercitata per potermi mettere subito alla prova sul campo. Stamattina mi sono svegliata con uno strano presentimento. Ho consumato la mia solita colazione proteica e dopo ho raggiunto il duca Paul nella sala del trono. Finora, siamo riusciti a mantenere un rapporto distaccato, professionale. Non ci siamo mai trovati a parlare a quattr'occhi per ricordare i momenti della nostra infanzia, e i genitori che abbiamo perso troppo presto. Lo guardo e sono inevitabilmente scossa da una sensazione repentina. Mi suscita un profondo senso di protezione. È strano, ma è come se la mia stessa vita fosse in pericolo, ogni volta che provo a salvare lui e la paura di morire non mi blocca. 

Al contrario, è quello che voglio. Non comprendo da quale input della mia infanzia scaturisce questa dissennatezza. Mio padre mi ha educato bene ai doveri di una persona assoggettata al suo reggente. Magari è questa la risposta. Paul incrocia il mio sguardo e subito salta in piedi dal suo trono. "Mio signore..." inizio a dire, facendo un mezzo inchino "...al vostro servizio". Lui sogghigna. "Non c'è bisogno che tu lo faccia ogni volta... almeno non quando nella stanza ci siamo solo noi due, e Rayan" il suo consigliere mi saluta con un cenno della mano. È un tipo affabile, onesto. Si è intrattenuto insieme a me diverse volte, mentre il suo duca era impegnato altrove. Mi ha parlato con il cuore in mano, confidandosi e mi ha detto che il Consiglio sta premendo affinché ci sia un matrimonio entro la fine del mese. Il duca Paul dovrà prendere in moglie la principessa Neferti per ordine del padre, il re Tomhlin, e del generale Hammelind che si occupa dell'unione delle nazioni grazie al legame legittimo. A quel punto, diventerei anche la serva della principessa? Una situazione simile non potrei accettarla. Preferisco sottostare ad un solo reggente che personalmente stimo e che conosco da una vita. Ammicco al mio duca nel tentativo di chiedergli perdono per il mio zelo. "Nelle ultime settimane, ti sei dimostrata degna del ruolo che ti hanno affidato e non potrei che esserne entusiasta dato che ero reticente nel richiamare un Custode. Hai un animo combattivo, Kaylan. Sei tenace, forte e impavida. Qualità rispettabili che continuo ad apprezzare. Ci vorrebbero più donne come te...". 

Sono tentata di domandargli se queste sono le stesse qualità che cercherà nella sua prossima sposa, o se si accontenterà di un matrimonio di facciata solo per avere diritto al trono e porre fine ad un vecchio conflitto con il popolo del re Tomhlin. All'improvviso, una guardia irrompe funesta nella sala del trono urlando a squarciagola: "Hanno provato ad attentare alla vostra vita, mio signore". Il duca scatta in avanti. "Cosa è successo?".

"Hanno scavalcato il parapetto della finestra nella vostra camera, pensando di trovarvi a letto e durante una perquisizione abbiamo scoperto il reo. Le vostre stanze non sono più sicure. Dovremo trasferirvi altrove..." il cuore manca un battito e mi sale fino alla gola. "Dov'è quest'uomo, ora?" domando, non riuscendo a mantenere la calma. "Nelle segrete, in attesa di un giudizio" faccio per raggiungere i sotterranei e il duca mi blocca per il polso. "Non tocca a te prendere le mie parti. Andrò a parlarci io stesso più tardi".

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