Prologo

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Ricordo ogni notte passata sul prato a guardare le stelle ma soprattutto la luna in mezzo ad esse che splendeva di speranza mentre papà dormiva invano sul divano dentro casa.

Ricordo tutte le notti in cui per non stare da sola mi distraevo sul cellulare e per non piangere o fare i conti con me stessa. Ero talmente stanca ogniqualvolta che sapevo come sarebbe finita prima o poi perciò non lasciavo mai che la mente mi controllasse. Che la bambina dentro di me scalfisse più in profondità il vuoto che la poca umanità in me restava per sopravvivere.

Che fosse giorno o notte.

Non riuscivo a parlare al mostriciattolo dentro di me per paura di poterci fare amicizia senza combatterlo, senza sconfiggerlo. Malgrado avessi i mostri intorno che girovagano aspettando che vincessero loro. Per paura che mi ci sarei abituata in parte alla vita che mi è stata data. Davo sempre ragione al male, alla forza che mi impediva di essere felice come gli altri adolescenti, colei che distruggeva i sogni dei bambini. Sogni in cui pregavi di resistere alla forza incontrastabile e oscura della sua anima infastidita.

Il tempo benché flemmatico cambiò tutto di me in pochi anni e se non ne fossi certa di averle stretto così disperatamente la mano da riuscire ad aggrapparmi a un'altra via che mi riscosse dalle forti fitte a credere di curare le grandi ferite.

Ieri amavo mio padre nonostante il suo modo di avermi. Oggi lo odio e lo ringrazio per il misero padre che è stato durante gli anni.

Ieri provavo dolore e sofferenza.

Oggi provo a ricucire le ferite sulla pelle. Ieri speravo che la mia coscienza sarebbe rimasta nella penombra di un labirinto senza uscite.

Oggi di quel labirinto ne ho creato una vera e propria fortezza da cui difendere non me stessa ma gli altri da ciò che ero, e che sarei stata.

Ieri... Ieri ero...qualcuno che non riusciva andare avanti.

Oggi invece sono riuscita a completare la mia storia con tante pagine vuote come avrei dovuto fare sin dall'inizio.

Rimanere smarrita.

Indebolita e contrastata da emozioni mai provate.

Magari era quella la fuga verso il posto in cui rinascere di nuovo.




Nella mia stessa ombra.





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