Trovo molto difficile cercare di sopravvivere in un mondo di cui non ne vai nemmeno fiera o in un mondo in cui l'accettazione non fa neppure parte delle leggi da rispettare, non esiste nemmeno. Ma cos'è poi l'accettazione... Esigo una risposta a tutte le domande e sapere cos'è l'accettazione. Scappare penso sia la scelta migliore da fare. Ma la domanda è: dove scappare? Nessun luogo ti fa sentire giusta perché sai che ovunque tu vada non c'è mai posto per te, un posticino al quale sentirsi al sicuro da tutti e da tutto. O almeno così è per me, oppure lo devo ancora trovare. Forse penso troppo. Troppe domande.
Il mio stomaco è chiuso. Ho fame? Orribile, no. Mi sento molto assente, non faccio altro che fissare il vuoto da più di 3 ore continuando a strappare la pellicina dell'interno guancia agitando un piede su e giù nervosamente mentre sto seduta sul bordo del letto a cercare di comprendere le sensazioni e ciò che mi è successo in questi giorni.
Ho paura...voglio scappare via.
Fu l'ultimo dei miei pensieri fuori dal comune quando avverto la porta spalancarsi alle mie spalle. Non sono in grado di spostare un arto dalla mia posizione in cui mi trovo da ore, di esordire e di conversare con qualcuno o di muovere gli occhi fissi sul lago che ospita l'enorme finestra di fronte a me. Sono persa, vuota, come d'abitudine ma questa volta... Questa volta è fuori dall'ordinario.
A volte penso di essere rotta, ferita, abbattuta, insulsa e insignificante come papà mi diceva sempre mentre tutte le altre volte lo sono davvero. Ci convivo. Con il vuoto intendo. E fa paura, davverto tanta, ma era parte di me e lo è ancora perchè la mia consapevolezza non riesce mai a riempire quello spazio turbato, oscuro che naviga dentro di me. Tutto ciò mi piace. Forse perchè ho imparato a saper conviverci per tutto questo tempo. Da sadici lo so, ma sto bene. Davvero.
Il richiamo di Allison mi riporta alla realtà quando si siede vicino a me posando una mano sulla mia spalla.
è davvero carina con me ma non ho bisogno di nessuno. Ho me stessa e mi basta, anzi è già troppo.
Intravedo di sottocchi il sorriso tranquillizzante di Allison affievolirsi lentamente sul suo volto magrolino quando mi fa voltare di scatto e mi abbraccia con la massima forza che possiede. Per poco rimango senza fiato.
I lividi sul corpo non mi fanno più male...
<<Sai cosa disse Charles Bukowski?>> Dichiara lei senza diminuire la presa intorno a me mentre resto irrigidita cercando di riassorbire le lacrime pronte a scendere. Immediatamente ne scende una che l'afferro con la linguetta. <<Dentro ad un abbraccio puoi fare di tutto: Sorridere, piangere, rinascere o morire. Oppure fermarti a tremarci dentro, come fosse l'ultimo.>> Mi accarezza dolcemente la schiena con il palmo della mano.
Come può un semplice tocco farmi sentire così...così alleviata dal dolore e tanto vulnerabile, più di quanto pensassi? Che mi succede?
Cedo nelle sue braccia in un crollo di pianto esasperato posando il mento sulla sua spalla e le braccia sulla sua vita stretta incerta della poca confidenza che ho con lei. Come se tutto quello che ho dentro si fosse sparso dimenticandosi della me in precedenza. Mi da delle leggere pacche confortanti e mi rassicura di sfogarmi con lei. Mi capisce. Mi comprende. Non so niente di lei e di cosa abbia passato ma qualcosa mi fa capire che anche lei si trovava nella mia stessa condizione e ciò mi conforta moltissimo.
<<Proviamo a mangiare qualcosina?>> Mi chiede con un tono di voce rasserenante mentre ci distacchiamo dall'abbraccio e rimaniamo a fissarci per qualche secondo prima di prenderci per mano e andare in cucina al piano di sotto.
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I WANT YOU TO REMEMBER MY BLOOD🩸🐇
Vampire"Non so amare qualcuno se quel qualcuno sono io.. ma proverò ad amare te. Che sei la pasticca dei miei giorni." Un amore quasi impossibile e una forza che incoraggia la protagonista a non rinunciare alla sua vita malmessa. Tra problemi ed eventi ch...