CAPITOLO 6

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Rimango silenziosa per tutto il tempo con l'indice in bocca, assorta dai piedi scalzi di Allison che avanzano verso la cucina. Scalza e sbadata, cammino sulle punta dei piedi cercando di avvinghiare i suoi stessi passi quando un corpo robusto e palestrato mi taglia la strada facendomi urtare la fronte su quello che sembra essere una roccia a petto nudo. 

Grazie al cielo le sue braccia definite e solcate da vene sporgenti mi acciuffano giusto in tempo prima di imbattermi in una caduta colossale. Mi sfrego la fronte addolorata per capire cos'è successo ma un profumo mischiato all'erba, agrumi e una fragranza tra fresco e amarezza mi tappa il naso mandandomi in tilt il cervello. Mi concedo qualche minuto per riprendermi e analizzare meglio la figura che mi tiene in braccio prima di sollevare la testa e imbattermi in uno sguardo pieno di sicurezza. 

La mia attenzione però viene rapita dagli infiniti tatuaggi sul torace e sulle spalle di cui un orologio ricolmo di crepe che si dilaga sulla parte superiore del bicipite sinistro. Capisco sia il ragazzo arrogante e scorbutico che ho incontro a scuola nel bagno dei maschi prima di incontrare Nikolai. Tratteggio la linea sporgente dell'illustrazione che attraversa il petto, il collo per poi concludersi sull'altro bicipite. Sono così colpita dalle centinaia di linee perfette sulla sua pelle liscia, ingenua del fatto che mi ritrovo ancora fra le sue braccia. Ho le guance infiammate quando i miei occhi incontrano i suoi. I capelli bianchi come la neve gli ricadono sulla fronte bagnata di sudore cristallino.

Aspetta cosa? Il suo sudore...brilla?!

Cerco di non fare particolare attenzione pensando che fosse una mia allucinazione così continuo lo studio dei suoi lineamenti e muscolatura attenuata e ben lavorata. Ha uno sguardo confuso e malizioso, gli occhi emanano una luce celestina talmente chiara e attraente da indebolire ogni mia fortezza. Un diavolo cacciato dall'inferno con le sembianze di un angelo attonito e sognante da tutte le parti.

Scuoto la testa per trascurare quei pensieri malati e non soffermarmi troppo per trovare un minimo equilibrio. Un bruciore si percuote dentro di me quando sbatto lentamente le ciglia alla vista di quelle labbra. Carnose, affascinanti, desiderose e bramose da strizzarti il cervello e renderti ipnotizzata dal movimento della sua lingua sul labbro inferiore.

<<Lasciala immediatamente a terra prima che ti sbrani ed essere il pasto della tua adorata cagna.>> Il tono alto e rauco di Nikolai risuona come un eco nel salone attirando l'attenzione dei presenti.

<<Che cazzo hai detto?>> La roccia tatuata che mi tiene a sé mi libera dalle sue mani venose e possenti come un papà farebbe con la sua bambina per quanto è piccola in confronto a lui. Sobbalzo al contatto gelido delle piastrelle in marmo nero e i piedi nudi quando mi soffermo allarmata sulle due figure alte poco distanti da me. 

I muscoli dei corpi in tensione sono serrati e solidificati, le vene del collo che si sollevano sotto la pelle scolorita e le mascelle rafforzate provocando smorfie di rabbia fragorose e ghigni subdoli che mi fanno venire la pelle d'oca. Nikolai gli arriva a un soffio dal viso con i pugni stretti lungo i fianchi. Si trovano così vicini l'un l'altro da far salire la tensione che tutti percepiscono nell'aria, forse un pò troppo da ipotizzare che si volessero saltare addosso non appena avrebbero accolto l'occasione perfetta.

 Allison s'immischia nell'ammasso di estranei preoccupata. Mi indirizza di allontanarmi da loro e di raggiungerla ma resto imbambolata senza sbatter ciglio. Una forte sensazione di inadeguatezza avverto quando mi rendo conto degli occhi puntati sulla causa di questo scontro. ME. 

è colpa mia...Di nuovo...

Prima che uno dei due si facciano male decido di intervenire ma in quell'istante il ragazzo tatuato decide di assestare un pugno rivolto a Nikolai che avverto in pieno, finendo per terra stordita dalla forte pressione sullo stomaco. Urlo di dolore provando inconsciamente a fare respiri completi ma fallisco miseramente contorcendomi su me stessa e premendo le mani sull'addome. Un martello pneumatico mi fa girare la testa con nonchalance indebolendomi di tutte le energie che ho rilasciato per tentare di aprire gli occhi pesanti.

I WANT YOU TO REMEMBER MY BLOOD🩸🐇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora