Capitolo 8

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Oggi Leo arriverà qui a Londra con uno dei primi voli del mattino, sono felice ed emozionato, non sono riuscito a dormire molto, sono troppo agitato.

Io e Federico raggiungiamo l'aeroporto di Stansted con quasi mezz'ora d'anticipo rispetto all'orario d'arrivo di Leonardo, ci sediamo nella sala d'attesa su due sedie abbastanza isolate e attendiamo in silenzio.
Quando le porte scorrevoli dalle quali escono i passeggeri in arrivo si aprono, alzo lo sguardo e scorgo i suoi capelli rossi un po' spettinati tra la piccola folla di persone in movimento, i suoi brillanti occhi marroni mi notano e il suo sorriso mezzo storto mi fa alzare di scatto facendomi quasi correre verso di lui.
"Ehi..." lo saluto abbozzando un sorriso.
"Ehi..." mi risponde abbracciandomi forte.
Ho un piccolo sussulto di sorpresa, ma ricambio l'abbraccio quasi immediatamente.
Fede saluta Leo con un sorriso ed una pacca sulla spalla e ci dirigiamo verso la metro che ci porterà a casa.

Varcata la soglia del nostro appartamento, mostro a Leonardo dove viviamo mentre Federico prepara la colazione per tutti e tre. Dopo avergli fatto vedere il piano di sotto, saliamo le scale e gli mostro quello di sopra.
"Allora, questa è la camera di Fede, questo è il bagno... e questa è la camera di Miguel. Ha detto che non c'è nessun problema se la usi per dormire mentre lui è via, l'importante è che non tocchi le sue cose" gli spiego.
Lui mi guarda, deglutisce e poi si fissa le scarpe con il viso un po' arrossato dicendo a mezza voce: "In realtà io... io pensavo... visto che hai un letto a due piazze... e che noi stiamo... insomma.. io credevo che avrei dormito nella tua camera, che avrei dormito con te."
Le sue parole mi colgono alla sprovvista, sento le guance andare a fuoco, prendo un profondo respiro e gli rispondo: "Beh, a me piacerebbe molto e ci avevo pensato anch'io, ma non te l'ho chiesto perché... non volevo costringerti a..."
Leo mi interrompe abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia, poi mi prende per mano e mi porta nella mia camera al piano di sotto. Ci chiudiamo la porta alle spalle, ci stendiamo sul letto e rimaniamo così, in silenzio, mano nella mano.
"Perché  nel messaggio che mi hai mandato quando hai deciso di avvisarmi che saresti venuto qui, mi hai chiesto se 'avessi voglia di vederti'? Era ovvio che volessi farlo" chiedo interrompendo il silenzio.
"Perché sono un cretino... e non sapevo come dirti che sarei venuto facendolo sembrare 'spontaneo' e anche un po' 'casuale' e non organizzato circa due mesi fa" mormora sorridendo imbarazzato.
"Due mesi fa? Due mesi fa?! E scommetto che Fede lo sapeva."
"Ovviamente."
"Certo che siete proprio due stronzi."
Lui lascia la mia mano e sposta la sua testa sul mio petto, il profumo dolce del suo shampoo al cocco mi colpisce delicatamente.
Rimaniamo in silenzio ascoltando i nostri respiri che lentamente vanno all'unisono mentre io gli accarezzo piano la testa giocando con i suoi capelli.
"Non vedevo l'ora di vederti."
"Anche io."
"Mi sei mancato tanto."
"Anche tu."
Solleva la testa dal mio petto, avvicina le sue labbra alle mie e ci baciamo. In quel momento tutto il resto scompare e rimaniamo solo noi, sospesi nel nulla e felici di esserci ritrovati.

"Piccioncini, la colazione è pronta!" urla Federico dalla cucina.
Ci alziamo dal letto e lo raggiungiamo.
"Leo ha deciso di dormire in camera mia."
Lui mi guarda e ghignando mi risponde: "Beh, non era scontato?" 
"Cercate solo di non fare troppo casino" aggiunge con pizzico di malizia.
Leonardo che è diventato viola probabilmente vorrebbe solo sotterrarsi lì sul posto.
"Cazzo, Federico!"
"Dicevo per dire, non essere così suscettibile e non fate tanto i santarellini!"
Sbuffo e riprendo a mangiare i miei cereali.
Fede finisce la sua colazione e si alza dal tavolo.
"Lavi tu le stoviglie?"
"Certo, non c'è problema."
Attraversa la stanza e poco prima di uscire mormora: "Comunque se ne avete bisogno ho una scatola di preservativi nuova in camera mia. E visto quanto è attiva la mia vita sessuale negli ultimi mesi, probabilmente serviranno molto più a voi che a me... oppure potrei farci dei palloncini."
Prendo la bottiglia di plastica vuota del latte e gliela tiro addosso, mancandolo per un soffio. Lui scappa sulle scale ridendo di gusto e se ne va nella sua stanza.

Leo mi dà una mano con le stoviglie, io le lavo e lui le asciuga e finiamo il lavoro in fretta.
Improvvisamente mi avvolge da dietro con le braccia stringendomi a sé e appoggiando la testa sulla mia spalla, avvicina la bocca al mio orecchio e sussurra:
"La proposta di Fede sembra interessante, non trovi?"
"Forse..." mormoro mentre il suo respiro mi solletica il lato del collo.
"Beh, tu hai dei preservativi in camera?"
"Ehm... no. E immagino che tu non ne abbia portato nessuno con te, giusto?"
"Giusto."
"E immagino anche che tu come me non abbia la minima voglia di andare a comprarli, giusto?"
"Giusto" ammette divertito.
"Ok, li chiedo a Fede" dico sbuffando.
Leonardo ridacchiando mi fa voltare, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

Quando ritorno in camera dopo essere passato da Federico, Leo è steso sul letto con il cellulare in mano e solo una felpa e un paio di boxer addosso. Dalla sua cassa bluetooth sento suonare a basso volume un pezzo di FKA twigs "Two Weeks" uno dei nostri brani preferiti. Mi fermo un attimo a guardarlo imbambolato, con il pacco di preservativi in mano e con un'espressione probabilmente ridicola sul viso.
"Ehi, che guardi?" mormora ammiccando.
"Niente, niente" bofonchio distogliendo lo sguardo e avvampando per l'imbarazzo.
Mi siedo sul letto e lui si siede vicino a me, appoggio la testa sulla sua spalla e Leonardo mi dà un bacio tra i capelli.
"Hai un buon profumo" sussurra.
"Sono così felice che tu sia qui." 
Una sensazione di leggerezza e di benessere che mi si irradia per tutto il corpo.
"Anche io... tantissimo."
Sollevo la testa e lo bacio. Lui inizia ad accarezzarmi la schiena e poco dopo mi sfila lentamente la maglietta, io un po' impacciato gli tolgo la felpa, mi fermo, lo guardo e lui guarda me. Ci fissiamo per quello che sembra un interminabile minuto, sorridenti e forse un po' ingenui. Ci sdraiamo sul letto e riprendiamo a baciarci perdendoci completamente in quel momento solo nostro e di nessun'altro.

 Ci sdraiamo sul letto e riprendiamo a baciarci perdendoci completamente in quel momento solo nostro e di nessun'altro

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