"Ciao Eli, ciao pà!" dico salutando mia sorella e mio padre sullo schermo del mio PC.
Ho deciso di far loro una videochiamata prima del turno di lavoro di oggi a mezzogiorno.
"Ciao Michè, come stai? Tutto bene? Perché non chiami più spesso? Non ci vediamo da..."
"... Solamente da un paio di giorni" rispondo a mio padre con un sorriso prendendolo in giro.
"Eh va beh, ma se tu chiami a noi fa solo piacere!"
"Lo so papà, lo so, anche a me fa piacere vedervi."
"Stai bene? E il lavoro? È tutto a posto?"
"Sì, stai tranquillo, va tutto bene" lo rassicuro io sapendo bene quanto sia diventato apprensivo da qualche anno a questa parte.
"Ehi, ma in casa c'è anche quel bonazzo di Fede?!" interviene mia sorella quasi urlando.
"Sì, Eli, Fede è in casa, io ho la porta della camera aperta, il volume del PC abbastanza alto e tu stai praticamente sbraitando."
Mia sorella diventa rossa come un peperone e dichiara spavalda: "Ma sì, che mi frega, sto dicendo solo la verità!"
Federico che si trova con Leo in sala da pranzo le risponde urlando: "Grazie Eli! Ti adoro!"
"Prego, sono tutti complimenti meritatissimi!"
"Non so, se volete vi lascio parlare tra voi e mi levo dalle scatole" borbotto sbuffando.
"Mamma mia quanto sei palloso!" esclama Elisa prendendomi in giro.
"Come stai?" mi chiede poi.
"Tutto bene, tranquilla, sai la novità? È venuto a trovarci Leo!"
"Benissimo! Un altro bonazzo in casa vostra!"
Alzo gli occhi al cielo e mormoro: "Elisa..."
"Che vuoi? Sono solo sincera!"
Leonardo non le risponde, ma credo che l'abbia sentita.
"Dov'è Lana? Nelle scorse videochiamate non l'ho vista."
"E dove vuoi che sia? Sta dormendo ovviamente" dice mia sorella spostando la webcam del computer e inquadrandola.
"Sembra cresciuta tantissimo."
"Per forza, con tutto quello che mangia!"Dopo aver parlato con loro per circa una ventina di minuti, li saluto e chiudo la chiamata, mi infilo la divisa del lavoro e vado in sala da pranzo. Fede è al cellulare, mentre Leo sta disegnando con una matita su un foglietto di carta.
"Ehi, io vado" annuncio ad entrambi.
Federico tira su un pollice in segno di assenso senza staccare gli occhi dal telefono, mentre Leonardo si alza e mi accompagna alla porta.
Prima di uscire gli faccio una carezza sul viso, mentre lui mi guarda un po' sconsolato e gli dico: "Sono riuscito ad ottenere tre giorni di pausa consecutivi sia questa settimana che la prossima sfruttando anche le ferie, così almeno potremo passare queste giornate stando insieme il più possibile."
Lui mi rivolge un sorriso.
"Ci vediamo dopo" sussurro sorridendogli a mia volta.
"Ok... a dopo" mormora salutandomi con un cenno della mano.
Gli do un bacio veloce sulla guancia e vado al lavoro.Il turno scorre abbastanza in fretta, fortunatamente c'è Jane come manager oggi, quindi diventa tutto più leggero, quasi divertente. È solo grazie a lei se sono riuscito ad organizzare questi giorni di pausa consecutivi. In realtà mi è bastato dirle che un amico sarebbe venuto apposta per me dall'Italia a farmi visita rimanendo per una decina di giorni e lei, vedendo che non riuscivo a smettere di sorridere e probabilmente interpretando a modo suo la parola "amico", è stata disponibilissima nel concedermi questo lusso. Non ho mai nascosto a Jane o a nessun altro qui in Inghilterra le mie preferenze sessuali, ovviamente non mi sono mai messo a sbandierarle ai quattro venti, semplicemente sono sempre stato me stesso senza nascondermi, anche perché cosa ci sarebbe da nascondere?
Torno a casa nel tardo pomeriggio, varco l'ingresso e sento il suono di "Closer To The Edge " dei Thirty Seconds To Mars provenire dalla mia stanza, apro la porta e trovo Leo steso sul mio tappeto intento a colorare qualcosa su un foglio da disegno, è troppo concentrato e non si accorge della mia presenza anche perché il volume della musica è abbastanza alto. Mi tolgo la giacca e le scarpe e mi stendo di fianco a lui che continua a non notarmi ed inizio ad osservarlo in silenzio. La luce aranciata del cielo inglese oggi stranamente soleggiato, filtrando dalle tende della finestra, accentua i lineamenti duri della sua mandibola e le lentiggini un po' casuali sul suo viso squadrato. La barba che ora è molto meno rada rispetto a quando l'ho conosciuto, un po' trascurata ma incredibilmente perfetta per lui, con la luce del sole, diventa di un rosso più intenso, quasi brillante. Resterei a guardarlo per ore, per me è bellissimo.
All'improvviso Leonardo alza lo sguardo e sorpreso esclama: "Ehi!"
"Ehi!"
Un grosso sorriso si fa spazio tra le mie guance.
Leo abbassa il volume della musica. "Non ti avevo minimamente sentito."
"E nemmeno visto a quanto pare" dico ridacchiando.
"Avresti anche potuto evitare di farmi venire un mezzo infarto" borbotta.
"E privarmi del piacere di farti urlare dallo spavento? Mai."
"Fede è in casa?" domando poi.
"Sì, abbiamo pranzato assieme e poi io sono venuto qui a disegnare e lui è andato in camera sua."
"Ok."
Lo guardo negli occhi e sussurro: "Come sei bello quando sei tutto concentrato."
Lui arrossisce un po', sbuffa e mi dà un bacio sulla guancia chiedendomi: "Com'è andata al lavoro?"
"Il solito, non vedevo l'ora di tornare a casa. Cosa stai disegnando?"
Leo prende la tavola e me la mostra.
"Non lo so bene nemmeno io. Credo un cielo invernale, però non riesco a sfumare bene le nuvole qui in basso" mi spiega.
Osservo il suo disegno ed esclamo: "Sei migliorato un sacco dall'ultima volta che ho visto un tuo lavoro!"
"Ah, perché facevo così schifo?" borbotta inarcando le sopracciglia.
"No... no, non intendevo dire..."
Leonardo scoppia a ridere e io gli do una piccola spintarella sibilando: "Quanto sei stronzo."
Lui lascia cadere il disegno e mi salta addosso abbracciandomi, finisco steso a terra con Leo sopra di me che mi fissa sorridente.
"Domani ti va di andare a fare un giro in centro? E poi se vuoi potremmo andare in uno dei parchi lì in zona a fare una passeggiata."
"Ma certo! Non vedo l'ora!" risponde lui donandomi un altro dei suoi sorrisi un po' storti.
Poi ridacchiando dice: "Comunque oggi ho sentito cos'ha detto tua sorella."
"Sai che Elisa non ha filtri, ti ha dato fastidio?"
"Figurati! Assolutamente no!"
"Bene, anche perché ha detto solo la verità" mormoro ammiccando.
"Ah, quindi adesso non sarei più solo abbastanza carino?"
"Forse" sussurro provocandolo.
"Ti rendi conto che sono letteralmente sopra di te in questo momento?"
"Sì, e quindi?"
Leonardo mi dà un bacio sul collo, poi continua a baciarmi pian piano fino ad arrivare alle labbra. I baci si fanno sempre più intensi, io preso dall'euforia gli tolgo la maglietta, ma improvvisamente mi fermo.
"È quasi ora di cena, magari Fede verrà a bussare tra poco."
"E noi faremo finta di non averlo sentito" mormora Leo sollevandosi in piedi, alzando un po' il volume della musica e chiudendo a chiave la porta.
Poi si mette a cavalcioni sopra di me, si avvicina al mio orecchio e sussurra: "Allora, dov'eravamo rimasti?"
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Mal di gioia
RomanceQuesta è la storia di Michele e Leonardo, due ragazzi opposti e all'apparenza incompatibili. Questa è la storia di Michele e Leonardo, una storia d'amore e di amicizia. Una storia come tante, ma diversa da tutte le altre. Questa è la storia di Miche...