16. Indelebile

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Sei come un'onda che ribatte e sbatte dentro di me
Mi hai già portato a largo dove un appiglio non c'è

non posso più tornare indietro, non conosco la via

non voglio più tornare indietro e stare senza di te

io non potrei, senza di te

(Lunapop- Se ci sarai)

Un solo nome, in questo momento, dovrebbe invadere i miei pensieri e catalizzare la mia attenzione.

Eugenio Gualtieri, il mio nemico numero uno, la mia criptonite. Il critico culinario più influente e stronzo del panorama italiano ed europeo. Poco importa se il tuo ristorante è stellato: Gualtieri è in grado di affondarti a suon di parole taglienti e penetranti come proiettili. Basti pensare che dopo la sua drastica recensione, Sergio Castellani, uno degli chef più autorevoli e stimati in Italia, aveva perso una delle sue stelle Michelin. E il declino del mio mentore, da quel momento in poi, fu inesorabile. Non tutta la colpa fu di Gualtieri, di questo ne sono ben consapevole, la parte del leone l'aveva fatta il morbo di Parkinson che gli rubò dapprima i movimenti, fino a consumargli le parole ed i pensieri. Però, a distanza di anni, non riesco a togliermi dalla testa che la delusione per quella recensione e tutto ciò che ne conseguì fece precipitare la malattia di Sergio.

E adesso tocca a me. Dopo due anni di insulti velati sui social, quel pezzo di merda ha deciso di abbassarsi al mio livello. Lo aveva annunciato sul suo profilo Instagram proprio la sera prima, dopo quel maledetto evento che aveva distrutto le mie certezze ed elevato ancor di più la mia carriera.

È arrivato il momento di dare un'opportunità al Vida. E al suo proprietario, questo Mattia Zen. Che pare uscito dal salotto di Maria De Filippi. Chissà se è davvero bravo o farebbe meglio a sedersi su un trono in cerca dell'anima gemella, aveva scritto.

Mi odia, mi ha sempre odiato. Forse perché l'ho mandato a fanculo pubblicamente in un video dopo che mi aveva dato del tronista per l'ennesima volta. Ed ancora utilizza quel paragone solo perché sa di farmi imbestialire.

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