26. Dopamina

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Davanti al mio cuore c'è una ringhieraSul tuo che è sempre stato uno strapiomboLo sai che mi è piaciuto anche caderciSì, però mica puoi toccare il fondo(Coma_Cose - L'addio)

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Davanti al mio cuore c'è una ringhiera
Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo
Lo sai che mi è piaciuto anche caderci
Sì, però mica puoi toccare il fondo
(Coma_Cose - L'addio)

Mi sveglio e ho già un cerchio alla testa. Qualcosa che mi stringe violentemente le tempie, tenendo in ostaggio pensieri e ricordi.

Mi ritrovo rannicchiata sotto lenzuola verde menta dal profumo inconfondibile. Ci affondo il naso e lo respiro a fondo, con gli occhi serrati. Ho sempre amato l'odore di Mattia, ancor prima di invaghirmi di lui sul serio e non solo della sua facciata Zen.

Sorrido ad occhi chiusi beandomi della piacevole sensazione che mi permea ogni volta che mi sveglio nel suo letto, accanto a lui. Già me lo immagino, sveglio vicino a me, con la mano a sorreggergli la testa mentre mi fissa con un sorriso. È decisamente il mio risveglio preferito. Apro gli occhi e il vuoto accanto a me è rivelatore. La catena che teneva prigionieri i miei pensieri si spezza ed i ricordi della sera prima inondano violentemente la mia testa. È come essere placidamente stesi sulla fine sabbia bianca del mare più azzurro che possa esistere ed essere travolti da un'onda anomala di forza spropositata. D'improvviso ho le ossa rotte, la testa pesante, il cuore in frantumi.

Ho avuto di nuovo a che fare con il mostro e ne sono uscita sconfitta e disillusa, incrostata di sangue colante da ferite invisibili ma profonde e laceranti. Mi perseguita e divora qualsiasi persona a cui tengo, cibandosi anche di prelibati pezzi della mia anima.

Mi do una rapida occhiata. Indosso una delle canotte extra-large dei Lakers di Mattia, decisamente troppo stretta, ma era l'unica cosa che potessi mettermi per dormire. I miei vestiti erano zuppi e nel suo armadio avevo lasciato ben poco dopo aver visto il video.

Non sarei dovuta rimanere, non dopo quello che mi aveva detto, non dopo che avevo riversato su di lui tutto l'odio che è cresciuto inesorabile dentro di me. Avrei dovuto tornarmene a casa, nonostante la pioggia abbia imperversato quasi tutta la notte. Ma non avevo resistito alla sua supplica ed, un po' egoisticamente, avevo accettato sperando che si potesse sistemare tutto. Ma abbiamo toccato il fondo ed io lì sotto non ci voglio più stare. È buio, fa freddo e fa paura. Una paura tremenda, da togliere il fiato. Vivere nel precario equilibrio della dipendenza è alienante e distruttivo.

Gli ho dato speranza.

Ho dato speranza a noi.

Strizzo gli occhi.

Non sono in grado di salvare me stessa, figurarsi Mattia. Ho fallito con Anna e non voglio che accada anche con lui. Non voglio vederlo buttato in un letto d'ospedale perché il mostro si è trasformato in un cancro.

In fondo sono come Mattia: le promesse non le so mantenere. Gli avevo detto che non lo avrei lasciato da solo, che non mi sarei arresa. Credevo di essere abbastanza forte per poter sopportare di nuovo tutto questo, ma mi sbagliavo. Sono una vigliacca, oltre che una bugiarda ed il mio sarà l'ennesimo nome da inserire nella sua lista personale di delusioni.

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