Mattia è uno chef, gestisce uno dei ristoranti più quotati nel panorama milanese. Ha una carriera impeccabile ed invidiabile, una stella Michelin ed è sulla bocca di tutti, più per la sua avvenenza che per il suo talento. Dietro questa perfezione, p...
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Stammi più vicino ora che ho paura perché in questa fretta tutto si consuma
mai non ti vorrei veder cambiare mai Perché siamo due destini che si uniscono
stretti in un istante solo che segnano un percorso profondissimo dentro di loro
superando quegli ostacoli se la vita ci confonde
(Tiromancino - Due destini)
Sono una stupida.
Continuo a ripetermi e questo sentimento si intensifica quando vedo il mio riflesso ebete sullo schermo nero del telefono. Sto sorridendo da quando mi sono svegliata, ripensando al fatto che ormai, tutte le sere, Mattia mi mandava la buonanotte. Era diventato un rituale e non riuscivo più a dormire se lui non mi scriveva. Sono passati già tre giorni da quel pomeriggio in cui ero stata a casa sua, ma se chiudo gli occhi ancora sento il suo profumo vibrante scuotermi i sensi, le sue braccia che mi stringono forte a sé, il battito lento e regolare del suo cuore.
E sono doppiamente stupida quando mi rendo conto di star completamente perdendo la testa per uno come lui. Aveva fatto il minimo, quello che avrebbe fatto chiunque in una situazione del genere. Anzi, non si è sforzato nemmeno troppo. Ma so che per lui è stato già difficoltoso solo abbracciarmi. Non so nulla di lui, se non il suo nome, eppure è facilmente intuibile dal suo atteggiamento che i rapporti umani per lui sono un capitolo ostico. E mi voglio illudere che sia diventato così per qualche motivo, che ci sia una spiegazione valida alla sua indifferenza verso tutto ciò che lo circonda. Non voglio pensare che sia nato così, deve esserci per forza una spiegazione al suo comportamento.
Noi siamo il prodotto della nostra storia, del nostro vissuto. Siamo frutto delle esperienze fatte, condizionati dalle gioie e dalle ferite del nostro passato. Ciò che è stato ci ha reso quello che siamo oggi. Quando nasciamo, siamo solo delle innocenti tele bianche su cui il destino colora il nostro cammino, a volte con colori sgargianti, a volte in bianco e nero. Sono convinta che per noi, per me e Mattia, quel pazzo di un destino abbia usato solo il nero. E se io mi sono nascosta dietro la mia insicurezza, lui ha eretto un muro invalicabile di ghiaccio per non farsi scalfire. Ma il risultato è sempre lo stesso: la solitudine.
