Mattia è uno chef, gestisce uno dei ristoranti più quotati nel panorama milanese. Ha una carriera impeccabile ed invidiabile, una stella Michelin ed è sulla bocca di tutti, più per la sua avvenenza che per il suo talento. Dietro questa perfezione, p...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
🔴
Di tutte quelle che ho incontrato, tu sei l'unica Che senza fare nulla mi ha rubato l'anima Se vuoi tenerla bene, ma un giorno riportala Ti prego non farle del male, custodiscila (Emanuele Aloia - Il bacio di Klimt)
«Se vuoi fare l'amore con me, dovresti spogliarti» dice Mattia con un certo disappunto.
E solo ora l'imbarazzo torna a farsi strada dentro di me con l'irruenza di un'onda inaspettata. Mi stringo, avvicino le ginocchia al petto come a difendermi dal suo sguardo. Sì, lo desidero e voglio fare l'amore con lui, ma l'idea che possa scoppiare a ridere ed umiliarmi dopo aver visto i miei rotoli di grasso mi terrorizza.
«Non voglio che sia una semplice scopata. Io voglio amare ogni singola parte di te, Ariel. Voglio vedere il tuo corpo, voglio adorarlo, voglio tutto di te. E se tu non sei pronta a fare questo passo, allora aspetterò. Aspetterò anche tutta la vita piuttosto» mi accarezza con una dolcezza inaspettata e quando sollevo lo sguardo vengo travolta dalla sincerità racchiusa nel suo sguardo.
Lui mi desidera.
Lui vuole amarmi ed io voglio lo stesso.
«Anche io mi vergogno Beatrice, non sai quanto»
Lo guardo con disappunto, ma leggo nei suoi occhi tutta l'insicurezza che ha sempre cercato di mascherare. Sfuggono da me quando inizia a slacciarsi i polsini della camicia blu scuro che indossa ed io osservo con particolare attenzione ogni suo gesto. Le sue dita tremano, il volto si abbassa, il suo respiro accelera sempre di più a mano a mano che la sua camicia si apre. Ed anche il mio diventa sempre più superficiale appena intravedo il suo corpo. Stringo le cosce, eccitata, fremente, spaventata da quello che sta per accadere.
Mattia lancia la camicia per terra, trattiene il fiato, solleva lo sguardo incerto. Io rimango incantata a fissarlo. È proprio come l'ho sempre immaginato. Magro, non eccessivamente allenato, i suoi muscoli sono pennellate leggere disegnate sulla sua pelle ambrata. È bellissimo, è la perfezione, anche con quelle due cicatrici sull'addome. Capisco subito il suo disagio, la sua vergogna. È la stessa che avevo scorto quel giorno al parco quando si era coperto in fretta e furia il braccio. Non so che cosa ci sia dietro a quei segni, sicuramente qualcosa che lo ha colpito nel profondo, qualcosa che non ha lasciato solo dei marchi sulla sua pelle, ma che ha inciso indelebilmente la sua anima.
