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Il sentiero si arrampicava sinuoso tra gli alberi, in alcuni punti così fitti da far dubitare che qualcuno ci fosse mai passato.

-Sembra di stare in un posto dimenticato da Dio- lasciai andare il mio pensiero, pentendomene subito dopo. Non era forse il buon momento di fare considerazioni, non con Aaron accanto, ma lui sembrò non curarsene.

Come aveva predetto la mia mente, il posto non mi fece una bella impressione anche solo dall'esterno; l'inquietudine mi colpii in pieno.

Il luogo buio aveva illuminata solo l'entrata da due lampioni gialli, e l'insegna trasmetteva a intermittenza la scritta "Mr. Purple" a caratteri cubitali.

Aaron mi precedette nella piccola porta incastonata in un muro che dava l'idea di una fortezza. Un sapore aspro gli arrivò alle labbra e si mischiò a parole sorprendenti: -Sei pronta per rivedere Piper?-

-P-Piper?- sbarrai gli occhi, incredula.

-Esatto..adesso la rivedrai- bussò un paio di volte al citofono di quello che sembrava essere un bar, e dopo qualche minuto di attesa, un tizio ci venne finalmente ad aprire.

-Non ci credo- un vuoto pneumatico mi riempii la mente non appena scorsi la figura di Piper in lontananza.

Quest'ultima ruotò il capo e, facendo scivolare lo sguardo su tutto il locale, arrivò a farlo cadere su di me.

Sorrise in un modo che non prometteva nulla di buono, e nel frattempo si incamminò verso la mia direzione.

-Sorellina- incapace di rispondere, mi limitai a fissarla, pensando a quanto fosse cambiata dall'ultima volta che l'avevo vista.

Era cresciuta, ed era...bellissima.

-Sei davvero tornata, come avevi promesso da bambina. Ricordi?- mi richiamò lei.

A quel punto, non potei più evitarla.
Cominciai a parlare con l'espressione più distaccata che conoscessi. -Piper...-

La morsa al petto si fece asfissiante, così mi guardai intorno con la speranza di intravedere una qualsiasi finestra.

Rimasi composta a respirare in silenzio dinanzi a una di queste, mentre Piper mi seguii con lo sguardo.

Poco dopo la vidi camminare verso di me. -Non ti sono passati vero? Gli attacchi di panico..-disse in modo quasi compassionevole.

-Ci ho fatto l'abitudine ormai- continuai a mantenere un profilo freddo e disinvolto.

-Prendi ancora le pillole?- chiese, cercando di smorzare la tensione.

«N-no»

Bugiarda.

-Stai balbettando- inarcò un sopracciglio.

-E quindi?-

Fa che non se ne accorga, fa che non se ne accorga, fa che non se ne- «Quindi stai mentendo» Come non detto.

-La mia vita ormai non ti riguarda più- ripresi a guardarla in faccia.

La sentii sospirare. -Lo so, ma non voglio che..-

-Non vuoi cosa? Eh?-

-Niente Adeline, niente- si allontanò per andare a prendere da bere, mentre il mio sguardo cercò in lungo e in largo Aaron.

Ma dove diavolo si era cacciato?

-Cerchi qualcuno?- una voce cupa e roca mi prese alla sprovvista, perciò mi voltai di scatto.

The Silence Of TearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora