Parte 7

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Quando rientrarono, Laura e Roberto dissero a Vale che avevano deciso di affittare un gommone per fare il giro della costa e, se c'era tempo di arrivare all'isolotto non molto distante dalla costa.

Valentina accolse la notizia con molto entusiasmo.

Vista l'intensissima giornata che si presentava l'indomani, decisero di andare a letto presto.

Valentina si girava e rigirava nel letto senza riuscire a prender sonno; faceva un caldo pazzesco. Per far passare un po' d'aria, aveva aperto il balcone e la porta della camera.

Era rimasta solo con il pantaloncino del pigiama, a seno nudo e senza slip.

Ripensava alla sera prima, a com'era stato tutto così eccitante, ai cazzi dei ragazzi, al fatto che per la prima volta aveva visto due cazzi nudi nello stesso momento, al suo "non imbarazzo" a mostrarsi nuda, all'eccitazione nel vedere l'amica mentre fa un pompino tutta nuda mentre altri la guardano, alla magnifica scopata con Sandro, al fatto di non aver neanche pensato che potevano essere visti.

Tutto ciò l'aveva scombussolata, era eccitata.

Le sue mani, senza che se ne accorgesse, erano scivolate di nuovo sul suo corpo; i capezzoli erano già duri, dritti, turgidi.

Con una mano stringeva i suoi seni soffermandosi a pizzicarne i capezzoli, l'altra continuava lentamente a scendere sul ventre cosparso di gocce di caldo sudore.

La mano giunse all'elastico del pantaloncino, fece una lieve pressione e si insinuò dentro trovando la fichetta completamente aperta fradicia di umori e di sudore.

Iniziò con una mano a stringere i suoi seni e, con l'altra, ad accarezzarsi il clitoride che svettava duro e gonfio. Lei si sentiva dannatamente femmina, donna ed era maledettamente eccitata.

Piegò le gambe portandole al seno, afferrò l'elastico del pantaloncino e lo sfilò lanciandolo dall'altra parte del letto mentre si contorceva per levarsi il pantaloncino, un piccolo soffio di vento accarezzò la sua fichetta che, bagnata di umori, si contrasse donandole un sussulto.

Era sdraiata sul suo letto a regalarsi piacere; nella sua mente le scene della sera precedente la sconvolgevano e la eccitavano.

Era bagnata di sudore e le sue dita scopavano la fica indecentemente bagnata; si ritrovò appoggiata sui talloni e sulle spalle con il bacino inarcato, pronunciato verso l'altro.

Le sue dita che, all'inizio si muovevo in maniera delicata e dolce, trasportate da quei pensieri, si muovevano sempre più velocemente, e se prima era solo un dolce massaggio, ora esploravano prepotentemente la fica.

Più andava avanti e più le sue dita si facevano largo dentro di lei.

Iniziò a gemere, il volto affondato nel cuscino per attutire i gridolini di piacere; voleva godere!

Le dita scopavano la fighetta entrando sempre di più; era così bagnata che tre dita entravano senza alcun attrito.

Nella sua mente apparivano dei flash back dei loro corpi nudi, dei loro cazzi, della schiena inarcata di Laura che, piegata in avanti, succhiava avida il cazzo di Roberto.

Le dita instancabili non si fermavano mai; l'altra mano accarezzava i seni; il suo bacino, il suo culetto, poi non ce la fece più: infilò due dita in bocca per non urlare, ma invece di zittirsi si ritrovò a succhiarle tenendole in bocca e giocandoci con la lingua.

Cadde stremata sul materasso bagnato dal suo sudore e dai suoi umori; dopo pochi minuti sentì Laura e Roberto che parlavano e ridevano sottovoce, erano nell'adiacente sala da pranzo.

Valentina ebbe timore che l'avessero sentita; cercò quindi di ascoltare ciò che si dicevano, ma non sentiva bene cosi si spostò dall'altro lato del letto che stava più vicino alla porta.

Roberto diceva che era pericoloso, che Vale avrebbe potuto sentirli; Laura lo tranquillizzava dicendogli che l'amica sicuramente già dormiva profondamente.

Poi sentì Roberto che chiedeva di controllare.

Vale, lesta, si mise sul fianco rivolta alla porta e fece finta di dormire con il cuscino sulla testa, cosi poteva tenere gli occhi semi aperti senza essere vista.

La poca luce del balcone illuminava discretamente la stanza e, dalla sala da pranzo arrivava anche quella della camera di Robb che adesso dormiva insieme a Laura.

Vide Roberto che si affacciò nella stanza che adesso abitava Vale; era nudo, non riusciva a vederlo in faccia, il cuscino glielo lo impediva.

Quando lui la vide tutta nuda, il suo cazzo iniziò ad indurirsi.

Qualche secondo dopo, giunse Laura alle sue spalle che gli sussurrò: "Vedi che dorme?" poi si accorse del cazzo che si stava velocemente esagerando e Valentina vede che la mano di Laura lo stava impugnando mentre con l'altra gli accarezza il sedere.

Laura si avvicinò all'orecchio di Robb e gli disse"Ti piace la mia amichetta? Lo so che ti piace! Appena l'hai vista ti si è iniziato ad indurire! Ti scoperesti anche lei non è vero? Hai visto com'è carina con la fighetta non del tutto rasata?" dicendo questo continuava a fargli una lenta sega poi si chinò davanti a lui e iniziò a leccargli il cazzo.

Alzò il volto verso Roberto e gli sussurrò: "Vienimi in bocca mentre guardi la sua fighetta".

Valentina era lì, non sapeva cosa fare, non sapeva se chiudere gli occhi, se dare un segno con un movimento, un colpo di tosse o qualcosa che li costringesse a farli andare via.

Ma perché farli andare via? Le piaceva guardarli, anzi l'unica vera voglia che aveva era quella di potersi toccare nuovamente.

Rimase lì a guardarli mentre la sua amica si dedicava a succhiare quel magnifico cazzo; ogni volta che lo levava dalla bocca, il cazzo sembrava luccicare tanta la saliva che lasciava sull'asta, poi vide Laura girarsi verso di lei, allargarle le gambe e guardarla tra le cosce mentre, con una mano, iniziò ad accarezzarsi la propria fica.

Ogni tanto Vale faceva dei piccolissimi movimenti per mettere ancora di più in mostra la sua fichetta; durò una decina di minuti poi sentì Roberto che ansimava.

Laura si mise davanti al cazzo e si fece venire in faccia.

Era una scena eccitantissima; lei piegata davanti al cazzo, con una mano gli faceva una sega e l'altra si alternava ad accarezzare le palle e il sedere.

Laura, mentre lui veniva lo guardava dritto in faccia divertita con la bocca spalancata mentre lui guardava un po' Vale e un po' Laura.

Laura si alzò e si sparse lo sperma che le era caduto sul seno come se fosse stata una crema solare, poi si avvicinò alla spalla del suo ragazzo proprio di fronte a Vale con ancora il suo cazzo in mano, si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò qualcosa che Vale non riuscì a sentire.

Roberto uscì poi dalla stanza e Laura augurò la buona notte all'amica!

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