Minho pov
Era arrivato il giorno fatale, il giorno in cui avrei dovuto mettere fine alla morte di persone innocenti, uccidendo il mio capo.
Fino adesso Jisung era rimasto a casa insieme a sua madre proprio come gli avevo detto, quindi non correva pericoli.
Ora era domenica notte e mi stavo dirigendo verso casa del mio capo con la mia solita pistola e numerosi coltellini infilati sia nelle calze, che nei guanti neri.
Arrivai davanti alla villa e come al solito c'erano due guardie a sorvegliare l'ingresso, così misi la mascherina e alzai il cappuccio nero della felpa, per poi incamminarmi verso l'ampia via ghiaiosa, nascondendomi dietro gli alberi che la circondavano sui lati.
Appena mi avvicinai alle guardie, presi un sasso e lo lanciai, colpendo un insegna attaccata al muro, facendola cigolare.
Guardia1: "cos'è stato?" disse la guardia a sinistra girandosi con la pistola puntata verso il rumore;
Guardia2: "vado a controllare tu rimani qui e tieni gli occhi aperti" rispose l'altra alzando la pistola e dirigendosi verso l'insegna.Nel mentre io mi incamminai verso la siepe che circondava la casa e ben nascosto contro essa, sorpassai le guardie senza farmi notare, arrivando al lato destro della villa.
Fortunatamente non c'erano guardie, ma ovviamente c'erano le telecamere, così mi arrampicai sui muri grazie hai miei guanti adesivi, riuscendo a schivarle e ad arrivare ad una finestra del primo piano.
Mi aggrappai al bordo guardando dentro e come avevo previsto, era il ripostiglio, così presi il coltellino nel guanto, lo infilai tra le due ante della finestra e la scassinai, aprendola.
Entrai all'interno della stanza, spostai dei cassonetti sulla destra e...
Io: "bingo" dissi ghignando, trovando un mini pulsante tra due mattonelle.Lo schiacciai e il muro si aprì, rivelando un buco abbastanza grande da riuscire a passarci, così accessi la torcia del mio telefono ed entrai gattonando fino a trovare un precipizio con delle scale dall'altro lato.
Mi sedetti sul bordo del buco, per poi prendere una leggera spinta e saltare, riuscendo ad attaccarmi alla scala con una mano.
Io: "merda" imprecai guardando dei sassi cadere nel precipizio.Sospirai e salì piano piano le scale, in modo tale da non rischiare, dato che questa scala era qui da tantissimi anni e nessuno l'aveva mai usata.
Salì per un bel po', per poi ritrovarmi una botola che bloccava la scala e quando cercai di tirarla su era bloccata, così tirai fuori di nuovo il mio coltellino, lo infilai nella fessura e la sbloccai.
Alzai leggermente la botola e vidi una persona seduta girata di spalle, così, silenziosamente, l'alzai ancora di più fino a fagli toccare terra, per poi tirarmi su e camminare accovacciato verso l'uomo.
Appena arrivai dietro la sedia, mi alzai e con un gesto veloce colpi l'uomo sulla testa con il manico del coltello facendolo svenire.
Dopodiché, lo presi sulle spalle e lo misi dentro un armadio vicino alla porta, in modo tale da non destare sospetti.
Mi guardai intorno e, come avevo previsto, era la stanza di videosorveglianza, così ritornai al posto che prima occupava l'uomo e controllai le telecamere delle diverse stanze.
Trovai sulla sinistra la registrazione della telecamera dello studio di Jackson e notai che parlava con una donna attaccata con delle catene al muro.
Io: "madre" sussurrai fissandola tristemente.Dopo un po' mi ripresi e, dopo aver schiacciato diversi pulsanti, riuscì a disattivare le telecamere.
Mi diressi verso il muro a sinistra, spostai lentamente una libreria e trovai dietro di essa un quadro con dipinto un paesaggio bianco e nero, per poi prenderlo e poggiarlo delicatamente a terra.
Guardai il muro e con dei gesti veloci schiacciai dei mattoni fino a formare la 'J' di Jackson, facendo apparire un enorme porta, che scassinai velocemente e aprì, rivelando un'altra fessura.
Appena entrai nel buco, chiusi la porta alle mie spalle e, dopo aver sentito le mattonelle tornare al proprio posto, accesi nuovamente la torcia, gattonando in quella stretta e puzzolente insenatura.
Gattonai a lungo, per poi fermarmi quando mi trovai davanti un'altro muro, così schiacciai una serie di mattoni, solo che sta volta a forma di 'W' come Wang, il cognome di Jackson.
Appena formai la lettera, i mattoni cominciarono a muoversi e si aprirono, rivelando un'altro precipizio, solo che questa volta dall'altro lato non c'era nessuna scala.
Sbuffai, ma mi diedi una spinta proprio come avevo fatto con il primo precipizio e mi buttai verso l'altro muro, attaccando per bene i guanti adesivi su esso.
Mi arrampicai molto lentamente e facendo molta attenzione a far aderire bene i guanti ad ogni passo, arrivai ad un'altra botola.
Presi il mio coltello e lo infilai nella fessura tra l'acciaio e la roccia, proprio come avevo fatto con quella prima e, dopo averlo mosso un po' a destra e sinistra, riuscì a sbloccarla.
L'alzai quanto mi stava per guardare l'interno e vidi proprio quello che volevo vedere: il mio capo girato di spalle che parlava con mia madre.
Jackson: "quanto pensi ci impiegherà tuo figlio ad uccidermi?" chiese sarcastico avvicinandosi alla donna;
Madre: "spero molto così soffrirai per bene" ringhiò mia madre.Jackson si avvicinò pericolosamente a lei, così alzai la botola e mi sollevai, entrando nello studio, attirando la sua attenzione e facendolo voltare.
Jackson: "bene bene bene, ti stavamo aspettando" disse ghignando;
Madre: "MINHO VATTENE!!!" mi urlò tirando le catene, cercando di raggiungermi;
Io: "lasciala andare" gli ordino lanciando un coltello dritto sul pulsante del segnale d'allarme, disattivandolo, in modo tale che non potesse chiamare i rinforzi, per poi puntargli una pistola contro la testa e un'altra dritta al cuore;
Jackson: "devo ammetterlo, non credevo sapessi dei passaggi segreti e nemmeno che riuscissi a passarli dato che è praticamente impossibile, mi hai stupito Lee" mi rispose tranquillo;
Io: "ti avevo detto di non sottovalutarmi. Ora lasciala andare e ti prometto che morirai indolore" ringhiai guardandolo con occhi freddi;
Jackson: "chi glielo dice?" sbuffò annoiato girandosi verso mia madre;
Io: "che-" chiesi stupito.~
In questo capitolo Minho sembra spiederman ma non mi lamento😉😉 comunque...-1<33
Per quanto riguarda i passaggi segreti sono così... pronti per vedere vera e propria arte?Raga posso far invidia a Picasso altro che😉😉😉... no comunque scusate se fa così cagare ma volevo farvi capire, però non so disegnare sul telefono☹️☹️<33
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Lies and Secrets - Minsung
Fanfiction[gli ultimi 10 capitoli sono foto di Kingdom degli skz] Han Jisung, un semplice ragazzo di 20 anni, che frequenta ancora il 2 anno di università, insieme hai suoi amici Hyunjin, Changbin e Jeongin, si ritroverà a fare conoscenza con altri 5 ragazzi...