Bugie

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Minho pov

Jackson: "chi glielo dice?" sbuffò annoiato girandosi verso mia madre;
Io: "che-" chiesi stupito, alternando lo sguardo tra Jackson e mia madre.

La donna tolse tranquillamente le catene dai suoi polsi per poi sgranchirseli un po' e parlare sotto il mio sguardo scioccato.
Madre: "non guardarmi così figliolo, l'ho fatto per noi" mi disse notando la mia faccia, indicando lei e me;
Io: "di cosa stai parlando?" gli chiesi mantenendo le dita sui due grilletti;
Jackson: "diciamo che io e la tua cara mammina abbiamo fatto un'accordo" rispose al posto della donna, facendomi un sorriso falso.

Flashback 5 mesi prima*
Terza persona

Jackson entrò nel suo studio e vide la donna che ormai teneva imprigionata da anni, con gli occhi già fissi sui suoi.
Donna: "ho un accordo da proporti" disse con occhi stanchi ma seri;
Jackson: "sentiamo" rispose sbuffando avvicinandosi a lei e sedendosi sulla sedia della scrivania;
Donna: "io voglio solo la libertà mia e di mio figlio e se ci libererai, promettendoci di non infastidirci più, io ti pagherò quanto vuoi e ti procurerò un nuovo ragazzo pronto a fare il lavoro di mio figlio" spiegò guardandolo fredda dritto negli occhi;
Jackson: "lo sai anche tu che i soldi non mi servono, servirà più di questo per dare la libertà sia a te che a tuo figlio" rispose ghignando, poggiando un gomito sulla scrivania con fare annoiato;
Donna: "sapevo l'avresti detto, perciò" esitò un attimo prima di continuare "avrai anche un alleato molto potente al tuo fianco" finì sorridendogli maliziosamente.

L'uomo si alzò e si diresse verso la donna prendendogli con forza il viso.
Jackson: "e saresti tu immagino" gli sussurrò a pochi centimetri dal suo viso;
Donna: "nessuno sa chi sono veramente, ma sono disposta a dirtelo in cambio della libertà mia e di Minho" disse staccandosi dalla mano dell'uomo;
Jackson: "sentiamo allora, tu chi saresti veramente?" domandò spostandosi leggermente dalla donna;
Kyong: "il mio vero nome è Kyong Choi {questo e i personaggi che metterò in seguito saranno puramente inventati} e penso che tu sappia chi sia" rispose ghignando.

Jackson spalancò un attimo la bocca leggermente sorpreso, ma poi si riprese e le sue labbra formarono un sorrisetto divertito.
Jackson: "e secondo te io credo ad una cazzata del genere?" gli chiese allontanandosi da lei e risedendosi sulla sedia;
Kyong: "è la verità non avrei motivo di mentirti, ma ora ti dirò tutto, così dovrai credermi per forza" rispose sbuffando.

Jackson annuì e gli fece cenno di continuare.
Kyong: "quando avevo solo 8 anni, mio padre Yoon Choi, mi insegnò a combattere in tutti i cambi, con le pistole, con i coltelli, con l'arco, faccia a faccia, da lontano, insomma tutti i tipi di combattimento esistenti sulla faccia della terra, mentre mia madre, Minsuh Choi, mi insegnava il mondo degli affari e come comportarsi in esso. Quando avevo 17 anni vennero uccisi entrambi da una gang, così io presi il controllo della loro azienda, dato che ero la loro unica figlia e dopo poco mi sposai con Dae-Ho Lee e presi il suo cognome. Avevo molto potere, tutti mi rispettavano e temevano, infatti diventai molto famosa e mi feci conoscere da tutti, non solo in Australia, ma in tutto il mondo, diventando in pochi mesi il capo mafioso più potente. Un anno dopo, più precisamente, il 12 febbraio 1998, rimasi incinta di Minho, così decisi di trasferirmi e venire qui a Seoul, cambiando anche la mia identità in Molan Lee, in modo tale da poter vivere in pace. Ricominciai la mia vita con mio marito e crescemmo Minho, ma purtroppo non avevamo abbastanza soldi e io non volevo ricollegarmi in nessun modo al mio passato, così iniziai a fare più lavori. Dopo un po' di tempo, scoprì che mio marito lavorava per te e così lo costrinsi a lasciare il lavoro appena ottenemmo abbastanza soldi, solo che lui non mi aveva detto che doveva pagarti e..." si fermò guardandolo con occhi glaciali "comunque prima di tutto questo ero Kyong Choi, il capo della mafia australiana e se non mi credi ancora puoi guardare il giorno della mia sparizione e vedrai che combacerà perfettamente con il giorno del mio trasferimento" concluse indicando il computer sulla scrivania.

Jackson accese il computer e guardò la data e la storia di Kyong Choi e tutto combaciava perfettamente, dai nomi dei suoi genitori alla sua scomparsa.

Si rigirò verso la prigioniera e dopo un attimo passata a fissarla, parlò.
Jackson: "perché hai abbandonato tutto?" chiese curioso;
Kyong: "perché tenevo di più alla mia famiglia che al potere, ma non mi aspetto che tu capisca" rispose semplicemente alzando le spalle;
Jackson: "non fai questo solo per tuo figlio vero? C'è qualcos'altro" chiese ignorandola;
Kyong: "ammetto che mi manca un po' il potere e il profumo del sangue delle vittime che uccidevo" rispose sorridendo maliziosamente;
Jackson: "bene, allora accetto il nostro accordo, io libererò te e il ragazzo, ma tu lavorerai accanto a me e rivelerai a tutti il tuo vero nome" disse alzandosi e liberando la donna.

I due si strinsero la mano, dando vita ad un accordo mortale.

Fine flashback*

Fissai mia madre sotto shock.
Io: "non p-posso crederci" balbettai stupito "perché non me l'hai mai detto?" gli chiesi tremando;
Kyong: "per proteggerti Minho, non volevo che tu crescessi come sono cresciuta io, ma le cose non sono andate come speravo" rispose sospirando "tuttavia sei libero e vivrai la tua vita, lontano da me e Jackson" concluse sorridendomi falsamente;
Io: "non lascerò in vita questo verme, ha ucciso mio padre, mamma e migliaia di innocenti... ma tu hai fatto lo stesso, perciò non capisci immagino" protestai incazzato, rafforzando la presa delle pistole;
Kyong: "infatti non capisco Minho, ma tu sei mio figlio e il passato è passato, ora voglio che tu sia in salvo, perciò abbassa quelle armi e vattene da qui" rispose freddamente indicando la porta.

Io non mi mossi di un millimetro e quando stavo per sparare, entrarono delle guardie e mi presero velocemente le pistole.
Jackson: "non fategli del male, portatelo via da qui e basta" disse prendendo le mie pistole, per poi rimetterle nelle fodere;
Io: "non lascerò che tu viva stronzo, ritornerò e giuro che ti pentirai di essere nato" gli urlai infuriato scalciando, cercando di liberarmi dalla presa delle due guardie.

Jackson sbuffò, per poi sentire una dolorosa botta sul cranio e vedere tutto nero.

🌚🌝
Fineeee
🌚🌝

~
La storia è finita e non ci sarà un sequel<3




Scherzo, lo sto già scrivendo, comunque ditemi pure se ci sono errori e leggete l'annuncio nel prossimo capitolo.

Lies and Secrets - MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora