Capitolo 19

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Wood era arrivato alla baita Margherita distrutto psicologicamente e continuava a chiedersi perché non riuscissero a trovare il colpevole.
Il detective decise di distrarsi un po', aveva proprio bisogno di staccare, solo così il giorno dopo poteva avere le idee più chiare o iniziare a guardare le cose da un'altra prospettiva. Fuori si sentivano solo il fruscio del vento gelido e qualche ululato in lontananza.
Wood si diresse in camera e ad ogni passo il pavimento scricchiolava sotto i suoi piedi, ricordava tutti gli scatoloni del padre pieni di fascicoli e forse era giunto il momento di mettere un po' d'ordine. Aprì l'armadio dove aveva infilato alla bell'e meglio tutte le carte che aveva fatto cadere qualche sera prima. Estrasse gli scatoloni e si accorse che non vi erano solo fascicoli ma anche videocassette e vecchi nastri di alcuni interrogatori: ormai tutte tecnologie obsolete. Wood cercò di sistemare i diversi fascicoli per cercare di dargli un senso e per far sì che gli scatoloni tornassero a chiudersi cosicché lui potesse sigillarli con dello scotch e trovargli una nuova sistemazione o, meglio ancora, liberarsene.
Wood passò in rassegna diversi fascicoli, era curioso di sapere che casi aveva risolto il padre, fin quando gliene capitò uno speciale tra mani lasciandolo però con l'amaro in bocca: il fascicolo parlava di Sarah e Sherry, due giovani donne scomparse venticinque anni prima.
Wood ebbe un colpo al cuore: Sherry, all'epoca, era la sua insegnante, ed era anche tra le sue preferite. Accanto a tutta la documentazione vi era una plico di foto e la prima ritraeva entrambe le amiche, giovani e sorridenti . Sotto di essa ce n'era un'altra che ritraeva solamente Sherry. Wood corrugò la fronte e cercò di fare mente locale in quanto quella foto l'aveva già vista da qualche parte.
Ci pensò per qualche minuto poi il ricordò balenò nella sua mente.
Era la stessa foto che aveva visto allo spaccio di Don. Sherry era sua moglie.
Preso da un momento di sconforto, Wood gettò tutto all'aria e decise che quella sera avrebbe dormito sul divano.
Sherry era stata la sua prima vera cotta inarrivabile, solo allora aveva scelto di ripiegare su Kelly che era alla sua portata.
Wood aveva occhi solo per Sherry, era completamente perso per la sua insegnante, le aveva fatto anche delle avances ma lei lo aveva respinto gentilmente spiegandogli che lei non poteva di certo fidanzarsi con un suo studente, per di più minorenne.
Wood non ci aveva rinunciato molto facilmente ma dopo pochi mesi aveva desistito ed aveva avuto una storia con Kelly: qualche anno dopo, in Italia, si era fidanzato con Aurora, pensava fosse l'amore della sua vita ma dopo qualche anno che aveva iniziato a lavorare per la scientifica, le cose avevano iniziato a barcollare, soprattutto lui, a causa dell'alcol. Aveva provato in tutti i modi a mettere la testa a posto, voleva davvero salvare la loro storia e ci stava provando sul serio fino a quando lei non decise di spezzargli il cuore e confessargli un tradimento. Wood non poteva accettare una cosa del genere e decise di troncare tutto nonostante il suo cuore gli dicesse di perdonarla, di passare oltre, ma il cervello gli suggeriva di cambiare perchè lei non lo meritava. Aveva fatto tanti sbagli, tanti errori, non era un santo ma stava cercando di sistemare le cose, ma a quanto pareva lui era l'unico a tenerci per davvero: una volta che ti tradisce, ti tradirà sempre, si disse e decise di lasciarla andare anche se con lei se ne sarebbe andato un pezzo di lui.


Wood scivolò nel sonno senza quasi rendersene conto, ma quello che successe dopo lo spaventò molto: un altro episodio di paralisi del sonno.
Durante quel sonno a occhi aperti, la cosa che più lo spaventava era la presenza di una o più sagome nere che tutti coloro che soffrivano di questi incubi descrivevano come "ombre tridimensionali" di cui non si vedeva il volto.
Inizialmente se ne presentava solamente una e con il passare del tempo arrivavano a diventare persino tre, giungendo poi a trasformarsi in un "gatto" con gli occhi rossi che finiva per alloggiare sul petto dell'immobilizzato. Purtroppo, durante tutto l'incubo, Wood aveva la sensazione di vivere una vita reale, immobile, ma non potendo né scappare, né urlare e tantomeno svegliarsi per propria volontà. Qualche tempo prima aveva fatto delle ricerche e aveva trovato un'opera d'arte, l'incubo di Johann Heinrich Füssli, che ritraeva quel famoso felino, con la faccia da gargoyle,  sul petto. Gli incubi di Wood non erano ancora arrivati a tanto ma aveva sentito parlare  dell'esistenza di universi o mondi paralleli, qualcuno invece insisteva sul fatto che la prima sagoma nera che si presentava fosse il diavolo in persona. Con il passare del tempo, le ombre, i demoni, o qualsiasi cosa appariva durante il "sogno", arrivavano persino ad arrecare danno a colui che dormiva a occhi aperti, facendogli percepire del dolore persino quando si svegliava e quella volta sembrava essere successa anche a Wood: la paralisi del sonno gli aveva giocato un brutto scherzo in quanto la figura nera che era comparsa quella volta, aveva le sembianze di Sherry. Non potè vederla in faccia ma era sicuro che fosse lei fino a quando non cambiò aspetto e giocandogli nuovamente un colpo basso, sembrò diventare Elisabeth.
Wood si svegliò di colpo, era tutto sudato e intontito. Si disse che doveva risolvere il caso il prima possibile, doveva farlo per Elisabeth ma anche per lui, come forma di riscatto per quello che era successo in Italia, sapeva di valere molto di più di quello che dimostrava ed era arrivato il momento di concentrarsi sul serio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22, 2022 ⏰

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