Era pomeriggio inoltrato, il viaggio verso la casa della famiglia Child fu breve, come sempre, e Wood sperava di trovare la ragazza a casa. La scuola era finita da qualche ora ma non sapeva se Rachel fosse a casa a studiare o in giro con delle amiche.
Ad aprire la porta, come tutte le altre volte, fu Holly, sempre meno sorpresa di vederli lì. Quando i due agenti chiesero della figlia, la madre della ragazza gli indicò la stanza con un gesto della testa.
Wood bussò alla porta della cameretta e dopo aver sentito "avanti" da parte di Beth, spalancò la porta. La ragazza era seduta sempre al suo posto alla scrivania e i due detective, senza aspettare nessun invito, si sedettero nuovamente sul suo letto.
«Ci dispiace disturbarti ancora» disse Doe. Tra i due era quello con più tatto e gentilezza, mentre Wood, con poco più la metà dei suoi anni, risultava rozzo, invasivo e per niente delicato, in nessuna situazione.
«Volevamo farti ancora qualche domanda» continuò Wood.
La ragazza si girò verso l'uomo, sospirando.
«Per te va bene?» chiese il detective.
Rachel alzò le spalle come per dire "e anche se non mi andasse bene, dovrebbe andare bene per forza".
«Il bambino è di Peter?»
Rachel sgranò gli occhi, il cuore iniziò a batterle talmente forte che persino i due agenti potevano quasi sentirlo battere. Il volto della ragazza diventò paonazzo dall'imbarazzo e, per un momento, Wood la vide trattenere il respiro.
«S-si» rispose lei.
«Ne sei sicura?» le chiese di rimando Doe.
«C-certo» cercò di tagliare breve Rachel.
«Ci sono delle voci in paese» continuò Wood. «Si dice che il bambino non sia di Peter e che tu sia corteggiata da tutti.»
La ragazza si arrabbiò: «Il bambino è di Peter, il mio fidanzato. Di chi dovrebbe essere?! E non sono corteggiata da tutti, siamo solo tutti amici visto che in questo paese siamo in due gatti!»
«Ci scusiamo per averti fatto queste domande poco appropriate» disse Doe scusandosi anche per Wood, ma l'altro uomo sapeva che non erano inappropriate, era tutto parte del gioco e tutte le domande erano fondamentali per cercare di arrivare al colpevole.Una volta lasciata la casa dei Child, Wood e Doe decisero di chiamare gli altri ragazzi di Rivermountain in commissariato per cercare di scoprire se Rachel diceva la verità. Sembravano arrivati ad un punto morto, quindi bisognava vagliare tutte le possibilità, trattare tutti i cittadini come sospettati e cercare di interrogarli tutti, qualcuno doveva di certo sapere qualcosa, anche di minuscolo, ma che prima o poi avrebbe condotto Wood alla soluzione. Dopotutto Wood sapeva che i giovani si confidavano tra di loro piuttosto che con i genitori, quindi era arrivato il momento di provare a vedere se qualcuno dei ragazzi sapeva qualcosa su Rachel.
Glenn, Jo e Daniel arrivarono in commissariato tutti insieme. Doe li fece sedere nella piccolissima sala d'aspetto e disse loro di aspettare qualche minuto. Wood era già pronto nell'unica stanzetta che avevano a disposizione e non vedeva l'ora di iniziare. Il locale dove si trovava Wood non era molto grande, le pareti erano scure e al centro della camera vi era un tavolo e due sole sedie, la luce era soffusa e l'aria un po' stantia. Al suo interno non vi erano rumori se non i soli passi di Wood mentre i suoni e i brontolii della centrale non riuscivano a varcare la soglia della porta chiusa. Nella stanzetta mancava una cosa importante, il doppio specchio, ma Wood si disse che non poteva pretendere, non c'erano telecamere per la città e lo sceriffo non era dotato nemmeno della strumentazione di base che di solito usava la scientifica, così avrebbe dovuto fare alla vecchia maniera, rimboccarsi le maniche e scrivere molto velocemente su un taccuino.
«Okay, ragazzi» disse loro Doe guardandoli dall'alto verso il basso. «Grazie per essere venuti. Volevamo solo farvi qualche domanda, se per voi va bene.»
I ragazzi mossero la testa in un sì piuttosto convinto.
«Uno per volta, verrete con me. Sarà solo una chiacchierata, ci saremo io e il detective Wood.»
Doe disse a Storm di restare con i ragazzi, nel caso avessero avuto bisogno di qualcosa, ma la verità era che aveva messo la ragazza di guardia nel caso i giovani si fossero scambiati confidenze o idee importanti per l'indagine. L'idea era stata di Wood, in Italia usavano le telecamere ma a corto di mezzi, si era accontento di Storm.
Il primo ad essere interrogato fu Daniel, un ragazzo biondo con i capelli lunghi e mossi fin sopra alle spalle, aveva gli occhi chiari e il sorriso storto e giallo di chi non aveva mai visto un dentista, ma non ne cavarono un ragno dal buco, sembrava non sapesse nulla, nemmeno di stare al mondo: il suo alibi sembrava reggere ma avrebbero dovuto verificarlo ugualmente.
«Dove eri la notte del trentuno gennaio?» chiese Wood.
«Ero a casa di Glenn e Jo. Avrebbe dovuto venire anche Peter ma all'ultimo ha cambiato idea.»
«Perché?» Gli agenti sapevano già la risposta ma un'ulteriore conferma dell'alibi del ragazzo non sarebbe andata a discapito di nessuno.
«È uscito con Rachel.»Il secondo a partecipare all'interrogatorio fu Jo, un ragazzo non molto alto ma affascinante, con i capelli rasati ai lati della testa mentre il resto lo aveva raccolto in un piccolo codino, aveva gli occhi castani tendenti al miele.
Anche Jo, come l'amico sapeva ben poco e Wood decise di cambiare strategia per vedere se riusciva ad ottenere più informazioni.
«Raccontaci qualcosa di te e dei tuoi amici» lo esortò il detective.
«Siamo tutti e tre single, Peter è l'unico fidanzato... Anche se in realtà Caroline è interessata a me da sempre.»
«È una bella ragazza?»
Jo storse il naso e la risposta fu chiara ad entrambi gli agenti.
«Forse preferisci Rachel?» chiese immediatamente Wood. Secondo Kelly, la ragazza era molto corteggiata, così voleva testare per pettegolezzo.
«Assolutamente no! Siamo solo amici, scherziamo e ridiamo, ma lo fa con tutti. Perché questa domanda?»
«Pura curiosità. Voi ragazzi sapevate che era incinta?»
«No, lo abbiamo scoperto da poco anche noi: Peter lo ha raccontato a tutti mandandoci un SMS sul cellulare.»
«E hai trovato qualcosa di strano in quello che vi ha scritto?»
«No» rispose Jo alzando le spalle.
«Quindi avete dato tutti per scontato Rachel fosse incinta del vostro amico...» concluse Wood. Il ragazzo non capì immediatamente se il detective gli avesse rivolto una domanda o era una semplice affermazione.
«Beh... Sì.»
Mentre parlavano dell'argomento "bambino", Jo sembrava agitato e cercava di non darlo a vedere ma Wood, che sapeva leggere il linguaggio non verbale del corpo e capì immediatamente che nascondeva qualcosa, lo lasciò andare. Con ogni probabilità, il ragazzo avrebbe parlato con l'amico nella saletta d'attesa e il motivo dell'agitazione sarebbe venuto fuori in pochi secondi, tutto sotto gli occhi vigili di Storm.
Per ultimo, interrogarono Glenn. Era totalmente diverso dal fratello anche se erano gemelli: era alto e magro, aveva le sopracciglia folte e a tratti sembrava leggermente strabico. I capelli erano completamente rasati, gli zigomi sporgevano appuntiti in mezzo al viso e un piercing fatto ad anello attirava tutta l'attenzione sul naso aquilino. Gli fecero le stesse domande fatte agli altri e le risposte furono tutte abbastanza simili.
«Quindi il figlio è di Peter?» chiese Wood con un tono della voce piatto.
«Credo di sì» rispose Glenn.
«Credo?»
«Sì.»
«Quindi non ne sei sicuro.»
«No.»
«E di chi potrebbe essere se non di Peter?»
«Non lo so.»
«Perché dici che non sei sicuro che il figlio sia del tuo amico?»
«Non lo so.»
«Avanti, Glenn! Se sai qualcosa, devi dircelo. Una persona è morta e forse è stato proprio a causa di questo bambino!»
«Va bene. Ho scoperto che il figlio non è di Peter!»
Ecco l'informazione che Wood stava aspettando da tutto il pomeriggio.
«Mio padre è il pastore della città. So che ci dovrebbe essere il segreto professionale...» Glenn intendeva il sigillo sacramentale, ed era stato violato. «...Ma mio padre era sconvolto da quello che aveva sentito. Ha detto che Rachel era andata da lui a confessarsi e gli aveva rivelato questo peccato. Lui si è sfogato con noi, so che non doveva farlo, ma era turbato.»
«E ti ha anche detto di chi era il bambino?»
«No, si è pentito immediatamente di aver tradito il segreto tra pastore e fedele e non ci ha più detto nulla. La prego, non gli faccia perdere il lavoro.»
Glenn non voleva che il padre venisse scomunicato e a Wood non importava far scomunicare un pastore che sarebbe stato fondamentale per le indagini, soprattutto se avesse collaborato.
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Un Fiume di Bugie
غموض / إثارةVenerdì 31 gennaio 2020, Rivermountain, Wyoming. Elisabeth viene assassinata nella sua farmacia e il colpevole sembra aver sistemato malamente la stanza per inscenare una rapina andata male. Il detective Christian Wood, dopo essere stato licenziato...