Chapter 10: Kei, Ren e Miyako - Le Origini

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Kei aveva compiuto undici anni.

Era un bellissimo Alpha, con sempre un broncio sul viso angelico ma estremamente gentile. Ricevette, quel giorno, due regali particolari.

Il primo, decisamente per nulla voluto, un fratellino dai suoi eccentrici genitori.

«Kei, questo è il tuo fratellino Ren. Voglio che tu ci vada d'accordo, figlio mio!» gli aveva detto suo padre.

Sua madre non gli aveva neppure prestato attenzione; quel compleanno si era trasformato in una festa per il nuovo arrivato e lui era stato messo in ombra.

Il secondo regalo, quello più bello, invece, gli fu dato nel momento stesso in cui si avvicinarono un uomo e una donna dai volti molto gentili.

«E' un piacere conoscerla, Takahashi-sama» salutò il nuovo giardiniere.

«Spero di poterla assistere al meglio!» fece eco sua moglie, prossima cameriera.

Dietro la sua gonna lunga si nascondeva una bambina della sua stessa età con dei particolari capelli lisci e rossi e degli occhi del suo stesso colore, il viola.

«Miyako, non essere timida e presentati al signorino Kei come si deve» invitò la donna.

Lei fece un inchino profondo con le guance un pochino rosse...



Negli anni avvenire, Kei imparò presto che suo fratello minore era nato un Quirk spettacolare e forte, capace di salvare vite ma anche di porne fine nel modo più brutale possibile. Il suo Quirk era chiamato Shinigami.

Dopo il quarto anno di età di Ren, Enmei suo padre e Fujiko sua madre, smisero di venirlo a trovare e Kei crebbe sotto la supervisione dei genitori di Miyako, Daisuke e Chinatsu Suzuki e delle costanti visite di Minato Tsukishima, storico dottore della famiglia Takahashi.

A Kei non importava di essere stato dimenticato perché ritenuto debole, un Alpha difettoso per via del suo errore genetico che veniva fuori ogni qualvolta che usava il suo Quirk Bubble.

Lui era felice. Si era perfino innamorato di Miyako e i due divennero presto amanti, condividendo perfino insieme Calore da Omega e Rut da Alpha.

Le cose andavano davvero bene fino a quando in un giorno di pioggia, Kei fu improvvisamente convocato a Shimada, la residenza ufficiale della prestigiosa famiglia Takahashi.

Soprattutto il potente Alpha Enmei era un imprenditore di successo. Da solo era riuscito a dare una svolta importante nella fabbricazione di medicinali, molto spesso, però, aiutato dallo Shie Hassaikai.

«Devo andare, Miyako-chan. Sarò di ritorno nel pomeriggio. Non aprire a nessuno, d'accordo?» disse premuroso Kei.

Lei annuì, lui le baciò famelicamente le labbra. Le prese, come da abitudine, una ciocca di capelli e l'annusò voluttuoso. Si salutarono.

Fuori il cielo era nuvoloso, i lampi facevano capolino tra i cumulonembi e le cime degli alberi che recintavano naturalmente l'abitazione frusciavano nel vento.

Miyako chiuse la porta con un sospiro. Già gli mancava il suo Kei, però...

Con un grande sorriso si avvicinò ad un grosso specchio tra una colonna di marmo e un quadro di un cavaliere del periodo Edo. Si tolse il grembiule, sbottonò la sua uniforme nera. Il suo ventre era rotondo ed ormai era alla sua decima settimana di gravidanza.

Sì. Era rimasta incinta nell'ultimo calore.

Da allora c'erano state poche volte in cui Kei le aveva dato amore per via di costanti impegni da parte di Enmei che, nonostante tutto, aveva elogiato e riconosciuto l'intelligenza del suo primogenito.

Katsu, la Nostra più Grande VittoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora