Chapter 2: Tra Sonno e Risveglio

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Quando Izuku dischiuse gli occhi la prima cosa che vide fu un'elegante stanza in stile occidentale e barocco, dall'altissimo soffitto e una vetrata molto ampia.

Era in un letto matrimoniale, con addosso una camicia da notte color écru finemente ricamata e leggermente trasparente.

Aveva una confusione tale nella sua povera testa che avvertiva un pulsare insistente alla tempia e alla nuca. Izuku sibilò leggermente.

La sua mano volò sulla pancia come da abitudine e fu con quel semplice gesto che tutto gli venne in mente. Sussultò, sbarrando gli occhi nel vuoto.

Era stato catturato da quel Kei! Dove lo aveva portato? Perché era in quel nuovo ambiente e chi era stato a spogliarlo?

Izuku si rese conto di non avere l'intimo. Ringhiò in frustrazione mentre scendeva cautamente dal letto per avvicinarsi all'ampia vetrata accompagnata da preziose tende scarlatte.

Fuori il cielo era cristallino, qualche nuvola sporcava l'orizzonte rifinito da cime infinite di alti alberi. Scorse delle montagne di un colorito azzurrato quasi inglobate da un fitto strato di nebbia. In basso spiccava un immenso e curato giardino recintato.

«Dove sono finito?» si chiese sospirando.

All'elegante porta di prezioso legno, impreziosita da rifiniture in vero oro, udì un tocco. Izuku non rispose, si limitò ad accogliere una cameriera con un'occhiata dubbiosa.

«Ben svegliato, Izuku-sama. Le ho portato uno spuntino».

L'altro la seguì con sguardo diffidente, dopodiché domandò: «Mi scusi... lei sa dove mi trovo?» per poi avvicinarsi cauto.

La donna poggiò il vassoio sul comodino con evidente nervosismo nonostante fosse stampato un sorriso sul suo viso candido. I suoi occhi violacei guizzarono da Izuku alla porta.

«So che è confuso, ma questa è la sua casa, Izuku-sama. Il padrone, Takahashi-sama verrà a trovarla più tardi. Nel frattempo si riposi».

«Aspetti! Che cosa significa?» esclamò il verdino.

La donna si inchinò rispettosamente e con grande fretta uscì. Prima che Izuku potesse raggiungerla fu chiuso a chiave dentro la stanza.

Sospirò frustrato.

Era tutto così irreale! L'Omega si passò una mano sui capelli prima di decidere di sedersi a letto e controllare cosa le avesse portato la cameriera. Sul vassoio c'era una zuppa calda, del petto di pollo in umido accompagnato da verdure ben cotte e poco condite e una macedonia di frutta di stagione.

Izuku vide accanto ad un grosso bicchiere d'acqua una pillola trasparente ed ovale.

La raccolse tra pollice ed indice per studiarla. Era chiaramente inodore.

In un guizzo di rabbia la schiacciò nel pugno.

Non poteva rimanere lì! Izuku si avvicinò alla finestra pronto per usare il suo Quirk ed evadere. Era tempo di agire!

Eppure, nonostante la piena concentrazione, il suo corpo non fu pervaso dal suo potere e il suo pugno non frantumò affatto la vetrata. Si fece solo male le nocche al colpo che duramente inferse.

I vetri rimasero perfettamente integri, con solo l'alone della sua mano impresso su.

Il panico gli fece salire un brivido di terrore lungo la schiena.

Gli avevano tolto l'One for All? Il suo bambino stava bene?

Izuku tremava vistosamente e non riusciva a smettere di frignare con le braccia avvolte intorno al suo stomaco. E mentre scivolava sulle ginocchia il suo pensiero volò a Katsuki.

Katsu, la Nostra più Grande VittoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora