𝓗𝓪𝓮𝓵𝔂
Il mio cuore continua a battere.
Sembra non voler più cessare.
Come se non avessi il controllo di ogni singola cellula del mio corpo.
«Sei bellissima», è proprio lui che mi manda in tilt.
Sto provando a resistere, ma con pessimi risultati. «Non senti niente?», mi sta facendo una domanda ironica?
Sono tutta un brivido e vorrei ancora di più.
Non mi sono mai sentita così per nessun ragazzo. Non che io possa fare dei paragoni. Credo che mai nessuno avesse il desiderio di "avermi davvero".
Nei suoi occhi leggo interesse, ma solo fisico.
Tutte queste vibrazioni, non sono solo frutto dei suoi baci, ma anche del modo in cui mi fa sentire.
Facendomi baciare con così tanta passione, mi sta permettendo di disobbedire a Sally. Le avevo detto, che non ci sarebbe stato niente e che non mi sarei fatta ingannare da lui.
Eppure il mio corpo mi dice ben altro.
«Dobbiamo fermarci», gli sussurro tra un bacio e l'altro.
Non sembra che abbia voglia di prendere in considerazione la mia proposta.
Anzi la sua eccitazione aumenta sempre di più.
«Ho voglia di te», i miei campanelli di allarme iniziano a suonare.
Vuole farlo con me? Vuole soltanto questo? Sally aveva ragione?
Mi allontano, cercando di guardare un'altra direzione.
«Cosa succede?», si accorge del mio cambiamento.
«Forse è meglio smetterla», mi slego dalla sua prese e mi avvio perso la porta.
Non dovevo nemmeno appartarmi qui, però il diavoletto che c'è il me ha vinto.
Esperienza di coccole dietro una discoteca fatta. Posso andare a riprendere mia cugina, prima che abbia una ramanzina pronta per me.
«Haely, lo sai che tu mi piaci», è l'alcool che sta parlando, oppure è la voce della verità?
E da quando gli piaccio?
«Io non so niente», so soltanto che non dovrei stare qui con lui.
Non so se posso fidarmi, è pur sempre un giovane ragazzo.
«Non sarei qui con te, ma mi starei scompando una tipa qualunque», in men che non si dica il mio stomaco riceve una pugnalata. Non riesco ad identificare questa sensazione. Non dovrei provare nessuna forma di gelosia le lui.
Simon non è niente per me.
Magari se me lo continuo a ripetere mentalmente, potrei auto convincermi.
«Allora vai da loro», il mio piano per non sembrare una gelosa psicopatica si è appena suicidato, insieme al mio autocontrollo.
Apro la porta, per poi sporgermi verso la folla.
Simon non è l'unico ragazzo che esista.
Io posso avere chiunque desideri.
Ma allora perché continuo a voltarmi verso la sua direzione?
Lo guardo per l'ultima volta.
Sembra molto confuso, ma è normale visto che non è per niente sobrio.
«Ci vediamo Simon», sono le ultime parole che gli rivolgo prima di andare da Sally.
Ci metto poco a trovarla.
Sta ballando, ma non con un ragazzo.
Ci sono almeno tre ragazzi attorno a lei.
«Haely vieni qui!», mi urla di avvicinarmi.
Non sento cos'altro dice, a causa della musica molto elevata.
«Hai bevuto?», le chiedo. Guardo il suo viso attentamente. I suoi occhi non sembrano rossi, ma la sua pelle è molto lucida.
«Giusto un pochino! Anche tu dovresti», mi afferra la mano, per voi avvicinarsi al mio orecchio. «Questi ragazzi sono molto generosi. Fatti offrire da bere!», da ciò che mi propone, posso dedurre che lei abbia fatto così.
A me non va proprio di scroccare da bere a questi sconosciuti.
«Che ne dici se ci spostiamo?», mi sono ritrovata anch'io al centro che era stato creato attorno a mia cugina.
Soltanto che io odio immensamente stare al centro dell'attenzione.
«Preferisco che tu vada da Simon, piuttosto che smettere di divertirmi».
La sua affermazione mi sta ferendo.
Perché riversa il suo odio per Simon verso i miei confronti?
«Non potrai odiarlo per sempre!», mi avvicino a lei per urlarglielo.
Ho capito che vuole mettermi in guardia da lui. Sono la sua cugina più piccola, siamo cresciute insieme e tiene a me ed al mio cuoricino.
Ma prima o poi dovrò stare con qualcuno. Anche se questo qualcuno sia come Simon, che non voglio relazioni o che abbia soltanto i pensieri rivolti al lavoro, questo non esclude il fatto che io non debba provarci.
Sono nata anche per amare e se forse chiedo tanto, vorrà dire che cambierò soggetto.
«Se non vuoi che mi senta con Simon, vorrà dire che te ne farai una ragione», chiunque può avere la sua stessa mentalità. Magari chissà potrei persino innamorarmi di un killer, che sa spaccarsi per normale senza problemi.
In quel caso cosa potrebbe fare? Non può fare nulla, in qualsiasi contesto o con qualsiasi persona io stia.
«Lui non ti merita! Lui non merita l'amore di nessuno!», devo sempre ricordarmi che Sally non è in sé e che attorno a noi ci sono tantissime persone.
Non fanno caso a ciò che ci urliamo addosso, ma io si.
La sua voce è sempre più vicina al mio orecchio.
«Abbiamo tutti il diritto di amare!», mi sono stancata di discutere.
Sono qui per divertirmi.
Il dover rinunciare a Simon mi fa male, anche se lo conosco da poco tempo, sento che di lui posso fidarmi.
«Ha ucciso il mio amore. Per me può andare all'inferno».
Ecco la frase che chiude in bellezza tuttio.
Finalmente capisco che il problema non è Simon come persona, ma per ciò che è successo. Lei non l'ha mai perdonato, mi ha fatto credere che non ci desse più importanza. Non è così.
Lo odia così tanto, che anche se morisse in questo istante, sarebbe soltanto felice.
La Sally che conoscevo io non era così.
Aveva un grande cuore, non portava rammarico, ma sopratutto non mi aveva mai ferita.
Questa volta non lascio dietro di me Simon, anzi mi volto e lascio mia cugina in pista.
Dovrei occuparmi di lei, dovrei anche starle accanto e provare odio verso Simon.
Invece faccio l'unica cosa, che non avrei dovuto.
Prendo il cellulare dalla mia piccola borsetta.
Cerco il suo nome dalla rubrica e lo chiamo.
«Haely sei tu?!», risento la stessa musica della discoteca direttamente dal mio cellulare.
«Si. Dove sei?!», cerco di avvicinarmi ancora più vicino a me il cellulare.
«Sono sopra di te», alzo la testa e lo vedo nel privè.
«Portami via da qui», non gli dico altro.
Esaudisce il mio desiderio e scende in pochissimo tempo.
Non voglio ascoltare quello che la gente dice di lui.
Non voglio ascoltare quello che mia cugina prova per lui.
Ma voglio ascoltare il mio cuore, che muore dalla voglia di stare con lui.
STAI LEGGENDO
Caduti nell'oblio.
ChickLitCome poteva un ragazzo soffrire così tanto per qualcosa di cui non aveva colpa? Simon si tormentava da due anni. Non vedeva l'ora che la sua vita finisse. Ogni giorno era una lotta continua. Non riusciva a smettere di pensare a quella sera. Il bagl...