𝓣𝓮𝓻𝔃𝓸 𝓬𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸

29 12 17
                                    

𝓢𝓲𝓶𝓸𝓷

Sono andato via.
Di nuovo.

Sally mi odia profondamente e non posso nemmeno darle torto.
Ho ucciso il ragazzo che amava.

Venire fin qui è stata una pessima idea. Tutta la mia cittadina si è riunita per celebrare la morte di Matt.
Questo non ha fatto altro che ricordarmi, che il mio migliore amico non c'è più. Nessuno potrà riportarlo indietro e nemmeno tutte queste onoranze funebre serviranno a qualcosa.

Prima di partire non ho avvisato nemmeno i miei genitori, dicendo che avrei partecipato.
Mia madre era da settimane, che mi pregava di esserci, eppure non era servito a convincermi, poi il senso di colpa ha avuto la meglio.

«Sally è solo triste. Non ce l'ha con te», mia madre cerca di tranquillizzarmi. Sebbene entrambi sappiamo la verità.
Lei non è triste per la morte di Matt, ma è arrabbiata con me per questo.

In questi due anni, ha deciso di riversare la colpa su di me.
All'inizio mi è andata bene.
Cioè anch'io mi sono odiato, quindi una persona in più non avrebbe fatto la differenza.

«Pensa che abbia ucciso Matt», dico a voce roca. Mia madre sa benissimo quanto sia stato male per questo.
Ma ancora di più sa quanto fossi legato al mio migliore amico. Non gli avrei mai fatto del male, anche se quella notte sarebbe stato meglio non guidare. «Tesoro. Sai benissimo che la sua morte è stata un incidente», non ho voglia di discutere. Mi alzo dal divano, per poi voltarmi verso di lei. «Vado a fare due passi», mi serve per distrarmi.

Mia madre farebbe di tutto, se solo fosse possibile, per farmi dimenticare tutto ciò che è successo quella notte.

La mattina appena sveglio, non ricordo quello che ho vissuto. Quei pochi minuti potrei definirli, come se fossero i miei minuti di pace. Dove non sento più niente, soltanto i primi raggi del sole che mi colpiscono il viso.
Quando riesco ad avere la mente lucida, inizio a sentire un vuoto dentro.
Esso è il mio senso di colpa.
Come ho potuto mettere fine alla sua vita? Sono sicuro, che se fosse ancora vivo sarebbe diventato un ingegnere aerospaziale. Da piccolo era fissato con gli aerei, infatti in camera sua c'era una collezione intera di aerei in miniatura.

La casa dei miei genitori, un tempo anche la mia, è piccola ed è racchiusa da un grande giardino che si affaccia nel vicinato.

Ho sempre amato il mio quartiere, ma dopo che tutti i vicini hanno iniziato a parlare male di me, ho pensato che non fosse più un posto adatto per poterci vivere.

In un primo momento ho pensato, che andare da Sally per chiarire sarebbe stata una buona idea, però adesso che sto a pochi passi da casa sua, mi sento uno stalker.

La casa di Sally, è veramente enorme.
Hanno giardino che circonda buona parte dell'aria, dietro possiede anche una piscina composta da un idromassaggio.

Infatti, mi ricordo benissimo quando noi tre decidemmo di fare un bagno lì.
Erano le sette del mattino ed eravamo svegli dal giorno prima, ma essendo ancora sedicenni ci elettrizzava l'idea di fare after.

Un volta arrivato davanti alla porta decido di suonare il campanello.
Le mani mi tremano, so già che potrebbe non prenderla bene.
La porta viene spalancata, però ad aprirla non è lei.
È un'altra ragazza.
L'avevo già vista il giorno prima.
La ispeziono per bene.
I suoi capelli sono ancora più biondi di come ricordassi.
Un ciuffo un po' corto le ricopre gli occhi, ma riesco comunque a vedere il colore. Sono verdi. Di una tonalità fredda, di quelle che ti bruciano dentro.
La forma è molto felina e di conseguenza sexy.

Non riesco a guardarla più del dovuto, perché mi sento urlare contro. «Con quale coraggio ti presenti qui?», afferra la ragazza dal polso, per allontanarla dalla mia visuale.
«Sono qui, per chiarire», nel suo viso esplodono mille tonalità diverse di rosso. È completamente arrabbiata.

«Fai una cosa buona per tutti. Ritorna da dove sei venuto», non mi da il tempo di controbattere che mi chiude la porta in faccia.
Sono un caso perso e non riuscirò a parlare con lei.
Non potrà mai capire come mi sento.
«Ehi!», mi volto. Alle mie spalle si trova la ragazza che è sempre in compagnia di Sally.
È proprio lei, che cerca di attirare la mia attenzione, fin quando non si avvicina a me. «Dovresti dare tempo a Sally. Qualche cosa tu abbia fatto le passerà», non posso fare a meno di fare un sorrisetto.

Questa ragazza pensa di conoscere bene Sally, ma io so già com'è.
A lei non importa di nessuno, anzi gli importa di qualcuno solo quando l'ha perso. Ha fatto così con Matt e sicuramente lo rifarebbe anche con me. Crede di poter decidere le sorti di chiunque, di poter decidere se qualcosa possa essere vista come giusta o sbagliata.

Se avesse veramente amato Matt, alla prima occasione non ci avrebbe pensato due volta a limonarsi il primo che le parlasse.

«È senza cuore. Non mi meraviglia che non voglia parlarmi», è più facile per lei attribuire tutte le colpe su di me.

Sia io che lei sappiamo cosa sia successo e se per avere la coscienza apposto deve odiarmi. Che lo faccia pure.
«Che stai dicendo! Mia cugina è fin troppo buona», mi sono bloccato alla parola cugina.

Che Sally avesse una cugina è una cosa nuova e che fosse proprio davanti a me, è ancora più impensabile.
«Da quando ha una cugina?», non le somiglia per niente.
Almeno fisicamente, se poi si rivela anche psicopatica è un altro discorso.
«Da sempre!», forse lei è la persona giusta che potrebbe aiutarmi. Eppure fin ad adesso non la vedo molto collaborativa.

«Perché non mi dai una mano, per poter chiarire?», le domando, ma dal suo sguardo percepisco stupore.
Non pensava che potessi chiederle aiuto? Non si vede che sono disperato?
Non tanto perché io possa tenere a Sally, ma lo faccio per il mio migliore amico, perché sono certo che volesse che noi due andassimo d'accordo. All'inizio ci trovavamo bene insieme, avevamo creato anche un bel gruppo per le nostre uscite.

«In tutto ciò, cosa ci guadagnerei?»,
mi chiede attorcigliando le labbra.
C'era da scommettere che non sarebbe stato facile convincerla.

«Tutto quello che vuoi», affermo per poi farle l'occhiolino, accompagnato dal miglior sguardo sexy che avessi mai fatto.

In passato molte ragazze, mi hanno detto che sono affascinante. Quindi perché non usare tutto questo per dei vantaggi personali ?
Se riuscissi a recuperare i miei rapporti con Sally, anche il peso che ho sulle spalle diminuirebbe.
Vorrei poter fare tutto quello che Matt farebbe, se solo potesse..

Caduti nell'oblio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora