𝓟𝓻𝓸𝓵𝓸𝓰𝓸

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𝓢𝓲𝓶𝓸𝓷

2 anni prima.

Strano ma vero, finalmente è arrivato il weekend anche per me.

Aspetto sempre con gioia questo fine settimana, poiché dopo le superiori ho deciso di mollare il college per poter finalmente lavorare. Questa è stata la scelta più saggia che avessi mai fatto. Seppure non mi sono dedicato allo studio, i miei legami con i miei ex compagni di classe sono rimasti identici.

«Matt, sei pronto?», chiedo al mio migliore amico, che al momento è impegnato a specchiarsi per poter capire quale sia l'outfit giusto per stasera.

Ci siamo messi d'accordo per una serata diversa dal solito;
infatti abbiamo optato per una festa privata in onore dei vecchi tempi.

Matt Moore è l'amico che tutti vorrebbero.
Ci conosciamo letteralmente da una vita. Le nostre madri erano amiche fin dai tempi del liceo;
quindi la nostra è stata una crescita sincronizzata.
Ho sempre voluto essere come lui. Oltre ad avere una bellezza sconvolgente, come il tipico ragazzo californiano, biondo ed occhi azzurri, possiede anche un cuore d'oro.
È quella persona che c'è sempre nel momento del bisogno, che è disposto a fare di tutto per il prossimo.

«Amico! Stavo pensando a tutte le ragazze che potresti scoparti stasera », mi da una pacca sulla spalla, ridendo sotto i baffi. Io sono quello che spezza il cuore a tutte, ma sempre senza volerlo. Non ricordo nemmeno l'ultima relazione che abbia avuto.
Non perché non le volessi, ma penso che sia inutile stare con qualcuno per cui non provo amore.

«È più probabile che tu stia con Sally», lei è la sua scopamica da almeno tre anni. È molto estroversa come ragazza, infatti ha messo le carte scoperte dichiarando di non volere niente di serio. Dovrebbero essere tutte così, ma il genere femminile è troppo difficile da comprendere, perlomeno si risparmierebbero un cuore infranto ed incompenso avrebbe solo piacere.

«A proposito di Sally. Abbiamo chiuso», mi volto verso lui sconvolto.

«Che stai dicendo?», ho sempre pensato che prima o poi si sarebbero messi insieme.

«Ieri mi ha detto di amarmi», non sono neanche sorpreso, è normale che dopo tutto questo tempo accadesse.

Lo sanno tutti come finiscono queste storie. «Io per lei non provo nulla. Sai cos'è la cosa peggiore? È che non voglio nemmeno che stia male», sicuramente si sentirà distrutto per ciò. Ha questa strana abitudine di mettersi sempre sulle spalle i dolori degli altri. Addirittura se il dolore è causato da lui stesso, ciò che sente sarà due volte più pesante.
Lui non farebbe mai del male a nessuno, nemmeno contro la sua volta.
Credo che tutto ciò era prevedibile già dalla prima volta in cui diedero inizio alla loro avventura.

«Stasera bevi per dimenticare», ma dubito che l'avrebbe dimenticata, soprattutto quando anche lei si sarebbe trovata alla nostra stessa festa.

L'area della festa è molto calorosa, ci stanno a destra e sinistra ragazzi che limonano di continuo. Credo di essere uno dei pochi, che non stia facendo niente, se no da baby-sitter al proprio migliore amico. Non ho pensato minimamente che si sarebbe ridotto uno schifo. Barcolla da un lato e dall'altro. Anche la sua camicia bianca, che prima del nostro arrivo è stata stirata appositamente da sua madre, adesso è completamente stropicciata.
Si vede lontano un miglio che è ubriaco marcio.
Tutto questo per colpa di Sally, che appena è arrivata alla festa ci ha provato spudoratamente con chiunque. Prima dichiara il suo amore a Matt e poi lo rimpiazza con chiunque respiri.

«Posa questo bicchiere, ormai ne avrei bevuti più di venti», gli tolgo il bicchiere dalle mani per posarlo lontano da lui.

«Per l'esattezza sono ventitré», almeno sa ancora contare. «Simon mi devi portare via da qui», lo dice guardando verso la mia sinistra. Lì si trova la figura di Sally, impegnata a limonarsi un ragazzo. Si è anche vestita con un vestito corto, che le arriva ben sopra il suo ginocchio e lascia intravedere la sua biancheria intima. Il vestito continua ad alzarsi a causa del suo modo di strusciarsi contro gli altri.

Matt va verso il parcheggio, senza nemmeno aspettarmi. Sicuramente vedere la ragazza con cui ha avuto a che fare fino a ieri comportarsi come se non gli importasse di lui, deve renderlo davvero nervoso.
«Vuoi aspettarmi? Non ti reggi nemmeno in piedi», va verso la mia auto. Gli sto letteralmente correndo dietro. Per fortuna la mia auto è parcheggiata molto vicino all'entrata dell'abitazione.
Apre lo sportello ed entra, ma prima di chiuderlo vomita tutto fuori. Osservo il mio migliore amico con il volto chinato a terra, per buttare tutto lo schifo che ha bevuto poco prima. Gli porto un fazzoletto così può almeno pulirsi un pò.

«Perfetto, perlomeno non mi hai vomitato in auto». Per fortuna non ho bevuto nemmeno un goccio d'alcool.
Se solo avessi bevuto saremmo tutti e due ad azzuffarci con qualche imbecille che si sarebbe avvicinato a Sally.
«Posso dormire a casa tua?», mi domanda.
Ovviamente sa già che gli dirò di si. Se sua madre lo vedesse così le prenderebbe un colpo.

«Sono sicuro di non amare Sally, però se sto così tanto male a vederla con un altro significa che la amo?», sta delirando. Ci sarà sempre un fondo di verità in quello che dice. Ma anche se avesse compreso adesso di provare qualcosa per lei, il suo comportamento non è giustificato. Soprattutto quando Matt le ha portato rispetto dal primo giorno, che infine lei non ha ricambiato.

«Sai benissimo che sono l'ultima persona che possa darti i giusti consigli sull'amore, ma mi sento di dirti che tu hai bisogno di chiarire con lei», al massimo si sarebbero davvero messi insieme, sempre se a lui non pesi ciò che abbia fatto fino a poco fa.

«Simon cosa sta facendo?», si riferisce all'auto che ci sta venendo addosso. I fari mi vietano di vedere a cosa vado incontro.
La prima cosa che faccio è frenare. Devo in qualche modo ridurre la distanza. Non ho nemmeno il tempo di mettermi di lato, perché la mia auto finisce fuori strada e perdo completamente i sensi.

Così finisco dritto nel mio oblio.

Caduti nell'oblio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora