capitolo 6

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La ragazza, quel pomeriggio, ricevette una chiamata.

«pronto, ehi Addison, tutto...ah, parlare? Che vogliono da me? Cosa?!? MA lei mi-» 

Mentre Luna ancora parlava, Addison aveva salutato con un "perfetto! CIAO!". 

Lei sbuffò, e andò a prepararsi.

Le aveva chiesto di incontrare Markus e una sua amica, che volevano chiederle delle cose.

Mise una maglia nera, per giunta scollata, a maniche lunghe. Poi un pantalone in pelle.

Dato che la sua felpa preferita era macchiata di sangue, poi mise, sopra, un giubotto, sempre di pelle. 

Le scarpe, erano molto emo, e lei le adorava.

Mise una collana con la scritta: "amo l'arte".

Poi, si guardò, la sua ciocca blu risaltava i capelli corti e biondi.

Aveva delle labbra carnose, e sopracciglia fini.

Ed un piercing all'orecchio.

Poi, con la sua faccia da dura, prese il telefono, lo mise in tasca ed andò alla caffetteria "rock bistro" o qualcosa del genere.

Quando arrivò, vide Markus parlare con la sua amica, e North piuttosto arrabbiata, con le braccia incrociate.

Pensò, che quel gesto era simbolo di un distacco dagli altri, insomma stava sulla difensiva.

«eccomi, a cosa vi servo?»

«beh..volevamo fare una chiacchierata... vero North?». Luna, spontaneamente, incrociò anche lei le braccia, divertita.

«su, entriamo dentro, o volete fare le belle statuine fuori? Prendiamo un tavolo!». Disse, per poi guardare lì'espressione irritata di North con divertimento.

Capì che si sarebbe divertita, volevano palesemente farsi i fatti suoi.

Markus ridacchiò, e presero un tavolo.

Luna ordinò una granita alla fragola.

Mentre beveva dalla cannuccia, guardava un punto indeterminato sul pavimento.

«Luna» la chiamò Markus, lei girò lo sguardo, prese dal tavolo la granita, e si appoggiò allo schienale della sedia.

«si?» chiese.

«ecco, come stai?» si, certo, una chiacchierata!

«come dovrei stare? Sto...come al solito» disse.

«e voi, come state?» chiese, divertita, dal fatto che non sapessero come approcciarla.

«emmh,. bene...». Lei rise.

«su dai, chiedetemi quello che volete chiedere, e non fate finta di essere interessati!» disse, ridacchiando.

«si, ecco, volevamo chiederti, conosci quella ragazza che hai aiutato...» Luna si irrigidì di colpo, sapeva che però doveva sembrare calma. Sospirò.

«si chiama Agatha Jersie, è ricca, vive in centro, ed è stata coinvolta in un incidente stradale 4 giorni fa, da cui è uscita quasi illesa. Si, come vedi, la conosco!» Trattenne le lacrime, quando parlò dell'incidente.

«ah, quindi siete amiche?»

«lo saremmo potute essere, se la signorina ricchezza, non mi avesse snobbata quando mi sono presentata. Ma suppongo che sia troppo insicura, per socializzare senza difendersi con la sua immagine di ragazza perfetta.»  disse.

L'accettazione del cambiamento- Detroit: Become HumanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora