capitolo 14

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Dopo un po', entrò Addison.

«ehi Luna...come va? ti senti meglio?» La ragazza, scosse leggermente la testa.

Lei fece una faccia un po' confusa. Si aspettava una Luna energica, chiacchierona, non quel silenzio tombale.

«è un'ora che cerchiamo di farle dire qualcosa, tutto inutile, non ha detto proprio un cazzo!»

Questo North lo sapeva, dato che era stata davanti alla porta tutto il tempo.

«oh... Perché non vuoi parlare? Mi sembra leggermente strano... Poi-» La ragazza alzò l'indice di colpo, con un sorrisetto sulle labbra, poi, in qualche modo le comunicò di stare zitta un attimo, perché doveva dirle una cosa.

Strappò un altro foglio, e ci scrisse: "non vuoi abbracciarmi? Sembri così preoccupata! Mi sembra strano, insomma, tu... così sdolcinata, che non mi dimostri il tuo amore platonico? Sei sicura di stare bene?"

La ragazza, rise, posò il foglietto sul letto, e l'abbraccio con dolcezza, dandole dei baci sulla guancia, dopo Luna se l'asciugò con il braccio.

«allora, non vuoi proprio parlare?» La ragazza scosse la testa, per poi abbassare lo sguardo, e fissare il pavimento. Lo fece prima con gli occhi "a cuoricino!", poi in modo assente.

«Luna, a cosa pensi?» Nessuno, e dico nessuno, seppe mai il perché, del suo non voler parlare, in quelle ore.

Rimase per molto un mistero, ed in realtà, Luna non lo sapeva.
L'avrebbe scoperto, un po' di tempo dopo.

Si girò verso Hank e Connor, loro la guardavano confusi, lei sorrise debolmente.

Poi scrisse su un altro foglio: "non dovete fare finta di preoccuparvi, non sto bene, (soprattutto mentalmente), ma non fa niente. Andate a lavoro, no? Di sicuro è più importante di me."

«che cazzo ci interessa del lavoro?!? Luna, sei in ospedale, sei molto più importante! E comunque, non fingiamo, noi ci preoccupiamo davvero! Cristo!»

La ragazza rise.

«però, noi avremmo 4 casi a cui lavorare oggi... potremmo tornare domani, che ne dici, Luna?»

La ragazza annuì, mentre Addison fissava con sguardo assente le coperte.

«eh va bene.... Gesù Cristo... Andiamo Connor, ciao, Luna!»

La ragazza salutò con la mano, poi uscirono, uno più disperato dell'altro.

Addison, disse che Markus, e Simon volevano entrare, qualcosa che non li rassicurò tanto.

Uscì, li guardò sconsolata e disse: «non chiedeteglielo nemmeno, non parlerà!» Disse sospirando, e si andò a sedere.

«ok... andiamo...» Entrarono silenziosamente, e la videro fissare il paesaggio dalla finestra, in modo assente. Come se aspettasse che quella tortura, di persone che volevano vederla, finisse. Così da avere il tempo, per valutare se doveva riprovarci, o dare valore alla vita.

«Luna...» La ragazza si girò di colpo, e sorrise.

Le andarono vicino, andarono a prendere un'altra sedia. E lei scrisse qualcosa su un foglietto:

"credete che possa alzarmi, o devo rimanere su questo letto di merda per tutto il giorno?"

Lo lessero, divertiti.

«non lo so, hanno detto che hai perso molto sangue, non credo che tu ne abbia le forze...» la ragazza ridacchiò.

«allora, come stai?»

L'accettazione del cambiamento- Detroit: Become HumanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora