364 giorni.

Mia madre non ha dovuto usare una gru, non ho chiuso occhio tutta la notte. Quando è entrata in camera mia, urlando come un'isterica, ero già sveglia, o meglio, ancora sveglia. Che giornata lunga che mi aspetta. Non voglio non voglio non voglio!

Con piede pesante scendo dal letto e mi avvicino all'armadio per prendere i vestiti. Non so cosa mettermi, devo comprarmi qualcosa! Dopo mezz'ora decido per jeans e felpa, fa abbastanza fresco.

Il treno è in ritardo, come

sempre, per fortuna ho l'ipod che mi tiene compagnia. Che vita sarebbe senza

musica? Ci si dovrebbe fare un tema in classe: 'la vita senza musica' oppure

'cosa rappresenta per te la musica'. Direi più la seconda, per la prima non

saprei cosa scrivere, consegnerei il tema in bianco. Per

fortuna vado bene in italiano, ho le media dell' otto. Sono sempre stata brava

a scrivere, quando ero piccola volevo a tutti i costi un diario segreto, e ce

l'avevo, solo che non lo finivo mai di scrivere. Lo usavo per cinque giorni

massimo e poi lo lasciavo lì a marcire nel cassetto. Chissà che fine hanno

fatto quei fantastici miei piccoli diari lasciati a metà.

Mi appoggio al muro e metto le mani nelle tasche della felpa. Ma quando arriva questo maledetto treno? Mi fa fare tardi a scuola.

'When she was just a girl,
She expected the world,
But it flew away from her reach,
And bullets catch in her teeth.'

I Coldplay nelle cuffiette risuonano la seconda strofa della canzone. Canticchio sopra le loro note ed ecco che vedo arrivare il treno. Un paio di ragazzi prendono le loro cose e si preparano per entrare, chissà se fanno la mia scuola. Non li ho mai visti prima, tranne quella ragazza dall'altra parte del binario con i capelli lunghissimi neri, ha un viso conosciuto.

Con non troppo entusiasmo salgo sul treno e mi siedo, poggiando il viso sul finestrino. Non mi piacciono i treni, per quanto io li usi solo per andare a scuola, mi hanno sempre dato un'impressione malinconica. Il treno è per chi va e per chi viene. Purtroppo io vedo sempre il lato negativo delle cose e quando penso a questa filera di vagoni, penso sempre a persone che vanno via. Al contrario Lucas, continua a dire che ci vivrebbe nei treni. E' strano, vero? Come si fa ad amare una cosa del genere? E' inumano secondo me.

Dopo un po' di fermate, vedo

salire il mio migliore amico, come tutti i giorni. Si siede di

fronte a me e io mi tolgo le cuffiette abbandonando il mondo dei pensieri.

<<Tutto bene, Lù?>>

Mi guarda con quel viso così tenero ed ha l'espressione rilassata, al mio contrario. Mi sorride facendo spuntare le fossette, le sostituirei molto volentieri con le mie lentiggini.

Annuisco abbassando lo sguardo con la scusa di mettere le cuffiette nello zaino, cercando di non far vedere la mia ansia e la mia preoccupazione per quello che mi aspetta più tardi. Non riesco a capire il mio stato d'animo. Sono terrorizzata, ovvio, ma ho anche una gran voglia di vederlo girare per casa mia e finalmente potrò parlarci. <<Devo assolutamente recuperare il debito o papà non mi farà prendere lezioni di chitarra. Credo che oggi Mrs. Thomlins interroghi proprio me, non ho chiuso occhio tutta la notte per studiare. Infatti sono molto stanco, oggi appena torno a casa credo che riposerò un po'>> Alzo lo sguardo e vedo che parla a macchinetta guardando fuori dal finestrino. Devo dire che passare tutta la notte a studiare storia gli abbia fatto male. Come si fa la mattina ad avere tutta questa voglia di parlare? Io non dico una parola e se solo qualcuno mi dice qualcosa me lo mangio vivo; sono un leone a prima mattina. Oramai i miei e mio fratello lo sanno, finché non si fanno le nove non devono avvicinarsi o parlarmi, potrei scaturire il putiferio.. Chissà Zayn com'è la mattina, appena sveglio.. I capelli spettinati, le labbra arrossate, la pelle morbida.. E' proprio un angelo. Spero che Lucas abbia ragione, che conoscendolo caratterialmente, i miei sentimenti per lui cambino. Soffrirei troppo ad averlo in casa con me, non lo sopporterei.

Come un angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora