11.

11 0 0
                                    



323 giorni


Sono passati tredici giorni, e finalmente siamo partiti per la Francia.

Che emozione!

Io ho una valigia più uno zainetto che mi poterò dietro durante le visite.

Siamo partiti dalla nostra residenza, East Bowling, Bradford, nel West Yorkshire e con l'autobus privato della scuola siamo arrivati all'aeroporto di Oxford dopo circa tre ore e mezza, e da lì poi abbiamo preso l'aereo per Beauvais Tillé e siamo arrivati dopo un'oretta.

Non ero mai stata a Londra, e passare lì anche solo per attraversarla è stato bello, nonostante io viva qui da molto ormai, non mi è mai stata concessa l'occasione di andarci. Mentre nella nostra scaletta,Parigi rientra nella terza giornata dei cinque giorni che passeremo qui.

So per certo che tutti noi attendiamo con ansia quel giorno.

L'hotel è molto grande e davvero bellissimo. L'esterno grezzo contrasta del tutto con l'interno, decorato da pareti rosse ed oro. L'ingresso è enorme e ci sono divanetti e tavolini in tutti gli angoli della sala e una grande statua al centro rappresentate la Torre Eiffel. Spettacolare.

Le camere sono al piano di sopra, e quello sopra ancora, e quello ancora più sopra, fino ad arrivare al ventunesimo piano, credo.

La mia camera è al secondo piano così come tutti gli altri ragazzi frequentanti il terzo, mentre mio fratello è al piano superiore insieme a tutti quelli che fanno il quarto.

Divido la stanza con Melanie e Charlie, una ragazza dell'altra classe. L'ho notata da subito perché ha dei lunghi capelli ricci rossi, e nel Yorkshire non se ne trovano molte e in più, devo dire, che mostra minimo due anni in meno a quelli che ha. Sembra simpatica, sebbene fino ad adesso non ci siamo scambiate che un semplice saluto. Fatto sta che comunque dovrò dividerci la stanza per cinque giorni.

Pranziamo in hotel e poi passiamo il pomeriggio a visitare Beauvais. Un posto davvero carino, aggraziato. Non so da cosa o perché, ma da proprio l'impressione della Francia: queste case tutte affiancate, i palazzi intonati con gli altri, i negozi colmi di caramelle,di souvernir. E'davvero splendido qui. Non riesco ad immaginare come possa essere Parigi.

Fa caldo, davvero troppo. E' risaputo che l'Inghilterra è più umida degli altri stati, ma qui fa davvero troppo caldo. Mi sono pentita di essermi messa i jeans lunghi.

<<Non puoi immaginare quanto ti stia invidiando>> stiamo passeggiando tra le strade, io, Melanie e Lucas. Tengo a braccetto la mia amica mentre con l'altra mano mi sventolo per il troppo caldo. Vedo Lucas non soffrire troppo per queste temperature.

<<Bisogna sempre ascoltare la mitica Mel, si sa>> risponde lei ridendo.Ho una voglia matta di buttarmi in una vasca piena di acqua gelida,come ghiaccio appena sciolto. Ho voglia di tuffarmi e sentire il respiro, il cuore arrestarsi per qualche secondo per il troppo freddo.

<<Vuoi una granita?>> dice Lucas, indicando una gelateria avanti a noi. Alzo il viso dalla spalla di Melanie per guardare meglio, e vedo un fila di persone ad aspettare per un gelato o per una granita.

No. neanche per sogno mi fermo li, sotto al sole, ad aspettare e a vedere gli altri mangiare o bere qualcosa di freddo.

<<C'è troppa gente>> mi lamento sbuffando.

Intanto passa un ragazzo davanti a noi, moro con gli occhi azzurri, che sorride a Mel. Il tempo di superarlo, che io e lei ci guardiamo scoppiando a ridere.

Come un angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora