Capitolo 5.

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ILARY VOICE:

Emiliano era una di quelle persone un po' disastrate che si fanno voler bene per forza. Era uno dei suoi pregi.Sapevo che non ero cambiata, che ero sempre la stessa, e che forse non si cambia, semplicemente ci si adatta.Il mio problema è che sono una dura,sono una orgogliosa. Per essere sempre forte devi stare attenta.Il problema è che sto affrontando mille dolori e poi affondo insieme alle emozioni.Sono talmente dura che rifiuto l'amore, sono diventata un'autolesionista, mi riempio le vene di eroina e credo di essere felice. Sono talmente forte che ho lasciato che il mio eroe salvasse un'altra. Sono talmente forte che le mie urla riempiono la casa, che la mia anima indossa uno scudo,che ho ancora bisogno di essere salvata ma mi sa che lo farò da sola.

Sono un ostaggio di me stessa e delle mie mancanze. Credo di aver dato una seconda possibilità a Emis e Alex per paura che uscissero dalla mia vita. Era tutto troppo strano e complicato. Un attimo prima ero appagata, dimenticavo il passato, dimenticando così la nuova me e lasciavo uscire fuori la mia bontà. L'attimo dopo avrei potuto uccidere chiunque mi contrariasse. Ero in lotta con me stessa. La vecchia me lottava per uscire fuori, ma Dangerous la rinchiudeva dentro. Lei non doveva uscire, la vecchia me era debole. Io e Emiliano litigavamo come i bambini che hanno paura di perdersi. Faticavamo a metterci in sintonia, eravamo così pieni di energia che finivano per darci la scossa. Ero in bilico con me stessa,confusa. E se la nuova me non volesse più Emiliano? Se a mancarmi era solo il nostro ricordo? Non sapevo dare una risposta a queste domande.

Erano le 15:00 e avevamo finito di mangiare da poco. Faceva un caldo insopportabile, così approfittai della presenza di una piscina in casa per fare un bagno insieme a Sofia. Mi ero allontanata un attimo dagli altri per andare di sopra e indossare il costume, dopo scesi e mi diressi verso la piscina sul retro della casa. Uscita fuori vidi che anche gli altri avevano avuto la mia stessa idea. Manuelito stava gonfiando i braccioli a sua figlia. Alex e Carlotta prendevano il sole. Emiliano e Federico giocavano a calcio. Aiutai Manuelito a gonfiare i braccioli, mentre Sofia mi aspettava per entrare in acqua .Legai i capelli, facendo uno chignon. Entrai piano in acqua, per far abituare il corpo alla nuova temperatura. Sofia agitò le mani, e mi bagnò tutta. Mi avvicinai a lei, la presi in braccio. Iniziò a spruzzarmi l'acqua negli occhi e a ridere divertita. Amavo scherzare con lei, era così tenera e vera. I bambini sono lo specchio della sincerità, quando crescono poi diventano esattamente come tutti, come me. Galleggiavo con Sofia e parlavamo di argomenti che a lei interessavano molto, tipo della sua adorata Peppa Pig. Mi confidò che per natale voleva un fratellino con cui giocare, per non sentirsi sola.

Mentre parlavamo tra noi, vidi Emiliano togliersi la maglia e lanciarla su una sedia a sdraio.Subito dopo si lanciò in acqua.Quando risalì in superficie scosse la sua chioma scura e bagnata. Io e Sofia per evitare gli sghizzi d'acqua ci rintanammo in un angolo della piscina. Ad un certo punto non lo vidi più, pensai fosse uscito e che non me ne fossi accorta. Il mio dubbio fu smentito quando sentì delle mani stringere le mie caviglie e tirarmi di sotto. Appena la mia caviglia fu libera risalì in superficie.

Uscita dall'acqua presi un grande respiro. Mi girai intorno per rimproverare o meglio ammazzare Emiliano, ma non lo vidi. Così, iniziai a cercarlo sott'acqua. Non ebbi il tempo di ispezionare tutta la piscina che mi ritrovai sulle spalle di qualcuno, cioè di quel grandissimo cretino di Giambelli. Si era infilato tra le mie gambe sollevandomi. Sapevo che stava sorridendo, me lo immaginavo quel fottuto sorriso soddisfatto. Ad un certo punto alzò la testa verso l'alto, mi guardava sorridente. Volevo solo che mi mettesse giù, non volevo che la sua testa fosse appoggiata comodamente tra le mie gambe. Cercai più volte di liberarmi, ma teneva strette le sue mani sulle mie cosce. Se pensava di riconquistarmi in quel modo si sbagliava di grosso. Aumentava solamente il mio disprezzo verso di lui. Non mi piacevano quei giochetti da bambini. Volevo dimostrazioni vere. Il fatto che gli abbia concesso una seconda possibilità non significa che tra noi sarebbe tornato tutto come prima. Serviva solo ad eliminare la mia sfiducia nei suoi confronti. Dopo questo, tra noi due ci sarebbe potuta essere un opportunità per stare insieme. Lo stesso discorso valeva per Alex. Abitavamo tutti nella stessa casa e sinceramente ero stanca delle liti e di urla continue. Preferivo avere un rapporto civile e maturo e perché no, poteva anche essere un modo per aggiustare le cose o per lo meno riuscire a ricominciare. Mi aggrappai ai capelli bagnati di Emiliano, chiedendo più volte di mettermi giù, ma l'unica risposta che ricevevo era una risata immatura. Non era cambiato per nulla, sempre il solito bambino.

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