ILARY VOICE:
Avevo passato la mia ultima settimana a Milano a cercare di dividermi tra Emiliano e il mio lavoro. Il tempo era poco ma riuscimmo a gestirlo con molto facilità. Di mattina in sala prove, pomeriggio interviste e programmi tv, poi finalmente tutta la sera con il mio ragazzo. Non era facile e neanche rilassante, ma dovevo. La prima tappa del tour era a Roma. Ero eccitatissima. I vestiti di scena progettati da Andrea erano fuori dal normale, erano perfetti. La sceneggiatura e il palco erano la cosa che più preferivo. Sembrava di essere in qualche mondo surreale, pieno di luci e trasgressione. La parte migliore del mio lavoro erano i miei fan, e pensare che molti di loro sarebbero restati a casa a piangere mi spezzava il cuore.
Il giorno della mia partenza era anche il mio unico giorno libero della settimana. Avevo passato l'intera giornata a preparare le mie cose nelle valigie, ero molto precisa. Quando Emiliano ritornò a casa dopo aver passato la giornata su un set fotografico, era molto silenzioso, lo eravamo entrambi. Perché forse era meglio così, era meglio non parlare, i nostri silenzi comunicavano proprio come i nostri occhi. Tristezza, angoscia, paura, sentimenti distruttivi; ma tra di loro due prevalevano: l'amore e anche un pizzico di gioia. Si, Emiliano era felice per me, lui sapeva quanto fosse importante per me il mio lavoro e il mio primo tour, ci era passato. Quindi dovevamo abbattere i muri della tristezza che ci avvolgevano, tanto sapevamo benissimo che la distanza avrebbe perso. Indistruttibili, ecco cosa eravamo insieme.
Mi sedetti sulla valigia e Emiliano mi si avvicinò per chiuderla. Subito dopo, mi guardò dritto negli occhi e fece un piccolo sorriso forzato. Io istintivamente mi gettai tra le sue braccia, mi strinse fortissimo. Mi baciava sulla testa e io tra quelle possenti braccia, riuscì a sentirmi protetta come non mai. Mi staccai prima che la tristezza potesse prevalere sulle mie ghiandole lacrimali, non volevo piangere. Emiliano prese alcune valigie, quelle che riuscii a portare; io presi le rimanenti, le più leggere. Le portammo al piano di sotto, li c'era quasi tutta la mia troupe pronta per partire. Demmo le valige alle mie due nuove guardie del corpo, due armadi per farla semplice. Tutti non si azzardarono a dire una parola, silenzio tombale.
"Cosa sono quelle facce appese? Sta per iniziare il Dangerous tour!" esclamai.
"Un anno fa in questo periodo ti stavo scegliendo tra milioni di ragazze nel mondo, e ora guardati" l'orgoglio luccicava nei suoi occhi.
"È la scelta migliore che tu abbia potuto fare" affermò finalmente sorridente Emiliano.
"A dire il vero, anche tu sei stato una bella scelta" disse Zanna.
"Dovrei emozionarmi?" chiese Emis stupefatto.
"L'auto è pronta per andare" avvisò l'autista.
"E così è arrivato il momento, la mia piccola sta per lasciarmi da solo" stentò a dire.
"Non dirlo neanche per scherzo, Roma
non è così lontana , ma ti dimostrerò che la distanza non può nulla" affermai."Vi lasciamo cinque minuti da soli" dichiarò Alex.
Lentamente il salotto si svuotò, c'eravamo solo noi, uno di fronte all'altro. Lui dondolava sulle ginocchia e guardava verso il basso. Io mi avvicinai di più al suo corpo e poggiando un dito sotto il mento, alzai il volto costringendolo a guardarmi negli occhi. Belli, limpidi, sinceri. Poggiò le mani sui fianchi mi tirò a se abbracciandomi, sarei voluta restare tra le sue braccia per ore.
"Spacca tutto" mi schiaffeggiò il sedere, come se fosse un tamburo.
"E tu, durante la mia assenza, fa il bravo ragazzo" lo avvertì.
"Conterò i giorni fino al tuo ritorno,li segnerò sul muro, come fanno i carcerati" tenne ad ironizzare.
"Baciami, prima che Zanna venga a prendermi per le orecchie" risi.
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•Dangerous 2•
FanfictionATTENZIONE: QUESTA STORIA RISALE AL 2015, ED È STATA LA PRIMA, QUINDI ERO ANCORA INESPERTA. È COLMA DI ERRORI E QUANT'ALTRO, SIETE STATE AVVISATE. Tra Emiliano e Ilary c'è ancora una speranza? Ce la faranno? Senza il minimo dubbio. L'avrebbe salvat...