1. 4.22 am

947 41 72
                                    

Dolore.

Stato di sofferenza spirituale, specialmente se provocata da una realtà ineluttabile che colpisce o condiziona duramente il corso della vita.

Dolore.

Era tutto ciò che Katsuki provava da ormai due settimane, l'unica sensazione che ormai risiedeva all'interno del suo cuore.
Quattordici giorni che avevano completamente stravolto la vita della sua famiglia, distruggendola in mille pezzi.
Ancora non voleva credere che il suo compagno avesse perso la vita, quella stessa vita che gli aveva donato i tre figli meravigliosi che mai avrebbe creduto di poter ricevere.
Nella sua mente era ancora vivida la chiamata che ricevette sul suo cellulare dall'ospedale, la quale lo aveva informato del decesso del suo Omega.

"Qui è l'ospedale Kanaji della prefettura di Tokyo, parlo con il Signor Bakugo?"

Aveva aspettato così tanto il ritorno di suo marito che non aveva badato minimamente al tono serio e sottile dell'infermiera che lo aveva contattato, come se avesse avuto timore ad iniziare quella chiamata.
Katsuki le rispose bruscamente, chiedendo senza tanti giri di parole se Izuku fosse pronto per essere dimesso, dato che non avrebbe potuto lasciare soli i propri figli per troppo tempo.
Tuttavia, quello che uscì dalla bocca dell'interlocutore ospedaliero gli fece sbarrare gli occhi, precludendogli l'entrata dell'ossigeno nei polmoni per un tempo fin troppo lungo.

"Signore... mi dispiace ma suo marito non potrà essere dimesso... Izuku Midoriya ha perso la vita questa mattina alle 4.22. Le mie più sentite condoglianze".

Il biondo si era sentito svuotato di ogni cosa: del respiro, del calore corporeo, dell'anima, del cuore...

Aveva chiuso la chiamata senza emettere un fiato, si era alzato e lentamente si era trascinato in sala, accendendo la televisione per controllare le notizie.
Su ogni canale vi era riportata la notizia della morte dell'eroe in vetta alle classifiche, quell'eroe che aveva combattuto contro il Villan che aveva creato disordini in città tempo addietro, lo stesso che aveva promesso a Katsuki che avrebbe mandato sottoterra il giovane Omega.

E così aveva fatto, aveva mantenuto la sua parola.

I primi a presentarsi a casa sua e di Izuku furono Denki e Hitoshi, i quali erano stati avvertiti dall'agenzia per la quale lavoravano che l'eroe Deku era deceduto in combattimento.
Erano entrati grazie alla chiave di riserva che avevano in possesso e lo avevano trovato seduto sul divano, fisso con gli occhi sullo schermo, senza battere ciglio.
Gli si erano seduti accanto in silenzio, cercando di trattenere le lacrime che a fatica erano rimaste nel loro sacco lacrimale.

Da quel momento in poi, casa Bakugo fu la meta di pellegrinaggio di amici, familiari ed eroi più stretti.

Inko era stata accompagnata in ospedale da Mitsuki e Masaru per il riconoscimento del corpo, urlando a squarciagola, disperata, non appena aveva visto il suo bambino coperto da un lenzuolo bianco sporco di sangue in alcuni punti.
I due coniugi l'avevano lasciata sola con i dottori, piangendo in un angolo della sala d'aspetto, sapendo benissimo che il dolore più grande l'avrebbero provato una volta incontrato il figlio di persona.
L'avevano chiamato appena avevano letto un suo messaggio nel quale affermava che Izuku fosse morto, venendo intrattenuti dalla voce di Shinso, dato che il biondo non si era azzardato a pronunciare una parola.

E' morto in seguito alle ferite riportate...è stato fatale un colpo sul retro della schiena che gli ha aperto di netto la pelle.

Così avevano detto i dottori.

Nemmeno a Inko era stato permesso di vedere interamente il corpo del figlio per l'ultima volta, troppo compromesso nell'aspetto a detta loro.
Una volta arrivati da Katsuki, Inko gli si lanciò addosso e gli baciò la fronte distrutta dal dolore, seguita dai consuoceri, che strinsero il figlio in un abbraccio protettivo pur sapendo che niente potesse proteggerlo realmente da quello che stava accadendo.
Quella stanza era diventata così soffocante che i presenti si sentivano oppressi da quei feromoni intrisi di tristezza e sofferenza, ma nessuno disse nulla, troppo addolorati anche per aprire bocca.
Gli ex compagni di classe erano rimasti sconvolti dalla notizia della scomparsa dell'amico, non potevano credere che se ne fosse andato per sempre, lasciando indietro marito e figli.
Si permettevano di piangere in silenzio, lasciando scorrere le lacrime sulle loro guance come fossero state fiumi in piena.
Vedere il loro amico seduto sul divano, mentre fissava il vuoto privo di emozioni dilaniava i loro cuori: mai avrebbero creduto di assistere ad una tale scena, mai avrebbero pensato di vedere l'eroe esplosivo completamente vulnerabile e indifeso di fronte al dolore.
Era stato davvero straziante, ma mai quanto lo fu spiegare ai bambini che la loro mamma non sarebbe mai più tornata da loro.
In quel paio d'ore, involontariamente, gli adulti si erano dimenticati della loro presenza in quella casa, ancora avvolti dalle braccia dolci e amorevoli di Morfeo.

Shitsuren- Cuore SpezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora